Quali rischi per la laicità nel progetto francese sul “separatismo religioso”?

Un’intervista a Nancy Lefèvre, giurista del CNEF

Roma (AEI), 9 ottobre 2020 – In questi giorni il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato una nuova proposta di legge per contrastare il cosiddetto “separatismo religioso” praticato in particolare da alcune comunità islamiche, ossia quella tendenza a vivere nel paese ma in comunità del tutto separate dal resto della società. Il CNEF (Consiglio Nazionale Evangelici di Francia), con una presa di posizione il 1 ottobre 2020, ha dichiarato di non essere in generale preoccupato fintanto che i principi basilari di libertà vengano garantiti.

Nel suo discorso, Macron ha fatto riferimento anche ad una proposta di legge che vieterebbe l'educazione famigliare (home schooling) e renderebbe obbligatorio l'istruzione a partire dai 3 anni di età. Su questo argomento, non espressamente menzionato nella presa di posizione, abbiamo intervistato Nancy Lefèvre (Giurista della Commissione Giuridica del CNEF).

Ideaitalia: Il Governo francese sta orientando l'obbligo scolastico a partire dai 3 anni di età. Da quanto si capisce sembra che sarebbero considerate illegittime le scuole a casa. Cosa ne pensi?

Su questo punto, ci sembra che gli annunci fatti dal governo devono essere messi in prospettiva con i diritti fondamentali, quali quelli della libertà dell'istruzione e la libertà dell'insegnamento riconosciuti dal diritto internazionale e il diritto francese. Il CNEF resterà vigilante su questo punto in quanto l'istruzione a domicilio può rappresentare, per alcuni bambini e per ragioni diverse (salute, rischio di aggressioni, percorsi atipici di studi artistici o sportivi...) una vera soluzione all'istruzione. Tuttavia, siamo d'accordo sul fatto che i bambini vengano anche protetti da quei genitori che li privano di un'istruzione di qualità e di una vita sociale soddisfacente.

Siamo quindi pienamente in linea con il comunicato stampa delle nostre Associazioni Familiari Protestanti partner. Al di là degli annunci shock, è ora necessario tener conto dei diritti e delle libertà delle famiglie, in una costruzione intelligente del disegno di legge.


Ideaitalia: L'AEI condivide l'approccio laico che il CNEF ha ribadito nella presa di posizione del 1 ottobre 2020. Pensi che le due alleanze possano cooperare per far maturare in Europa tra gli evangelici una sana laicità?

Il CNEF è sempre felice di cooperare con le Alleanze Evangeliche sul piano europeo e internazionale. È impegnato con l'Alleanza Evangelica Europea nella difesa della libertà di pensiero, coscienza e religione in Europa e difende efficacemente un rapporto sano e trasparente con le autorità civili, come ci chiama la nostra teologia.

Storicamente, la Francia condivide con l'Italia la forte presenza della Chiesa cattolica, ma mi sembra che in Francia il nostro “patto di laicità” sembri chiarito meglio. Ci sarebbero davvero dei ponti da costruire per promuovere insieme una sana comprensione della separazione tra Stato e chiese, così come un giusto trattamento delle "minoranze religiose", che gli evangelici rappresentano nei nostri due paesi. La posta in gioco di consentire un pluralismo di opinioni e la libertà di culto è senza dubbio condivisa da entrambe le parti al di là delle Alpi.

Tra gli evangelici, dal 2013, il CNEF ha cercato di fornire ai suoi membri strumenti di comprensione, pubblicando in successione La Laïcité Française, nel 2013, poi nel 2015 la campagna Libero di dirlo (Fondamenti e sfide della libertà di coscienza ed espressione in Francia: Libero di dirlo a scuola, lavoro, spazio pubblico, chiesa, università delle edizioni BLF). Il CNEF incoraggia inoltre i suoi membri ad applicare la legge e difendere le libertà, quando è necessario. (CF)