Disagio degli evangelici francesi sulla proposta di legge sulla bioetica

“Rischi di logiche mercantili” secondo un comunicato del CNEF

Roma (AEI), 24 gennaio 2020 – Il CNEF (Consiglio nazionale degli evangelici in Francia), dopo aver pubblicato un anno fa una dichiarazione, rimane attivo sul tema della bioetica, intervenendo pubblicamente nel dibattito riguardante un disegno di legge attualmente all’esame del Senato francese. Dietro al progetto criticato dal CNEF si nasconde l’intenzione di superare la legge attuale che vieta “qualsiasi pratica eugenica orientata alla selezione delle persone”.

Se la proposta riuscirà ad ottenere l’approvazione del senato, non sarà più necessaria alcuna autorizzazione per la ricerca sugli embrioni che si potrà realizzare semplicemente attraverso una dichiarazione all’agenzia di biomedicina. Il CNEF chiede invece maggiore prudenza e ritiene più ragionevole il mantenimento delle disposizioni di una legge del 1994, in cui i soggetti coinvolti erano maggiormente tutelati. La stessa logica “mercantile” sembra prevalere nella parte della legge in cui si mira a modificare lo scopo della procreazione medicalmente assistita, rendendola un mero strumento tecnico in grado di assecondare qualsiasi progetto genitoriale a scapito dei diritti dei minori. Il CNEF diffida il governo dall’adottare tali disposizioni, denunciandole come uno strumento che invece di proteggere i figli, “li priva dei loro padri”.

Più in generale il CNEF ritiene che, per garantire vero pluralismo nella società, andrebbe maggiormente tutelato il rispetto della libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Si chiede che la possibilità dell’obiezione di coscienza, valida nell’ambito delle professioni mediche, sia estesa anche alle diverse professioni coinvolte negli sviluppi generati dalle nuove possibilità della tecnologia. La situazione attuale, oltre a mettere in difficoltà i professionisti costretti a compiere atti contrari alla propria coscienza, inibisce spesso l’accesso dei giovani alle nuove professioni create dallo sviluppo tecnologico. Il rispetto per il pluralismo delle opinioni, a cui la Francia è così legata, dipende anche dal coraggio di intervenire in questo tipo di decisioni. (SDB)