La dichiarazione di fede dell’AEI è ortodossa, non doceta

Una risposta alla lettera aperta di Giancarlo Rinaldi

Roma (AEI), 15 ottobre 2020 – Il Consiglio Esecutivo Federale dell’Alleanza Evangelica Italiana, avendo letto la Lettera aperta all’AEI (9 ottobre 2020) di Giancarlo Rinaldi in cui si sostiene che la dichiarazione di fede dell’AEI sarebbe doceta (l’idea secondo cui Gesù Cristo non si sia corporalmente incarnato ma solo apparentemente), ribadisce quanto segue:

1. L’espressione Dio “manifestato nella carne” è la citazione di 1 Timoteo 3,16, tradotta così dalla Diodati, Luzzi/Riveduta, Nuova Riveduta e Nuova Diodati, praticamente tutte le traduzioni in uso nelle chiese evangeliche italiane. Non è una espressione introdotta o inventata dall’AEI: è un testo biblico. Inoltre, non corrisponde al vero che l’espressione “manifestato” debba necessariamente intendersi come mera apparenza, visto che nella Parola di Dio è utilizzata numerose volte per indicare un palesamento anche concreto, fisico e corporeo.

2. L’articolo di fede messo in discussione è stato citato mutilandolo. L’articolo nella sua totalità afferma quanto segue:

Art. 3) Noi crediamo nel nostro Signore Gesù Cristo, unico media­tore, Dio manifestato nella carne, nato da Maria vergine, vero uomo ma senza peccato, nei suoi miracoli divini, nella sua resurrezione corporale, e nel suo ritorno in potenza e gloria (Colossesi 2:18; Isaia 7:14; Ebrei 4:15; Atti 2:22; I Pietro 3:18; Marco 16:19: I Timoteo 2:5; Luca 21:27; Giovanni 14:30-31).

La confessione di Gesù “vero uomo” e risorto “corporalmente”, unita anche al precedente articolo 2 "Noi crediamo in Dio, uno, eternamente esistente in tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo", chiaramente assicura la dichiarazione al cristianesimo trinitario ortodosso e la mette al riparo dalle paventate deviazioni docete.

3. Come ogni altro documento umano, anche la dichiarazione di fede dell’AEI non è immodificabile, tanto è vero che nella prossima assemblea del 31/10/2020, nell’ambito della presa in esame del nuovo Statuto dell’AEI, è previsto un voto anche sul punto in questione (si veda la nota a p. 4). Nonostante la maggioranza della Commissione Statuto e l’intero Consiglio Esecutivo Federale siano contrari al cambiamento, il punto sarà oggetto di voto da parte dell’Assemblea (come i soci AEI sanno avendo ricevuto la convocazione il 16/9/2020). E’ dunque fuori luogo accusare l’Alleanza Evangelica di considerare la propria dichiarazione di fede come immodificabile.

In conclusione, le illazioni contenute nella “lettera aperta” sono smentite dai fatti. Infatti, guardando all’intera Scrittura e prendendo in esame l’intera dichiarazione di fede dell’Alleanza Evangelica, possiamo concludere che quest’ultima è biblica, trinitaria ed ortodossa, non certamente “doceta”.