L’AEI per la libertà religiosa in Indonesia

Interrogazione sul caso dell’ex-governatore Ahok in un’importante conferenza a Roma

Roma (AEI), 11 ottobre 2017 – Il caso dell’ex-governatore Ahok è rimbalzato a margine di una conferenza sulla libertà religiosa in Indonesia tenuta al Ministero degli Affari Esteri, grazie ad una domanda posta dal vice-presidente dell’AEI ai relatori presenti. Nel mese di giugno, infatti, l’Alleanza aveva sollecitato le autorità indonesiane (Cfr. Ideaitalia, 5 giugno 2017) a rivedere il caso di di Basuki Tjahaja Purnama, conosciuto come Ahok, accusato di blasfemia per aver citato un verso del Corano in modo irrispettoso (secondo l’accusa).

Ahok, 50 anni di fede evangelica e trasversalmente apprezzato come valente amministratore, respinge le accuse e sostiene di aver voluto stigmatizzare quei politici che usano il Corano per fini impropri. Il previsto sit-in di preghiera davanti all’ambasciata indonesiana era stato rinviato.

Come promesso in giugno, le autorità indonesiane hanno invitato l’AEI ad una conferenza sulla libertà religiosa tenuta alla Farnesina l’11/10, alla presenza di ambasciatori, accademici e personalità della società civile italiana impegnate nel campo dei diritti umani.  Il caso di Ahok è stato trattato delineandone la complessità all’interno del fragile equilibrio religioso-culturale dell’Indonesia. La domanda ha posto la questione: come è possibile che un caso di contrasto di interpretazione sull’eventuale uso del Corano da parte di un cittadino sia stato trattato come caso penale e punito con la carcerazione? Gli ambasciatori presenti e le personalità delle istituzioni indonesiane hanno promesso di occuparsi del caso assicurando il rispetto dei diritti umani.