Mayflower Compact: il patto evangelico che diede il “la” a democrazia e costituzioni

400 anni fa la solenne promessa dei padri Pellegrini sulle coste del Massachusetts

Roma (AEI), 23 novembre 2020 – Ci sono alcuni passaggi che gli evangelici non possono ignorare senza perdere una parte cospicua del patrimonio spirituale che Dio ha affidato al Suo popolo. Il 21 novembre del 1620, i Padri Pellegrini del Myflower, proprio quei 41 “saints” che erano salpati a bordo del galeone da Plymouth (Devon), firmarono il Mayflower Compact. Si tratta di un breve e solenne documento che impegnava tutti i firmatari ad obbiettivi comuni per la costituenda colonia di Plymouth, ma le cui ricadute civili sono significative per l’intera storia degli Stati Uniti e più in generale per l’affermazione della democrazia.

I Padri Pellegrini sono di notevole importanza per l’evangelicalismo contemporaneo perché offrono una risposta rilevante per le sfide odierne della Chiesa. Intrecciando tra loro evangelizzazione, responsabilità civile, bene comune, libertà religiosa e pluralismo la loro vicenda costituisce un laboratorio naturale per tutti coloro che nell’Alleanza Evangelica vogliono vivere e promuovere una testimonianza cristiana globale, una vera missione integrale. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più di questa affascinante storia.

[Chi erano i Pilgrim Fathers]. I Padri Pellegrini erano “dissidenti puritani” che dovettero allontanarsi dal Regno Unito perché perseguitati dalla Chiesa d’Inghilterra. Non contenti dell’atteggiamento di compromesso dei vescovi del tempo, predicavano un ritorno completo alla Scrittura, una devozione personale profonda ed una più marcata distinzione tra stato e chiesa. Vessati dall’arcivescovo di York con multe e carcerazioni trovarono rifugio dapprima in Olanda dove costituirono una congregazione nella città di Leida. Ricordiamo tra loro il pastore William Brewster (1568-1644) e il giovane William Bredford (1590-1657) che in seguito diventerà governatore della nascitura colonia. Purtroppo anche in Olanda, dopo un accordo tra il re d’Inghilterra e l’Olanda che proibiva congregazioni di inglesi, la comunità non ebbe pace e Brewster rischiò di essere estradato. In una situazione così complessa e difficile la congregazione maturò l’idea di partire per il nuovo mondo.

[Il rocambolesco viaggio]. Il viaggio fu organizzato dopo aver ottenuto la concessione di potersi stabilire nella riviera settentrionale americana. I congregazionalisti di Leida, raggiunsero prima l’Inghilterra con una nave, la Speedwell, con l’idea di poter procedere distribuendosi anche nella più grande Mayflower. Purtroppo, la Speedwell ebbe grossi e ripetuti problemi, per cui il viaggio proseguì tutti ammassati su una sola nave: si trattava di 102 passeggeri, distinti tra i membri della comunità che intendevano fondare la nuova chiesa - denominati “saints”- ed un numero di aiutanti, mercanti, servi a contratto e giovani orfani che si erano aggiunti alla nave - denominati generalmente “strangers”. In aggiunta a costoro va poi considerato un equipaggio di circa 30 marinai. La nave salpò il 6 settembre del 1620 per arrivare a Cape Cod il 21 novembre in 66 giorni. Il periodo autunnale denso di mareggiate, la calca di persone in una nave mercantile con modesti spazi, le condizioni di salute di alcuni e la possibilità di incappare in incursioni di pirati, rendono la traversata del Myflower una vera e propria avventura che per la provvidenza di Dio poté arrivare a destinazione.

[Persecuzione&Libertà religiosa]. È evidente che la prima ragione dell’impresa del Myflower è legata alla persecuzione che i dissidenti puritani inglesi subirono in patria ed anche fuori. Certo, questo elemento fondante si intreccia con l’aspirazione di avere una prospettiva di sostentamento migliore delle umili condizioni affrontate in Olanda. Il tema della libertà religiosa è pertanto tanto rilevante perché sarà al centro della vita politica del New England arrivando ad una elaborazione matura pochi anni dopo con il battista Roger Willams, un altro puritano che introdusse esplicitamente i concetti di laicità dello stato e di libertà di coscienza. Nel testo del Myflower compact l’espressione “benessere generale” della colonia lascia intravedere la capacità dei Padri pellegrini di guardare oltre le prerogative della propria comunità religiosa.

[Evangelizzazione]. L’Evangelizzazione è l’avanzamento del Regno di Dio erano al centro dei propositi dei Padri Pellegrini. Lungi dal determinare un annacquamento dell’annuncio, i principi di pluralismo e di libertà religiosa, al contrario, impegnarono responsabilmente all’annuncio i fondatori della nascente colonia. Nel Compact l’espressione “avendo, per la gloria del Signore, l'avanzamento della fede cristiana” descrive la determinazione di questo proposito. Oltre ai compagni di viaggio non parte della comunità (strangers), l’evangelizzazione riguardava anche i nativi americani, e specialmente i Wampanoag che erano gli abitanti della regione e con i quali i primi coloni ebbero relazioni amichevoli. Ricordiamo il ministero di John Eliot (1604-1690) che, dopo aver tradotto la Bibbia proprio nella lingua dei Wampanoag– il “Massachusett”- si dedicò all’alfabetizzazione del popolo algonchino, impegnandosi in certi casi a difendere le loro prerogative territoriali.

[Impegno civile]. Nel Myflower Compact trovano posto i principi fondamentali di autogoverno e di consenso comune. La colonia di Plymouth non era la prima colonia americana, ma fu lì che per la prima volta ci si organizzò “in un corpo civile politico per il nostromiglior ordine”. I firmatari - i capofamiglia dei “saints” – prendevano tutti un impegno in prima persona assumendo una responsabilità condivisa. È evidente che per loro la famiglia, rappresentasse l’elemento basilare per la costruzione sociale. Nel patto trova posto anche l’espressione “general good” che possiamo rendere con benessere generale o bene comune. Si tratta di assumere l’impegno per migliorare le condizioni sociali collettive oltrepassando i confini dell’individuo, della famiglia e della comunità religiosa. A pochi anni da lì, Oliver Cromwell conierà la parola “commonwealth”che nella storia denoterà stabilmente questa idea.

[Il testo] Il testo che fu firmato sulla nave quattrocento anni fa è il seguente.

Mayflower Compact, 21 Novembre 1620 (11 Novembre 1620 Old Style]

Nel nome del Signore, amen.

Noi sottoscritti, leali cittadini del nostro augusto sovrano Lord Giacomo, per grazia di Dio re di Gran Bretagna, Francia ed Irlanda, Difensore della Fede, ecc.

Avendo, per la gloria del Signore, l'avanzamento della fede cristiana e per l'onore del nostro re e del nostro paese, intrapreso un viaggio per costituire la Prima Colonia nella parte settentrionale della Virginia, facciamo, alla solenne e reciproca presenza l'uno dell'altro e del Signore, un Patto e ci organizziamo in un corpo civile politico per il nostro miglior ordine e la preservazione e l'avanzamento degli scopi suddetti, e in virtù di questo per decre tare, costituire e regolare, di tempo in tempo, quelle Leggi, Ordini, Atti, Costituzioni e Uffici, giusti ed uguali, che saranno più adatti e convenienti per il benessere generale della Colonia, a cui promettiamo la dovuta sottomissione ed obbedienza. L'11 novembre, nell'anno del regno del nostro sovrano re Giacomo, diciottesimo d'Inghilterra, Francia e Irlanda e cinquantaquattresimo della Scozia, Anno Domini 1620

Quali credenti evangelici del XXI secolo possiamo ringraziare il Signore per la testimonianza significativa che troviamo nel Mayflower Compact: umili fratelli e sorelle poterono sognare ed agire per il bene della società oltre ogni aspettativa umana, perché sostenuti dalla grazia del Signore. (Giacomo Ciccone)