Evangelici e responsabilità ambientale in vista di Copenhagen

Dal 7 al 18 dicembre 2009, a Copenaghen, in Danimarca, le nazioni del mondo si impegneranno a trovare un accordo globale, sotto gli auspici dell'UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), per rendere possibile la cooperazione internazionale sul cambiamento climatico.

La sfida è considerevole. Il cambiamento climatico, infatti, è un problema ad elevata complessità, sia per la scala e l'impatto che esercita su tutti gli ecosistemi, sia per il groviglio di problemi – politici, storici, presenti e futuri, scientifici ed etici – che la gestione dei gas serra implica. Questi sono il prodotto di una molteplicità di attività umane che, nel quadro di risorse ambientali e atmosferiche pesantemente limitate, amplificano il conflitto generazionale e indeboliscono la pace tra le nazioni.

Pur consapevoli delle difficoltà insite nel tema, come cristiani incoraggiamo lo sviluppo dei negoziati e auspichiamo che l'incontro di Copenaghen diventi un passaggio importante nel definire una politica energetica ed ambientale responsabile, giusta e coraggiosa.

Il credente è chiamato a sostenere lo sviluppo di stili di vita personali e comunitari sensibili e coerenti dal punto di vista ecologico e ambientale. Dobbiamo riconoscere, però, che la nostra azione ed il nostro pensiero sono spesso inquinati, da un lato, da un antropocentrismo irresponsabile e aggressivo, dall'altro da resistenze pietistiche e indifferenze diffuse.

Confessiamo che la terra è del Signore (Salmo 24) e, nell'attesa del rinnovamento globale e della riconciliazione di tutte le cose, affermiamo il valore intrinseco (e non meramente strumentale) dell'intera creazione. Facciamo nostro quello che dice la Dichiarazione di Filadelfia (in P. Bolognesi, a cura di, Dichiarazioni Evangeliche, Bologna, EDB 1997) sulla salvaguardia del creato, impegniamoci “a lavorare vigorosamente per proteggere la creazione per l'onore e la gloria del Creatore”, invitando tutti ad agire e vivere come semplici e responsabili amministratori, nella prospettiva della sostenibilità e della cura dell'ambiente quale creazione di Dio.

Roma, 7 dicembre 2009