Ideaitalia - Nuova serie, Anno IV · n. 36 · 28 settembre 2020

Questo numero di Ideaitalia è interamente dedicato a tre prese di posizioni di respiro internazionale che l’Alleanza Evangelica Italiana ha scelto di pubblicare, e ciò in linea con altre iniziative internazionali condotte in passato. Per questa ragione abbiamo voluto rendere disponibile il numero sia in italiano che in inglese.

Il bisogno di discernimento evangelico nelle iniziative interreligiose

Il coinvolgimento di organizzazioni evangeliche globali in alcune iniziative interreligiose o di relazione tra corpi religiosi delle passate o delle prossime settimane, merita attenzione e riflessione. Negli anni passati le Alleanze Evangeliche di alcune nazioni già segnalarono il pericolo per reti evangeliche come la WEA (World Evangelical Alliance) di abbracciare progetti ecumenici che offuscano la stabile comprensione evangelica del Vangelo e la storica posizione dell’Alleanza Evangelica sull’unità cristiana. Nel 2017 un Gruppo di Alleanze Evangeliche nazionali segnalò la strategia ecumenica della “più grande unità”promossa dal Global Christian Forum. Si trattava solo del più recente di una serie di incoraggiamenti cominciati già negli anni ’80 con l’obbiettivo di incoraggiare gli organismi evangelici di evitare di cadere nella trappola di una “agenda ecumenica” che non corrisponda all’insegnamento biblico a alla tradizionale postura evangelica nei confronti di altre istituzioni e corpi religiosi..

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Lo scopo di questa lettera è offrire tre specifiche osservazioni su recenti o prossimi eventi che richiedono discernimento evangelico.

1.Tempo del Creato 2020: ma l’agenda è ecumenica?

Il “Tempo del Creato” è l’ultima iniziativa ecumenica sponsorizzata dalle maggiori organizzazioni ecumeniche. L’iniziativa è focalizzata sulla cura del creato. Essa include Un “Rosario ecologico” (preghiera a Maria) assieme a “Preghiere Ecumeniche” volte a comunicare l’idea che tutti coloro che le recitano sono fratelli e sorelle in Cristo, che condividono la stessa fede e che si differenziano solo su elementi di fede secondari non divisivi.

Mentre noi aderiamo pienamente a quanto la taskforce sulla cura del Creato del Movimento di Losanna e della WEA hanno prodotto nel corso degli anni, riconosciamo “Il tempo del Creato” come un’istanza di ecumenismo spirituale (pregare assieme, sperimentare l’unità cristiana, etc) che presuppone l’idea che siamo tutti “uno”. L’agenda ecumenica in questo modo avanza nei circoli evangelici anche se formalmente non si parla di “ecumenismo”.

Per la cura del Creato non è richiesto che sia ricercato a tutti i costi l’“ecumenismo spirituale” Per questa ragione noi condividiamo pienamente la seguente dichiarazione rilasciata dall ‘Alleanza Evangelica Italiana.

Nella cura del creato bisogna esercitare il discernimento

Una nota del Consiglio Esecutivo Federale dell’Alleanza Evangelica Italiana

Roma (AEI), 1 settembre 2020 – Avendo preso visione del programma dell’iniziativa “Il tempo del creato”, il Consiglio Esecutivo Federale dell’Alleanza Evangelica Italiana, incoraggiando tutta la chiesa a pregare, meditare ed esercitare discernimento spirituale per dare una risposta responsabile sulla base della Parola di Dio rivelata:

- Appoggia ogni iniziativa del popolo evangelico volta alla comprensione del piano di Dio per la Sua creazione, alla confessione del proprio peccato e delle proprie responsabilità, allo sviluppo di iniziative educative, sociali, politiche e imprenditoriali volte a vivere la relazione con il creato secondo le esigenze dell’Evangelo, in vista della speranza di Cristo che disse: “Io farò ogni cosa nuova”!

- E’ grato per i documenti evangelici già stabilmente parte del pensiero evangelico contemporaneo sul tema del creato e della cura per la creazione, come ad esempio: “Dichiarazione sulla cura del creato” (2008) e l’Appello dalla Giamaica (2012).

- Sostiene iniziative di co-belligeranza per un fine comune e condiviso (da organismi religiosi e/o secolari) volte alla cura e allo sviluppo del creato, anche laddove la fede e la visione del mondo dei soggetti coinvolti siano diverse.

- Prende le distanze dall’iniziativa ecumenica del network Lausanne/WEA e non si considera rappresentata in quanto crede che non sia né possibile né biblico unirsi in preghiera con uomini e donne che rappresentano istituzioni che professano una fede diversa da quella evangelica che ha nel Dio trino della Bibbia il suo solo Autore, Salvatore e Signore.

- Incoraggia gli organismi evangelici coinvolti ad esercitare discernimento per non scivolare gradualmente in una progettualità ecumenica che va ben oltre la cura del creato e le invita a non confondere la giusta attenzione per il creato con un’iniziativa ecumenica.


2. “Fratelli tutti”, la nuova enciclica del papa che estende la fraternità all’umanità

Una nuova enciclica sarà firmata da papa Francesco il prossimo 3 Ottobre 2020. Intitolata “Fratelli tutti” farà seguito al Documento sulla fratellanza umana sancito ad Abu Dhabi nel 2019. L’enciclica costituisce un ulteriore tassello alla fissaper la “fraternità” di papa Bergoglio.

L’Alto Comitato per la Fratellanza Umana fu stabilito nel 2019, alcuni mesi dopo l’incontro di Abu Dhabi tra papa Francesco ed Ahmed al-Tayyeb, Grande Imam di al-Azhar (università del Cairo). Quell’assise era volta alla sottoscrizione del controverso “Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. A dispetto delle lodi raccolte nei circoli interreligiosi, si tratta di un documento controverso per una semplice ragione: esso collega il lodevole tentativo di costruire una società pacifica (specialmente in aree con relazioni tese tra maggioranza musulmana e minoranza cristiana) con l’idea che musulmani e cristiani sono “fratelli e sorelle” che pregano lo stesso Dio. Così facendo il documento platealmente scambia la prossimità con la fraternità, in altre parole il nostro essere prossimi con tutti gli uomini e le donne, con l’essere fratelli e sorelle tra coloro che appartengono alla famiglia di Dio in Gesù Cristo. Mentre la prossimità mette in relazione persone di differenti fedi e visioni del mondo chiamandole a vivere in pace, la fraternità è un legame spirituale che unisce i credenti in Gesù Cristo.Il “Documento sulla fratellanza umana” confonde questa distinzione e cambia il significato di fraternità, estendendolo alle relazioni tra persone di diverse religioni, come se musulmani e cristiani siano “fratelli e sorelle” che pregano lo stesso Dio.

Noi temiamo che la nuova enciclica “Fratelli tutti” confermerà e consoliderà questa posizione antibiblica. Nel linguaggio ecumenico la fraternità sarà estesa ai non cristiani e all’intera umanità, rendendo ancora più urgente di chiarire i veri insegnamenti biblici sull’unità cristiana.

Sollecitiamo gli organismi evangelici a prendere le distanze da questi falsi insegnamenti. Ancora una volta, come nel caso della cura del Creato, pace e civiltà tra i popoli di differenti fedi e culture per essere promosse non richiedono “unità come fratelli e sorelle”. Rimaniamo pienamente impegnati a promuovere e conservare pace e rispetto, ma per fare ciò non c’è alcun bisogno essere ammaliati da questa nuova teologia ecumenica della “universale fraternità”.


3. Sveglia sulla persecuzione in Cina

Negli ultimi due anni, tra il 2018 e il 2020, la Cina ha intensificato la persecuzione verso le minoranze religiose ed in particolare verso i cristiani evangelici, che in assoluto sono più numerosi di tutti gli Evangelici Europei o di quelli degli Stati Uniti.

Il presidente della missione Porte Aperte – USA, David Curry - intervistato alcuni mesi fa sulla risalita dal 43° al 23° posto della Cina nella classifica WWLIST dei primi 50 paesi al mondo dove si perseguitano i cristiani - ha dichiarato: “Il governo cinese è pienamente responsabile del forte aumento di attacchi a chiese ed edifici cristiani nel 2019. Le recenti politiche stanno penalizzando le minoranze cristiane con modalità senza precedenti. Se continua su questa strada, sarà presto il più grande paese violatore dei diritti umani nel mondo”.

Ma la persecuzione non riguarda solo i cristiani. Russell D. Moore, teologo evangelico e presidente della Commissione Etica e Libertà Religiosa dei Battisti del Sud,ha esortato la chiesa a prendere coscienza e preoccuparsi delle violenze che i Musulmani Uiguri dello Xinjiang stanno subendo per mano del Partito comunista cinese.

La strategia cinese per la persecuzione rientra nell’ambito di un disegno organico di normalizzazione della società: la sinicizzazione. In questa, un ruolo determinante lo ha giocato l’accordo raggiunto il 22 Settembre del 2018 traRepubblica Popolare Cinese e Vaticano, in corso di rinnovo proprio in questi giorni dopo un biennio di prova, che traccia un percorso condiviso con il partito comunista per la scelta dei vescovi cattolici riconosciuti.

Come notato alcuni mesi fa da Giacomo Ciccone, presidente AEI, l’accordo siglato tra Parolin eXi Jinping, oltre a “rappresentare un vero e proprio tradimento di quei cattolici della chiesa sotterranea che pure sono perseguitati, costituisce anche l’elemento di svolta di una stretta persecutoria oggettivamente riscontrabile su tutta la popolazione cristiana che è all’80% protestante”.

Davanti a tutto ciò cosa possono fare gli Evangelici? Noi possiamo e dobbiamo fare qualcosa. Si tratta di pregare ed agireavvalendoci delle agenzie missionarie che sono vocate a questo fondamentale compito. Gli organi globali dell’evangelismo, ad esempio le Alleanze Evangeliche nazionali e le sue articolazioni regionali, possono organizzare delle proteste pacifiche e civili davanti le ambasciate della Repubblica Popolare Cinese o inviare specifiche rimostranze ai governi ed alle autorità sovranazionali.

L’Alleanza Evangelica Italiana, su questo tema vuole continuare ad esercitare un ruolo di stimolo e di pungolo affinché non possa prevalere una postura non indifferente o assuefatta a quella sbagliata ed inutile del Vaticano.

Non dimenticare di ascoltare e diffondere il podcast di Ideaitalia
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A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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