Raduno per la libertà religiosa, il 23 giugno a Roma!

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Il tema della libertà religiosa è importante e urgente per il nostro Paese. Per sollecitare l'opinione pubblica, i media, il Parlamento ecc., abbiamo organizzato un grande Raduno per la libertà religiosa tenutosi il 23 giugno 2007 a Roma.

RESOCONTO MANIFESTAZIONE CON FOTO

SCARICA QUI IL REPORTAGE COMPLETO DELLA MANIFESTAZIONE (DISCORSI ECC.) A CURA DI RADIO RADICALE

È stata un'occasione in cui, come popolo evangelico italiano, ci siamo trovati nella comunione che il nostro Signore Gesù ci ha donato, abbiamo reso testimonianza pubblica della nostra fede e voce alle nostre preoccupazioni per la libertà religiosa nel nostro Paese e nel mondo. Nel centro di Roma, ha risuonato la voce del popolo di Dio per la libertà religiosa! È importante essere convinti, uniti e tanti.

Manifesto programmatico

La libertà religiosa è la madre di tutte le libertà in quanto investe la libertà di coscienza, di pensiero e di professione pubblica della fede di ciascuno. Toccando la libertà religiosa, si tocca tutto il sistema a salvaguardia della libertà di tutti. La libertà religiosa non interessa solo le minoranze, ma è un principio di civiltà che deve interessare tutti, indipendentemente dal credo e dalle appartenenze di ciascuno. La libertà religiosa rappresenta lo sfondo dove ricercare un'efficace politica sociale attenta alle differenze (anche religiose), dove incoraggiare scelte segnate da una tolleranza genuina che non camuffa le diversità e da un'azione che sostiene l'integrazione, il dialogo plurale per il bene comune, la tutela dei diritti umani e la partecipazione democratica.

Per le nostre convinzioni e per la nostra storia, siamo totalmente persuasi della necessità di promuovere la libertàreligiosa. Come nel 1999, in occasione del Raduno per la libertà religiosa che si tenne a Roma, anche oggi siamo uniti nel chiedere:

1. Che siano definitivamente abrogati i residui di legislazione fascista sui "culti ammessi" che discriminano le minoranze religiose. In uno Stato democratico non ci sono "culti ammessi", ma a tutti viene riconosciuta la piena libertà religiosa.

2. Che la legge sulla libertà religiosa tenga conto anche delle chiese e delle comunità religiose prive di personalità giuridica.

3. Che le confessioni religiose che hanno chiesto l'intesa, la ottengano in tempi ragionevoli, dando piena attuazione all'art. 8 della Costituzione.

4. Che il Governo italiano si faccia interprete della denuncia delle gravi violazioni della libertà religiosa che si verificano in molti Paesi a danno delle minoranze, tra cui quella evangelica, e si attivi per trovare forme concrete di soluzione a livello bilaterale e internazionale.

5. Che, oltre alla legge sulla libertà religiosa, in Italia si realizzi un effettivo quadro di pluralismo nell'informazione e nell'accesso ai mezzi di comunicazione di massa. Ciò riguarda soprattutto il Servizio pubblico, il cui compito istituzionale è di rappresentare anche la pluralità religiosa e culturale del nostro Paese, ma che sovente vede la presenza evangelica del tutto ignorata.

6. Che il principio della laicità dello Stato sia affermato e realizzato per evitare l'ingerenza delle confessioni religiose nelle prerogative dello Stato e la tentazione dello Stato d'interferire nelle legittime attività delle confessioni religiose. Anche la laicità al servizio della libertà religiosa.

Facciamo nostre le parole del Patto di Losanna (1974): "Tutti i governi hanno avuto da Dio il mandato di assicurare le condizioni di pace, di giustizia e di libertà nelle quali la chiesa può ubbidire a Dio, servire Cristo il Signore e predicare l'Evangelo senza interferenze. Per questo, preghiamo per i capi delle nazioni e chiediamo loro di garantire la libertà del pensiero e della coscienza, come pure la libertà di praticare la religione e farla conoscere secondo la volontà di Dio e conformemente alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" (§ 13).

Ufficio stampa Alleanza Evangelica Italiana, Vicolo S. Agata 20, 00153 Roma


L'ombra della libertà

il tema della libertà religiosa è importante e urgente per il nostro Paese. Per sollecitare l'opinione pubblica, i media, il Parlamento ecc., stiamo organizzando un grande Raduno per la libertà religiosa che si terrà, Dio volendo,

SABATO 23 GIUGNO 2007
a ROMA, in Piazza dei Santi Apostoli, a partire dalle ore 10,30

Sarà un'occasione in cui, come popolo evangelico italiano, ci troveremo nella comunione che il nostro Signore Gesù ci ha donato, renderemotestimonianza pubblica della nostra fede e daremo voce alle nostre preoccupazioni per la libertà religiosa nel nostro Paese e nel mondo. Nel centro di Roma, risuonerà la voce del popolo di Dio per la libertà religiosa! E' importante essere convinti, uniti e tanti.

Non mancare di dare il tuo sostegno all'iniziativa:

- firmando il Manifesto programmatico in modo che diventi una piattaforma forte e allargata dell'iniziativa;
- venendo tu stesso/a al Raduno, per prendere parte a questo evento significativo;
- organizzando un pullman dalla tua chiesa in modo che l'impatto della manifestazione sia ancor più efficace;
- pregando, affinché la gloria di Dio sia manifestata e il Duo popolo benedetto.

Ti aspettiamo al Raduno per la libertà religiosa, il 23 giugno prossimo a Roma! Non mancare a questo appuntamento memorabile!

Manifesto programmatico

La libertà religiosa è la madre di tutte le libertà in quanto investe la libertà di coscienza, di pensiero e di professione pubblica della
fede di ciascuno. Toccando la libertà religiosa, si tocca tutto il sistema a salvaguardia della libertà di tutti. La libertà religiosa non interessa solo le minoranze, ma è un principio di civiltà che deve interessare tutti, indipendentemente dai credo e dalle appartenenze di ciascuno. La libertà religiosa rappresenta lo sfondo dove ricercare un'efficace politica sociale attenta alle differenze(anche religiose), dove incoraggiare scelte segnate da una tolleranza genuina che non camuffa le diversità e da un'azione che sostiene l'integrazione, il dialogo plurale per il bene comune, la tutela dei diritti umani e la partecipazione democratica.

Per le nostre convinzioni e per la nostra storia, siamo totalmente persuasi della necessità di promuovere la libertà religiosa. Come nel 1999, in occasione del Raduno per la libertà religiosa che si tenne a Roma, anche oggi siamo uniti nel chiedere:

1. Che siano definitivamente abrogati i residui di legislazione fascista sui "culti ammessi" che discriminano le minoranze religiose. In uno Stato democratico non ci sono "culti ammessi", ma a tutti viene riconosciuta la piena libertà religiosa.

2. Che la legge sulla libertà religiosa tenga conto anche delle chiese e delle comunità religiose prive di personalità giuridica.

3. Che le confessioni religiose che hanno chiesto l'intesa, la ottengano in tempi ragionevoli, dando piena attuazione all'art. 8 della Costituzione.

4. Che il Governo italiano si faccia interprete della denuncia della gravi violazioni della libertà religiosa che si verificano in molti
Paesi a danno delle minoranze, tra cui quella evangelica, e si attivi per trovare forme concrete di soluzione a livello bilaterale e internazionale.

5. Che, oltre alla legge sulla libertà religiosa, in Italia si realizzi un effettivo quadro di pluralismo nell'informazione e nell'accesso ai mezzi di comunicazione di massa. Ciò riguarda soprattutto il Servizio pubblico, il cui compito istituzionale è di rappresentare anche la pluralità religiosa e culturale del nostro Paese, ma che sovente vede la presenza evangelica del tutto ignorata.

6. Che il principio della laicità dello Stato sia affermato e realizzato per evitare l'ingerenza delle confessioni religiose nelle prerogative dello Stato e la tentazione dello Stato d'interferire nelle legittime attività delle confessioni religiose. Anche la laicità al servizio della libertà religiosa.

Facciamo nostre le parole del Patto di Losanna (1974): "Tutti i governi hanno avuto da Dio il mandato di assicurare le condizioni di pace, di giustizia e di libertà nelle quali la chiesa può ubbidire a Dio, servire Cristo il Signore e predicare l'Evangelo senza
interferenze. Per questo, preghiamo per i capi delle nazioni e chiediamo loro di garantire la libertà del pensiero e della coscienza, come pure la libertà di praticare la religione e farla conoscere secondo la volontà di Dio e conformemente alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" (§ 13).

Ufficio stampa Alleanza Evangelica Italiana, Vicolo S. Agata 20, 00153 Roma