Aumenta la persecuzione religiosa nel mondo

Secondo l’ultimo rapporto del Pew Research Center i cristiani sono i più a rischio

Roma (AEI), 13 novembre 2020 – La giornata internazionale di preghiera per la chiesa perseguitata (IDOP) istituita dall’ Alleanza Evangelica Mondiale nel 1996, quest’anno più che mai sembra essere fondamentale. Secondo l’ultimo rapporto del Pew Research Center Government restrictions on religion around the world reached new record in 2018, infatti, nel 2018 le restrizioni governative globali in tema di libertà religiosa sono aumentate e i cristiani sono quelli a pagarne maggiormente le spese.

Sono 260 milioni i cristiani nel mondo che soffrono la persecuzione e molti di loro conoscono la morte a causa della loro fede. Le restrizioni però non vengono solo dalle leggi dei paesi meno tolleranti, ma spesso l’ostilità sociale e la pressione delle famiglie sono un fardello addirittura maggiore per i credenti e, non in tutti i paesi, il dato delle restrizioni governative e quello dell’ostilità sociale viaggiano di pari passo.

Il dato incoraggiante è che la chiesa continua a crescere e l’aumento dei dati sulla persecuzione è una conseguenza diretta dell’aumento del numero di cristiani nel mondo.

Dalla ricerca del Pew emerge però, che la persecuzione non riguarda solo i cristiani; i secondi a subire maggiori persecuzioni sono infatti i musulmani e anche in paesi in cui la democrazia sembra aver raggiunto alti gradi di maturità, come la Danimarca,Regno Unito, Paesi Bassi, Svizzera e Germania, l’intolleranza religiosa conosce nuove forme antisemite e antimusulmane degne di nota.

Anche quest’anno l’IDOP, sarà un’occasione per riflettere su questi dati che nascondono storie di uomini e donne che soffrono a causa della loro fede, e per rilanciare i lavori delle Alleanze nei vari paesi del mondo in favore di una vera libertà religiosa che riconosca i diritti di tutti. (CL)