Ideaitalia - Nuova serie, Anno II · n. 15 · 14 maggio 2018

Riflettendo sul presente, guardando al futuro della testimonianza evangelica

Intervista al presidente Ciccone in preparazione all’Assemblea federale

Roma (AEI), 12 maggio 2018 – In vista dell’assemblea federale del 26 maggio, abbiamo incontrato il presidente AEI Giacomo Ciccone che ci ha rilasciato questa intervista.

 

L'ultimo anno ha visto chiudersi il centenario della Riforma protestante (1517-2017). Come ha partecipato l'AEI agli eventi e che bilancio fai?

In una certa misura tutte le attività hanno avuto un collegamento alla Riforma con particolare riferimento a tre fuochi tematici: l’annuncio dell’Evangelo, l’unità della Chiesa e la concreta trasformazione dello Spirito Santo.

L’Assemblea federale di luglio 2017 (con la partecipazione di Ravi Zacharias e la marcia di testimonianza) ha voluto indicare i grandi temi teologici della Riforma protestante come attuali e centrali per poter proclamare l’Evangelo con fedeltà e rilevanza alla nostra generazione: allontanarsi dall’autorità della Scrittura, dalla centralità di Cristo, dall’esclusività dell’opera di redenzione compiuta sulla croce, dalla giustificazione per solo fede, significherebbe predicare “un altro evangelo”.
L’azione svolta a livello internazionale, prima con l’adesione al manifesto E’ la Riforma conclusa?, poi attraverso la lettera aperta alla World Evangelical Allliance e gli incontri internazionali susseguenti, ha voluto ribadire una prospettiva biblica ed evangelica di unità cristiana che trova fondamento nei capisaldi della Riforma. L’unità riscoperta dall’Alleanza Evangelica da più di 170 anni, è sempre stata l’unità nella verità e mai l’unità contro verità dei venditori di fumo del tempo presente.
Attraverso gli appuntamenti istituzionali dell’Alleanza (SMP, Domenica Missione, Domenica del Rifugiato, IDOP, Domenica della Memoria) il Signore ci ha concretamente ricordato che, se per lo Spirito abbiamo accolto davvero l’Evangelo di Gesù Cristo, esso dovrà determinare una trasformazione radicale del credente, della chiesa e della società, così come avvenne cinque secoli fa. Una chiesa che dimentica, non prega, non evangelizza, non vive l’amore cristiano, non riforma le strutture sociali nelle quali è inserita, è chiaramente lontana da Dio.

Sul fronte della libertà religiosa, ci sono stati passi in avanti?

In Italia non ci sono stati significativi passi in avanti, ma forse il quadro è un po’ più chiaro di prima. La libertà religiosa è al palo in Italia per il fuoco incrociato determinato da una posizione di privilegio della confessione cattolica romana, e dall’intolleranza di un secolarismo violento. Alcune minoranze si sono adagiate ad una sorta di atteggiamento conciliante (con punte di remissività) più o meno consapevole, nei confronti di queste due fortezze. Ma in accordo con l’Evangelo noi dobbiamo essere rispettosi e franchi, dialoganti e fermi, e non possiamo mai accettare accordi sottobanco.
La passata legislatura ha battuto qualche colpo sulla libertà religiosa solo nell’ultimo anno, e quindi con un nulla di fatto. Sono grato ai pochi parlamentari che hanno voluto farsi carico della materia, ma di fatto negli ultimi cinque anni il diritto alla libertà religiosa ha visto una sorta di “sorpasso a destra” da parte di altri “diritti”, talvolta persino di nuovi privilegi camuffati. In una società come quella contemporanea, dove si prende un diritto per calpestarne altri o si evita ogni richiamo ai doveri, il popolo di Dio - in accordo col Vangelo - deve saper presentare e sostenere assieme tanto le responsabilità che i diritti di tutti.
Su temi specifici abbiamo visto una sorta di danza del gambero: timidi passi avanti sul riconoscimento dei ministri di culto, cristallizzazione ed ampliamento dei privilegi della religione cattolica nella scuola pubblica e nelle caserme, colpevole immobilismo del Governo sui pronunciamenti della Corte dei Conti in tema di 8XMille e della Corte di Giustizia UE su ICI ed immobili della Chiesa Cattolica con finalità economiche.
Mentre la nuova legislatura è ancora una incognita, L’Alleanza sta affilando le armi con la preparazione di un’adeguata Commissione sulla Libertà Religiosa, il recupero di un rapporto diretto con le chiese in vista di un’azione incisiva e lungimirante, il rafforzamento delle attività di preghiera e di contrasto alle persecuzioni perpetrate nel mondo.

Perché alla prossima assemblea un fuoco che sarà trattato riguarda l'evangelizzazione degli ebrei?

Perché c’è molta confusione anche su questo tema. Gli Ebrei che parleranno alla nostra Assemblea sono fratelli e sorelle che proclamano a gran voce Gesù Cristo come l’unico nome che sia stato dato agli uomini per essere salvati. Seguendo percorsi tortuosi su binari morti, alcuni credenti stanno abboccando ad idee nocive promosse cinicamente da persone impenitenti. Mi riferisco ad esempio alla pretesa di alcuni secondo cui potremmo o dovremmo avere unità spirituale col popolo ebraico a prescindere dal comune riconoscimento di Gesù Cristo di Nazareth come il Messia e il Redentore nostro. Chi ama veramente il popolo ebraico non si sottrae mai dal donare generosamente la perla di gran valore ricevuta: il prezioso Evangelo di Gesù Cristo.

Cosa ti ha incoraggiato di più nella vita dell'AEI dell'ultimo anno?

Quelle fasi nelle quali è visibile e concreto il lavoro di squadra. L’alleanza non è un organismo che mira all’esaltazione delle persone: il lavoro di squadra incarna un modo concreto di vivere la Signoria di Cristo nei nostri programmi. Ecco, ci sono fasi nell’attività dell’Alleanza dove questa dinamica è talmente tangibile che non si può fare a meno che dare gloria solo a Dio e gioire in Lui!

Qual è la tua preghiera per la testimonianza evangelica nel prossimo anno?

Che ritorni a fare ogni passo nelle orme del Vangelo di Cristo sapendo mettere ordine e giuste priorità nel servizio dal svolgere nel grande campo del Signore.
In prima Corinzi l’apostolo Paolo inizia la sua esortazione incitandoci a centrare i nostri ministeri cristiani su Cristo e la sua opera salvifica attraverso la croce. La conclude ricordandoci che la certezza della resurrezione offre la traiettoria entro cui spendere tutte le energie e le risorse che lui ci dona.
La nostra preghiera è che la testimonianza evangelica possa recuperare in Italia questa linearità che non fa altro che indicare al mondo l’unica speranza, la gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo.


Domenica della missione 2018

Spunti per la preghiera per il culto del 20 maggio

Roma (AEI), 14 maggio 2018 – Come è ormai consuetudine da alcuni anni, l’AEI promuove la Domenica della missione in occasione della domenica di Pentecoste, a sottolineare il legame che c’è tra l’opera dello Spirito Santo e l’annuncio dell’evangelo nel mondo.

Testo biblico: “Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio” (2 Corinzi 5:20)

Spunti di preghiera:

  1. Ringraziamo il Signore per come suscita in tutto il mondo un amore per le anime perdute  della nostra nazione animando l’azione delle chiese locali e delle agenzie missionarie verso l’evangelizzazione e la missione, sia in Italia che altrove.
  2. Ringraziamo Dio per la Billy Graham Evangelistic Association che sta investendo nel 2018 le proprie risorse per un'azione evangelistica che coinvolgerà centinaia di chiese evangeliche in tutta Italia con il progetto MY HOPE ITALIA dal 7 al 18 Novembre 2018. Preghiamo che  molte chiese aderiscano e preparino il terreno spirituale affinché il seme della Parola possa portare frutto alla Gloria di Dio.
  3. La missione è un mandato affidata alla Chiesa. Preghiamo che la chiesa italiana prepari e mandi i suoi missionari come ambasciatori di Cristo a proclamare l'evangelo con franchezza, ovunque Dio chiami i credenti a servirlo.
  4. Missione è anche azione. Preghiamo che la chiesa si adoperi sempre più anche all'azione sociale così come intesa in Giacomo 2:14. La fede senza le opere è morta.
  5. Preghiamo che i contenuti dell’Impegno di Città del Capo (2010), ora anche ripubblicato in Dichiarazioni evangeliche II, siano letti, assimilati e producano un rinnovato zelo per la missione.

A cura della Commissione Missioni dell’Alleanza Evangelica Italiana.


Assemblea federale dell’Alleanza Evangelica Italiana del 26 maggio

Reso noto il programma definitivo

Roma (AEI), 26 aprile  2018 – L’annuale assemblea federale dell’Alleanza Evangelica Italiana si terrà sabato 26 maggio presso i locali della chiesa Alfa e Omega, via Giorgio De Chirico 73, 00155 Roma, seguita da due approfondimenti tematici. Il programma definitivo è il seguente:

09.30 Assemblea Federale Alleanza Evangelica Italiana

11.30 Gli ebrei hanno bisogno di Gesù?,Irina Voladarska, Jews for Jesus (Ebrei per Gesù)

12.30 Messaggio di Avi Snyder, direttore Jews For Jesus, e spazio domande e risposte

13.00 Pranzo Buffet

14.00 La speranza di Cristo per l’Italia: presentazione progetto My Hope Italia (BGEA), con Giancarlo Farina (direttore My Hope Italia e Fabio Micco (coordinatore My Hope Italia).

14:30 Il Movimento di Losanna e la speranza per le nuove generazioni (tavola rotonda), modera Lucia Stelluti, con Jonathan Gilmore (coord. Comitato italiano Movimento di Losanna), Fabio Micco (coord. My Hope Italia), Paolo Codispoti (resp. nazionale Giovani Chiesa Apostolica) e Alessandro Piccirillo (Gruppo di lavoro dell’Alleanza evangelica europea su etica e sessualità).

15.30 Legislazione privacy e chiese: gli obblighi derivanti della Direttiva Europea GDPR 2018, con Giacomo Ciccone e Avv. Damaris Marletta.

16:15. Conclusione lavori


Parole chiare, azioni forti

Un seminario per raggiungere i musulmani con il Vangelo

Roma (AEI), 12 maggio 2018 – Come raggiungere i musulmano con il vangelo? Da venerdì 22 a domenica 24 giugno, presso l’IBEI di Roma (via del Casale Corvio 50, 00132, Borgata Finocchio RM), si terrà un seminario organizzato dall’ ACP (Azione per i cristiani perseguitati e per i bisognosi) il cui tema sarà “Raggiungere i musulmani con il Vangelo”. Il relatore, Andreas Maurer, esperto di cultura islamica e già autore di Chiedimi cos’è l’Islam, Torino, la Casa della Bibbia 2014, in questi tre giornate di lavori, fornirà nozioni sulla storia dell’Islam, sul Corano e la sharia presentando le obiezioni più comuni poste dai musulmani verso il cristianesimo e cercherà di fornire indicazioni su come affrontare in modo sano le relazioni personali tra cristiani e musulmani. Data la presenza sempre più massiccia di musulmani nel nostro paese ed in tutta Europa derivante dai flussi migratori, l’obiettivo del seminario è quello di comprendere l’islam e la sua mentalità per cercare di abbattere le paure ed i pregiudizi che spesso impediscono una vera integrazione. Il punto focale sarà quello di cercare metodi e nuovi approcci per promuovere il Vangelo concretamente e chiaramente anche tra i musulmani.

L’ingresso alle sessioni è libero; pernottamento e colazione all’IBEI prevendono un costo di 20 euro ed i pasti, se desiderati 8 euro cadauno.
Per le iscrizioni rivolgersi a:
ACP - Feliciana Ciuffreda
Tel. 324 908 1742
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Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (12)

In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.

Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche  su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr).

Dichiarazione sulla cura del creato (2008)

La terra è del Signore

Roma (AEI), 14 maggio 2018 –  Elaborata in seno all’Alleanza Evangelica Mondiale e ratificata dall’assemblea in Tailandia del 2008, questa dichiarazione segue altri documenti prodotti in precedenza dal movimento evangelico sul tema della cura del creato, ad esempio la “Dichiarazione evangelica sulla cura della creazione” del 1994 pubblicata nel volume Dichiarazioni evangeliche, Bologna, EDB 1997.

L’affermazione del Salmo 24,1 “Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa” fa da sfondo ai contenuti del documento. In esso si ribadisce l’interconnessione tra la nostra responsabilità di essere credenti e quella di prendersi cura del creato. Questo mandato è parte del compito assegnato al’uomo alla creazione ed è anche parte dell’impegno da parte dei discepoli di Gesù Cristo. Tra la creazione e la redenzione è avvenuta la rottura del peccato che ha portato enormi conseguenze anche sul creato che si traducono in sfruttamento, abusi, incuria. La salvezza di Cristo è cosmica e personale, cioè ha una dimensione che abbraccia tutto il creato così come si rivolge agli uomini in quanto creature ad immagine di Dio.

La Dichiarazione è un importante cartello indicatore del fatto che nel movimento evangelico contemporaneo non si pensa più alla salvezza come ad una “fuga” disinteressata dal mondo, ma come ad un impegno integrale a seguire l’evangelo di Gesù Cristo in tutte le sue istanze: personali, sociali, ed anche ambientali. E’ un documento che alfabetizza l’evangelismo ad una sensibilità biblica alla cura del creato. (LDC)


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq, Marco Costantini.

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