Assemblea federale 2002 a Frascati

Identità, visibilità e responsabilità per avanzare

L’articolo dell’anno scorso, relativo all’Assemblea federale dell’AEI, esordiva così: “La realtà, anche quando è difficile e diversa da quella che si desidera, non va nascosta né evitata, ma affrontata in modo che il cammino futuro sia più trasparente e fluido”. L’assemblea federale dell’AEI, svoltasi a Frascati (RM) l’11  maggio scorso, sembra aver realizzato tale affermazione.

Dopo il benvenuto da parte del presidente, Gaetano Sottile, i lavori sono stati aperti da una meditazione biblica di Roberto Mazzeschi, pastore della chiesa apostolica di Grosseto, su Numeri 24,5.

   Mazzeschi ha posto l’accento sull’importanza di una visione ampia nel popolo di Dio e sull’impegno a coniugare diversità e unità, per l’avanzamento del Suo Regno. I personaggi di Balaam e Balac rimandano al pericolo dell’individualismo, ma anche alla diversità necessaria richiesta dal Dio unico e plurale. Mentre per Balac l’unico scopo era di maledire e distruggere (individualismo), per Balaam c’era la contemplazione delle tende di Giacobbe nella loro bellezza e ricchezza (diversità), frutto della visione dell’Onnipotente.

   L’appello finale è stato un inno alla fratellanza, alla bellezza delle diversità sane, per essere ancora più forti ed “eccitati” nel raggiungere, come popolo di Dio, obiettivi comuni!

   Dopo aver trasmesso il saluto di alcuni membri impossibilitati a partecipare, Sottile ha presentato la sua relazione sullo stato e le attività dell’AEI nel corso dell’anno 2001/2002. Facendo il punto della situazione, Sottile ha rilevato la difficoltà a trovare dei leader, come se l’identità, la visibilità e la responsabilità evocate nella relazione dell’anno scorso fossero neve sciolta al primo sole del mattino. Ecco alcuni dei punti toccati nella relazione: l’organizzazione federativa, l’operatività dei distretti (alcuni più attivi, altri molto meno), il notiziario Ideaitalia (con i ringraziamenti ai redattori e il bisogno di sostenere economicamente il progetto), gli appuntamenti tradizionali (Domenica della Memoria; Giornata di preghiera per la Chiesa perseguitata; Settimana mondiale di preghiera), quello dei Rapporti con lo Stato e con altre realtà (sospensione degli incontri con la FCEI) e quello delle proposte.

   L’assemblea ha poi ascoltato le relazioni dei vari distretti, alcune interessanti e chiarificatrici, altre meno. Hanno così preso la parola Bolognesi (Nord-est), Clemente (Nord-ovest); De Chirico (Centro-nord). I rimanenti distretti, con Edoardo Zarazaga, Riccardo Leonetti e Gilberto Perri (Centro e Sardegna; CentroSud; Calabria e Sicilia), hanno purtroppo registrato difficoltà di penetrazione nelle realtà ecclesiali locali. Il tesoriere Ramirez ha poi presentato il bilancio consuntivo e quello preventivo. Sono anche state votate alcune mozioni.

   L’assemblea ha infine ritenuto di anticipare a quest’anno il cambio della presidenza (che sarebbe dovuto avvenire, naturalmente, l’anno prossimo) e ha votato all’unanimità il pastore Roberto Mazzeschi.

   Con il suo volto, il neo-presidente esprime, più delle parole, la responsabilità di un compito non facile e la precarietà di chi vuole dipendere da Dio per dire ancora, come Balaam, “come sono belle le tende di Giacobbe”! L’identità, la visibilità e la responsabilità sono punti fondamentali per il popolo di Dio, e la prospettiva per lavorarli e avanzare rimane ancora aperta per grazia di Dio.