Ideaitalia - Nuova serie, Anno II · n. 21 · 11 luglio 2018

Concerto delle comunità evangeliche cinesi

Migliaia di partecipanti da tutta Italia

Roma (AEI), 9 luglio 2018 – Non capita tutti i giorni di vedere il Circo Massimo di Roma ospitare un concerto evangelico con migliaia di partecipanti. Sabato 30 giugno la comunità cristiana cinese in Italia ha organizzato un grande evento: “Love in Rome Century Music Festival” pensato soprattutto per raggiungere i giovani cinesi nel nostro paese.

 

Il concerto, che ha visto esibirsi 6 noti artisti cristiani cinesi si è svolto al Circo Massimo di Roma, una scelta simbolica pensata per onorare ed ispirarsi alla memoria dei tanti martiri cristiani che nei primi secoli della storia della chiesa hanno sacrificato la propria vita per onorare Dio e la testimonianza cristiana. Hanno partecipato diverse migliaia di persone da tutta Italia e anche da alcuni Paesi europei, e la serata si è snodata tra canzoni cinesi, noti canti cristiani, video ed interviste agli artisti. Il tema dell’integrazione è al centro dell’agenda dei prossimi anni e questo concerto ha messo in evidenza la presenza massiccia delle comunità cinesi in Italia, la loro diffusione capillare e anche il loro desiderio di essere in qualche modo visibili. Spetta alle chiese evangeliche italiane stabilire ponti e relazioni di collaborazione per rendere ancora più fruttuosa la loro presenza. (DB)


A Roma si riflette sull’educazione cristiana

L’assemblea annuale del Comitato Insegnanti Evangelici Italiani

Roma (AEI), 10 luglio 2018 – Si è tenuta a Roma il 7 e 8 luglio scorso, presso la sede dell’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione, l’ultima assemblea dei soci del Comitato Insegnanti Evangelici italiani, membro AEI. Le due giornate sono state dedicate in particolare allo studio e all’approfondimento del progetto cristiano di educazione.  Ripercorrendo i temi principali dall’opera di recente pubblicazione Saggi sull’educazione cristiana di Cornelius Van Til, si è svolto un lavoro di contestualizzazione rispetto alla cultura italiana e un esercizio di analisi e decostruzione della visione educativa dominante, delineando infine il significato, lo scopo, l’ambiente e l’antropologia bibliche per l’educazione.

Un tempo guidato da domande ha messo in evidenza gli elementi essenziali per la formazione dell’educatore cristiano, per poter pensare i pensieri di Dio dopo di Lui e costruire una pedagogia biblica che rifletta quella di Dio: la crescita personale ed ecclesiale e la formazione teologica sono due elementi imprescindibili per la professione dell’insegnante cristiano, che il CIEI si impegna a incoraggiare anche attraverso attività future. Infine si è dedicato del tempo alla condivisione delle esperienze scolastiche svolte durante l’anno e alla progettazione delle attività prossime dell’associazione.

L’associazione, che ha promosso con il patrocinio dell’Alleanza Evangelica italiana  le “Passeggiate della Riforma a Roma”, attività formativa gratuita per le scuole di Roma Capitale, nella primavera prossima sarà impegnata con un progetto simile in collaborazione con il Centro di Documentazione MEMO della città di Modena. Per chi volesse ricevere informazioni circa le attività associative può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (LS)


Cristianesimo nominale, l’appello del Movimento di Losanna

Reso pubblico il documento finale della Consultazione di Roma

Roma (evangelicalfocus.org; AEI), 7 luglio 2018 – Dopo la consultazione sul nominalismo tenuta  a Roma del Movimento di Losanna nel marzo di quest’anno, che ha visto coinvolti circa quaranta tra teologi, missionari e sociologi, è stato redatto un importante documento sul cristianesimo nominale dal titolo"The Missing Christians" (I cristiani mancanti) e che è ora disponibile sul sito del Movimento.

Il cristianesimo nominale era già stato individuato come una delle principali sfide missionarie a Città del Capo 2010, il terzo congresso mondiale del Movimento di Losanna (dopo Losanna 1974 e Manila 1989) ed ora il tema è stato ripreso per essere affrontato in profondità.  I dati dicono che un terzo del mondo si definisce 'cristiano’, ma che di questi, una parte significativa non ha alcuna familiarità con i principi cristiani di base quali la nuova nascita, la partecipazione alla vita della chiesa e nessuna conoscenza dei principi della fede. Il Movimento di Losanna sottolinea la "conversione a Cristo" come fondamentale per la fede cristiana. Senza pentimento e fede in Gesù Cristo, e senza obbedienza a lui come Signore, non c'è un autentico cristianesimo.

Il cristianesimo nominale è spesso considerato un fenomeno relativo al cattolicesimo romano o all’ortodossia orientale, ma sta entrando in modo sempre più deciso a far parte della realtà evangelica soprattutto in paesi in cui il cristianesimo evangelico è una maggioranza o una presenza significativa nella società. Questo è vero in Occidente come nel Sud del mondo, nelle chiese storiche così come in quelle nuove, ed include anche le chiese etniche nate dal movimenti migratori.

Il documento di Roma inizia con una chiamata alla confessione e alla preghiera per aver trascurato i cristiani nominali presenti nelle chiese, ed invita a pregare per un loro risveglio spirituale. Il documento invita inoltre le chiese locali ad un discepolato olistico, alla proclamazione chiara e audace della Bibbia ,alla fondazione di chiese ed al rinnovamento della chiesa. Presto il documento sarà disponibile anche in italiano. (CL)


Quale Europa per quale immigrazione?

Un’intervista di Protestante Digital al vice-presidente AEI Leonardo De Chirico

Roma (protestantedigital.com; AEI), 10 luglio 2018 – L’Europa è attraversata da una profonda crisi che vede i Paesi che ne fanno parte sempre più schierati l’uno contro l’altro e con gravi problemi al loro interno. Le ultime tensioni tra Italia e Francia in merito alla questione dei migranti, che hanno visto il Presidente francese Macron accusare l’Italia di cinismo ed irresponsabilità, hanno evidenziato il crescente senso di malcontento che corre, non solo tra i due paesi, ma più in generale tra i Paesi dell’Unione. La crisi migratoria ha contribuito a far vacillare un equilibrio già molto precario e secondo il vicepresidente dell’Alleanza Evangelica Italiana, Leonardo De Chirico intervistato dalla redazione di Protestante Digital, web magazine spagnolo, la questione dei migranti è stata politicizzata ed è utilizzata strumentalmente per gettare la responsabilità dei problemi sugli altri Stati e sulle istituzioni europee.

Il dibattito si è così inasprito che è diventato difficile parlare di questo soggetto con lucidità e senza demagogia. Gli Stati continuano ad accusare l’Europa, pur non rinunciando a chiederle aiuti, i politici continuano a giocare per i loro interessi elettorali con l’Europa muovendosi tra soluzioni nazionalistiche e proposte di rafforzamento dell’Unione. “La domanda che dobbiamo porci è: quale Europa vogliamo? Un’area di libero commercio? Bene, l’immigrazione sarà affrontata singolarmente dagli stati componenti. Oppure vogliamo che l’Europa sia una federazione di stati? Allora, l’immigrazione diventerà una questione “federale”, cioè di tutti. Non si può evocare l’Europa da un lato, e dall’altro perseguire politiche nazionalistiche”.

Risulta quindi evidente che manca una reale visione di Europa. Per De Chirico, gli evangelici in Europa devono incoraggiare un dibattito pubblico sul futuro del continente per poter anche affrontare la questione dell'immigrazione. Gli evangelici europei, che godono dell’unità in Cristo, unità che trascende i giochi politici di alleanze e disaccordi, devono continuare a collaborare e mantenere sani rapporti, anche partecipando ad attività comuni come la Settimana Mondiale di Preghiera a gennaio.

Per De Chirico, la sfida dell’AEI si combatte anche sul campo italiano, dove è necessario invitare ad una maggiore partecipazione dei credenti al dibattito pubblico del paese portando le istanze della cultura evangelica e non solo prendendo le parti di questo o quel partito. Bisogna lavorare per costruire un approccio evangelico al dibattito e alla vita pubblica. Questa sfida sembra essere ancor più necessaria, secondo il vicepresidente, ora che il governo in carica sembra voler prendere il cattolicesimo culturale come un forte marcatore identitario contro le minoranze. Il Movimento 5 stelle non ha sin qui mostrato alcun interesse sui temi della libertà religiosa e della tutela delle minoranze. Ora che la classe politica ha subito un quasi totale rinnovamento, per gli evangelici è necessario aprire nuovi canali di dialogo e costruire relazioni rispettose e collaborative. (CL)


Chiese sotto attacco in Burkina Faso

Situazione inaspettata di crisi

Roma (WEA; AEI), 10 luglio 2018 – Stanno creando preoccupazioni serie i ripetuti rapimenti di cristiani in Burkina Faso. A due settimane dal rapimento di un leader cristiano con sua moglie, un altro pastore evangelico è stato violentemente prelevato dal proprio villaggio insieme a tre componenti della sua famiglia. Le circostanze sono ancora sconosciute, ma  è evidente che la responsabilità dell’accaduto sia da attribuire ai militanti islamici molto attivi in quella regione.
La preoccupazione, sottolineata dall’osservatorio International Crisis Group, è legata principalmente al modo con cui l’area nordest del paese si stia trasformando da modello di tolleranza interreligiosa a luogo di scontri violenti ed inaspettati. Il clima, soprattutto per la minoranza cristiana (il 20% dell’intera popolazione, se si tiene conto anche della componente cattolico-romana) è diventato comprensibilmente teso. I cristiani non erano stati finora oggetto di attacchi diretti da parte dell’estremismo islamico.

La situazione è peggiorata a partire dal maggio scorso, quando frange di militanti islamici hanno iniziato ad estendere i propri attacchi, finora limitati ad obiettivi militari, anche nei confronti della popolazione civile. Gli attacchi contro obiettivi politici, partiti nel 2014, sembravano casi isolati, ma hanno mostrato tutta la loro gravità quando hanno iniziato a puntare contro i centri di formazione pubblici nel nord del paese, accusati di promuovere la cultura francese al posto di quella araba. L’accanimento contro le scuole ha portato già a numerose chiusure e si stima che una popolazione di circa 24000 bambini sia rimasta senza possibilità di educazione.

Il timore è che la crescita della violenza possa creare crisi umanitarie e moltiplicazione di profughi diretti verso l’Europa, ma soprattutto è allarmante pensare alle concrete possibilità di ostacolare la professione e la diffusione del cristianesimo in tutta la nazione. Come nel vicino Mali, il terrorismo islamico potrebbe decimare la popolazione cristiana costringendola al rinnegamento o alla fuga. È quindi urgente l’impegno nella preghiera e nell’appoggio in qualsiasi forma possibile verso i cristiani a rischio di isolamento nel Burkina Faso.  (SDB)


Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (17)

In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.

Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche  su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr).

Conferenza di Cracovia (2010)

Unicità di Cristo, teologia post-olocausto e antisemitismo in Europa

Roma (AEI), 10 luglio 2018 –  Questa brevissima dichiarazione è frutto di una conferenza tenuta a Cracovia nell’ambito del Movimento di Losanna, e precisamente all’interno della Consultazione dell’evangelizzazione degli ebrei. Cracovia è stata scelta perché città in cui gli ebrei hanno pagato un alto prezzo di sangue causato dall’antisemitismo e nel contesto dell’olocausto novecentesco.

La dichiarazione esprime rallegramento per il fatto che un numero crescete di ebrei sta venendo alla fede nel Messia Gesù  anche grazie ad un rinnovato impegno alla collaborazione tra organizzazioni evangeliche che sostengono l’evangelizzazioni degli ebrei nel mondo. La dichiarazione prosegue riaffermando l’ebraicità di Gesù, il Messia e redentore d’Israele, così come la sua unicità come mediatore verso Dio, sia per gli ebrei sia per i gentili. Si conclude con la ferma condanna di ogni espressione di antisemitismo, ancora troppo diffuso in molte forme anche tra coloro che si definiscono cristiani.  La dichiarazione di Cracovia si colloca sulla scia di quella di Willowbank (1989) pubblicata nel primo volume di Dichiarazioni evangeliche (1997) e di quella di Berlino sull’unicità di Cristo ed evangelizzazione degli ebrei nell’Europa di oggi (2008), pubblicata in Dichiarazioni evangeliche II. (LDC)


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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