Giornata internazionale di preghiera per la chiesa perseguitata (IDOP) 2015

«Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste!» (Ebrei 13,3)

Con questo spirito vogliamo fermarci anche quest’anno per una giornata e pensare a chi sta sopportando la persecuzione per amore del Vangelo. Ricordiamo chi oggi non ha mangiato e chi è rinchiuso in carcere. Presentiamo al nostro Signore le famiglie cristiane che hanno visto le proprie case bruciare. Preghiamo per i pastori che oggi vengono picchiati e torturati per la propria fede.

Ogni volta che nel nostro impegno per la libertà religiosa chiediamo ad un cristiano perseguitato che cosa possiamo fare per loro, la risposta è sempre la stessa: "Pregate per noi”.

Durante una visita in India ho incontrato molte vedove di leader cristiani uccisi nelle violenze dell’Orissa, nell’estate del 2008. Oltre ai loro mariti, avevano perso le loro case, i loro beni. “Abbiamo perso tutto tranne la nostra fede” mi disse una donna stringendo il suo bambino. “Pregate perché rimaniamo forti per affrontare le difficoltà ed educare i nostri figli nella fede per cui i loro padri hanno dato la vita”.

La Giornata Internazionale di Preghiera per la Chiesa perseguitata dà il privilegio ad oltre mezzo milione di chiese in 150 paesi di unirsi nella preghiera per la chiesa sofferente. È una giornata importante nel promuovere e rafforzare la chiesa perseguitata, ma anche per il suo contributo nel risvegliare i cristiani dal loro torpore nelle aree dove si vive apparentemente tranquilli perché la persecuzione non si presenta in maniera violenta. Uniamoci nella preghiera per la chiesa perseguitata, nello spirito di unità comandato da Gesù Cristo: "Perché, se uno soffre, tutti soffriamo"

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