Una risposta dell'AEM alla lettera aperta di 138 islamici “Una parola comune tra noi e voi”

Pace
Apprezziamo che la vostra lettera insista con forza che il mondo ha bisogno di pace e che gli aderenti alle due religioni mondiali più diffuse avranno un ruolo importante nel definire il futuro del mondo. Se promuoviamo la guerra ed il conflitto nelle nostre vite e nel nostro insegnamento, violenza e spargimento di sangue seguiranno. Se promuoviamo la pace e la giustizia, vite umane saranno risparmiate.

Non c'è alcun dubbio sul fatto che come cristiani vogliamo vivere in pace con i musulmani e con tutti gli uomini e le donne di questo mondo. Questo convicimento è intrinseco alla nostra religione dalle sue origini, anche se non abbiamo sempre praticato in modo coerente ciò che Dio comanda nella sua rivelazione scritta. Siamo desolati nel vedere come le azioni dei cristiani nel passato e nel presente non siano conformi all'insegnamento e all'esempio di Gesù. Siamo determinati ad agire in modo diverso.

Gesù ci ordina in Matteo 5,9–11: “Beati quelli che si adoperano per la pace perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per motivo di giustizia perché di loro è il regno dei cieli. Beati voi quando v'insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia”. In Luca 10,5, Gesù ci ordina: “In qualunque casa entriate, dite prima: Pace a questa casa”. Il fratello di Gesù, Giacomo, giustamente dà risonanza a queste parole quando scrive: “Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace” (Giacomo 3,18).

In modo simile, Paolo, apostolo di Gesù, scrive in Romani 12,17–18: “Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini”. In 1 Timoteo 2,1–2, Paolo estende questo comandamento al mondo politico: “Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità”.

Così, siate certi che noi sosteniamo ogni sforzo che promuove la pace in questo modo travagliato. Siamo interessati a discutere i motivi che suscitano conflitti e a cercare modi di convivere pacificamente. Affrontiamo le nostre differenze e cerchiamo di convincerci con buoni argomenti, ma senza violenza e minacce.

Siamo d'accordo con voi quando scrivete: “Che le nostre differenze non causino odio e scontri tra noi. Guardiamoci reciprocamente nella giustizia e con le buone opere. Rispettiamoci, siamo equi, giusti e cortesi per vivere in pace, armonia e buona volontà”.

Siamo convinti che ogni essere umano porta l'immagine di Dio e conserva la dignità della creazione; perciò ognuno merita il nostro rispetto, indipendentemente dal fatto che conosca o meno la verità, o che viva secondo la volontà di Dio o meno.

 

La vostra chiamata, la nostra chiamata
Nella vostra lettera, rivolgete un “appello ai cristiani” affinché diventino musulmani adorando Dio senza attribuirgli un partner. In risposta, possiamo invitare voi a rimettere la fede in Dio che perdona la nostra opposizione ed il nostro peccato mediante ciò che Gesù Cristo ha compiuto per noi sulla croce?

Non scriviamo questo per suscitare inutili polemiche, ma perché siamo convinti della verità della nostra fede come voi lo siete della vostra. In Giovanni 17,3, in una preghiera rivolta a Dio, suo Padre, Gesù dice: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. Gesù stesso disse: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14,6).

Nel fare riferimento ad alcune affermazioni del Corano che dicono che Dio non ha un partner, voi giustamente sottolineate le differenze più profonde tra l'Islam ed il cristianesimo. Anche se siamo convinti che voi comprendiate male la nostra dottrina di Dio come essere uno e trino quando parlate di un “partner” di Dio, noi siamo persuasi della verità della Trinità e, per questo motivo, non possiamo accettare il vostro invito. Sappiamo che questa è una differenza fondamentale nella nostra comprensione della natura di Dio che richiede conversazioni lunghe e sincere, nell'ascolto genuino per superare le caricature dell'altro. Vi invitiamo a discutere con noi in questo modo.

 

Una visione cristiana dell'amore
La vostra lettera segna solo l'inizio di quella che potrebbe diventare una lunga conversazione tra noi. Non fate riferimento a molti temi che appartengono al cuore delle nostre rispettive fedi, ma vi limitate a citare le parole di Gesù che sono in accordo con la vostra fede. Questo è un vostro diritto e noi prendiamo sul serio qualunque cosa Gesù abbia detto. Per altro, desideriamo avere il diritto di seguito tutto quello che Gesù ha detto, così come lo leggiamo nei quattro evangeli che formano parte del nostro libro sacro.

Per noi, l'invito a diventare musulmani è molto simile a quello che Maometto rivolse ai giudei e ai cristiani del suo tempo. Maometto era convinto che Gesù avesse insegnato le stesse sue cose e che tutte le parole di Gesù nel Nuovo Testamento che non condivideva, non fossero le parole originali di Gesù, ma una loro distorsione.

Come rispettiamo il vostro diritto a credere questo, ci permettiamo di non essere d'accordo e di spiegare noi stessi il messaggio di Gesù Cristo secondo la nostra fede. Facciamo un esempio nel parlare brevemente del significato cristiano dell'amore, un tema che voi stessi citate.

Per noi è centrale che:

  1. Dio è Colui che ci ha amato per primo;
  2. L'amore eterno esiste tra Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo;
  3. Gesù è l'amore di Dio incarnato;
  4. La morte di Gesù sulla croce è la più grande evidenza dell'amore di Dio per noi;
  5. Se non amiamo Dio ed il prossimo è a causa del nostro peccato e della nostra opposizione a Dio;
  6. Solo il perdono di Dio può cambiarci da persone che odiano Dio e gli altri a persone che sono riconciliate con Dio e con gli altri;
  7. Perciò, possiamo amare solo se l'amore di Dio riempie i nostri cuori.

 

Siccome questo amore è centrale per noi, non dovete assolutamente temere che non vi ameremo perché avete comprensioni diverse dell'amore. Abbiamo un lungo percorso da fare per permettere all'amore di essere al centro delle nostre discussioni.

 

Libertà religiosa
Come sapete, musulmani e cristiani vivono fianco a fianco in molti Paesi del mondo. Se vogliamo vivere in pace, non possiamo aspettare di risolvere tutti i nostri problemi teologici prima. Come scrivete, “la giustizia e la libertà di religione sono una parte essenziale” della pace che tutti desideriamo.

Nessun Paese al mondo può raggiungere la pace tra le religioni solo se le religioni si uniscono tra loro ed eliminano le loro differenze. Normalmente avviene il contrario. Quando le religioni decidono di non usare la violenza, la coercizione e la pressione politica l'una contro l'altra, allora una piattaforma viene costruita sulla quale i gruppi religiosi possono coesistere nelle loro differenze, nella libertà di praticare e propagare la loro fede, garantendo a tutti i cittadini di decidere liberamente quale religione seguire o non seguire.

Anche all'interno delle nostre comunità religiose, è ovvio che non possiamo andare d'accordo su tutto. Le differenze tra Islam sunnita e sciita, o tra il cristianesimo cattolico–romano, ortodosso o protestante lo dimostrano. Se queste tradizioni possono vivere in pace in una nazione, non è perché vanno d'accordo su tutto, ma perché lo stato impone loro di vivere in pace (anche se non è una soluzione durevole) o perché le religioni stesse decidono di mantenere le loro differenze nel campo della teologia e delle convinzioni.

La pace nella sfera politica non dipende dall'uniformità teologica. Dobbiamo invece riconoscere che la libertà religiosa è un diritto umano fondamentale per tutti, specialmente per quelli che hanno punti di vista diversi dal nostro. Il vero banco di prova della libertà religiosa non è il modo in cui trattiamo quelli che condividono le nostre idee, ma è il modo in cui trattiamo coloro che dissentono da noi. Dio non vuole che le persone credano in Lui perché sono minacciate, forzate o indotte da un ritorno economico; vuole che lo seguano perché convinte nel profondo del loro cuore.

 

Tre preoccupazioni
Abbiamo tre preoccupazioni particolari che desideriamo condividere con voi, per chiedere la vostra opinione e per discutere in futuro.

La prima è questa: è importante distinguere la fede cristiana dal mondo occidentale. Anche se molti cristiani vivono in occidente, la maggioranza dei cristiani non è occidentale. Il cristianesimo non è una religione occidentale in quanto è stato fondata nel Medio Oriente e oggi è praticata prevalentemente nelle società non occidentali. In più, la maggioranza delle persone che vivono in occidente non crede in Dio o non vive secondo la Sua volontà, conducendo vite che sono in disaccordo con la fede cristiana.

E’ importante riconoscere che la pace politica non è in primo luogo una pace tra due religioni, Islam e cristianesimo, ma dipende dalla relazione dell'Islam con la cultura occidentale e con gli stati occidentali. Siamo feriti dall'immoralità che osserviamo nel mondo occidentale e non vogliamo che ciò sia un ostacolo alla pace. Vi invitiamo a realizzare che i problemi del mondo occidentale non sono causati dal cristianesimo, ma dal rifiuto del cristianesimo da parte dell'occidente.

La seconda preoccupazione è questa: voi scrivete “Come musulmani, diciamo ai cristiani che non siamo contro di loro e che l'Islam non è contro di loro, se loro non fanno guerra contro i musulmani a causa della loro religione, li opprimono e li cacciano dalle loro case …”.

Questa frase ci rende perplessi. Ci chiediamo: dove i cristiani fanno guerra ai musulmani? Chi dei leader cristiani a cui avete scritto questa lettera è coinvolto nel peccato di scatenare la guerra ai musulmani e di cacciarli di casa? Qualche leader cristiano ha pubblicamente esortato a compiere questi atti contro i musulmani? Vi preghiamo di informarci se questi comportamenti si sono effettivamente verificati in quanto noi desideriamo che i musulmani vivano in pace.

La terza preoccupazione è questa: abbiamo evidenze incontrovertibili di casi in cui i cristiani non possono praticare la fede cristiana senza subire restrizioni nei Paesi musulmani. Spesso viene vietato loro di costruire chiese e di adorare in comunità. Spesso subiscono ricatti. Alcuni sono in prigione, altri vengono uccisi. Se questo è contro i vostri desideri ed intenzioni, vi chiediamo aiuto per stabilire lo stesso livello di pace e di giustizia che hanno i musulmani per i cristani che vivono in società a maggioranza musulmana.

Rimaniamo in attesa dei prossimi passi della nostra conversazione.

“Il Dio della pace sia con tutti voi. Amen” (Paolo in Romani 15,33).

Per conto dell'Alleanza Evangelica Mondiale

Geoff Tunnicliffe
Direttore internazionale