Ingiustificata campagna di odio contro gli evangelici in Francia

Un caso che scuote l’opinione pubblica

Roma (AEI), 20 maggio 2020 - È noto a livello internazionale il caso della chiesa evangelica “La Porte Ouverte” di Mulhouse, in Francia, accusata di aver alimentato un focolaio del Covid-19 in tutta la regione. Alla chiesa ed ai suoi leader non sono state risparmiate accuse, insulti e minacce. Tuttora è in atto una deplorevole campagna di odio, scatenata non solo sui social.

Il Consiglio Nazionale degli Evangelici Francesi (CNEF), a cui la chiesa in questione è collegata, sta cercando di monitorare la situazione, intervenendo in più direzioni. Prima fra tutte, il contatto con il Ministero degli Interni, con lo scopo di chiarire le effettive responsabilità  della chiesa nell’organizzare il raduno quando ancora non era chiara la portata della pandemia e non c’erano regole che impedivano assembramenti. Non meno importante è il fronte della prevenzione, attraverso una chiara informazione a livello nazionale.

Nell’immaginario francese (ma ci sono testimonianze in tal senso anche in Italia) rischia di radicarsi l’associazione tra gli incontri delle chiese evangeliche e la diffusione del virus. Il CNEF ha aperto una piattaforma nazionale per la segnalazione di incitamenti all’odio, alla violenza, alla discriminazione, alle minacce e alla diffamazione. Non sono ancora state aperte azioni legali, ma se la situazione dovesse rimanere critica, il CNEF è pronto a sostenere le chiese anche in questa direzione. Clément Dietrichs, direttore del CNEF, ci ha scritto esortando l’Alleanza Evangelica Italiana a sostenere l’azione dei fratelli francesi, anche attraverso la preghiera. (SDB)