Lo strano caso del predicatore Franklin Graham e della libertà negata

Venti di intolleranza alla libertà di parola in Gran Bretagna

Roma (EA UK; AEI), 14 febbraio 2020 – A seguito della cancellazione della disponibilità di alcuni luoghi per la prevista campagna evangelistica di Franklin Graham in Gran Bretagna, l’Alleanza evangelica britannica ha diramato un’interessante riflessione. Questa è una sintesi:

La grande libertà di cui sembra godere la società odierna, non appare più tale se la posta in gioco è la libertà di parola. Quando si tratta di esprimere opinioni o prendere posizione su argomenti controversi, tutto si riduce alla ricerca di piattaforme comuni che non disturbino la sensibilità di chi pensa diversamente. È una vera e propria censura che, agendo nel nome della tolleranza e dell’inclusione sociale, si muove fino a gestire l’agenda pubblica, condizionando o annullando eventi, orientando le scelte politiche e commerciali.

È significativo il caso del predicatore americano Franklin Graham, che si è visto annullare quasi tutti gli appuntamenti, pianificati da tempo, in diverse città del Regno Unito, con motivazioni legate alla presunta pericolosità delle sue opinioni. A Glasgow, solo per citare una delle città in cui il predicatore avrebbe dovuto tenere uno degli incontri, il consiglio cittadino ha affermato che la concessione del permesso di parlare pubblicamente, lo avrebbe esposto al pericolo di “violare la legge”. Non si comprende bene di quale legge abbia in mente un funzionario pubblico che si esprime in questo modo. In pratica, prima ancora di giudicare le opinioni, si è scelto di sanzionare le intenzioni. È una violazione della libertà di pensiero, realizzata nel nome della stessa libertà.  Siamo davanti ad un atteggiamento pericoloso e diffuso in tutti gli ambiti della società. L’opinione di un calciatore tedesco sulla condizione della minoranza cinese uigura, ha spinto un’emittente televisiva ad oscurare tutte le partite della sua squadra d’appartenenza. Qualcosa di simile è avvenuto ad una famosa catena di fast-food britannica, costretta a chiudere alcuni esercizi a causa delle opinioni ritenute omofobe dalla lobby LGBT.

Si potrebbe continuare oltre con altri casi simili, ma vogliamo limitarci a considerare la necessità di rimanere con la guardia alta davanti a tutto ciò che rappresenta una violazione della libertà religiosa, la madre di tutte le libertà. L’Alleanza Evangelica Britannica, oltre ad aver deciso di sostenere il tour di Graham e di lottare per conquistare spazi di libertà attualmente negati o ostacolati, incoraggia gli evangelici di tutto il mondo nel  condividere la stessa preoccupazione e nel resistere davanti alle sirene della finta libertà. (SDB)