Quale missione nell’Europa postmoderna e postcristiana?

L’assemblea dell’Alleanza Evangelica Europea

Roma (AEI), 12 ottobre 2017 – Si è tenuta a Praga, dal 9 al 12 ottobre 2017 l’assemblea generale dell’Alleanza Evangelica Europea, che quest’anno incentrata sul tema della Missione in Europa in un contesto postmoderno e postcristiano. I lavori, cui hanno preso parte circa 100 delegati provenienti da 29 nazioni diverse, hanno riguardato le implicazioni di un società europea sempre più secolare, dove il nominalismo religioso e le varie questioni politico sociali offrono terreno fertile per nazionalismi e populismi di vario genere.

In questa complessità sussistono, ed in certi casi sorgono, molteplici spazi d’azione dove gli evangelici possono esprimere una missione di salvezza e trasformazione. Particolarmente significativo e toccante è stato l’intervento di Krish Kandiah direttore di Home for Good, ministero nato dall’Alleanza Evangelica del Regno Unito che sta rappresentando una risposta massiccia e di sistema al problema annoso delle migliaia di minori in attesa di affidamento.

Sul tema della relazione con il cattolicesimo, il presidente AEI Giacomo Ciccone ha avuto modo di esprimere con chiarezza la posizione italiana in linea con la Dichiarazione sul cattolicesimo che la WEA adottò nel 1986 e con quanto affermato nel 2014 nel documento Evangelici italiani sul cattolicesimo contemporaneo, espressione del 90% dell’evangelicalismo italiano. Stigmatizzando le posizioni ecumeniche come contraddittorie rispetto alla storia e al significato dell’Alleanza, Ciccone ha ricordato i principi fondamentali cui l’Alleanza farebbe bene sempre ad attenersi: tenere conto con umiltà del patrimonio storico-spirituale ricevuto in eredità, evitare decisioni non sostenute da una chiara valutazione della base dell’Alleanza, valutare sempre con accuratezza e in rapporto al Vangelo le istanze e i movimenti all’interno del mondo cattolico romano, esprimere con franchezza ed amore la testimonianza di Gesù Cristo. Sulla base di queste premesse gli ostacoli teologici nei confronti del cattolicesimo impediscono categoricamente comunione spirituale e cooperazione nell’evangelizzazione, mentre sono auspicabili attività di cobelligeranza su temi sociali (famiglia, etc.) ed occasioni di dialogo improntate a franchezza e rispetto. La posizione italiana ha ricevuto il sostegno di altre alleanze evangeliche nazionali.