L'AEI sui fatti di Rosarno

L'Alleanza Evangelica Italiana segue con molta apprensione la crescente ostilità verso i migranti e i rifugiati che vivono nel nostro paese, spesso in condizione di irregolarità. Pur sostenendo la rettitudine e la legalità, siamo profondamente vincolati dal messaggio di Gesù Cristo. Ed egli ci chiama ad annunciare il Vangelo, esercitare giustizia, misericordia e compassione verso il nostro prossimo.

Come cristiani e chiese che riconoscono la piena autorità della Bibbia in ogni ambito della vita, esprimiamo la nostra particolare vicinanza alle vittime, che vivono nella marginalità sociale ed economica, che sono cadute nella trappola della miseria morale e materiale. Stare accanto a queste persone, spesso anche di fede evangelica, è per tutti noi un parametro importante dell'etica e della teologia cristiana.

Incoraggiamo con convinzione tutte le chiese, le opere, le agenzie di servizio e gli individui a continuare ad agire coraggiosamente a favore dei più vulnerabili.
Consapevoli della complessità dei movimenti globali, delle violente dinamiche economiche sottostanti e della centralità dei diritti umani nelle politiche nazionali e extranazionali:

  • Denunciamo le nuove schiavitù che caratterizzano contesti come quelli osservati a Rosarno. A tal fine, chiediamo alle autorità di governo una legislazione attenta ed efficace a contrastare e reprimere l'azione delle organizzazioni mafiose. Come AEI sosteniamo la costruzione, in tutta la nazione, di una società civile attenta alle pluralità, alla giustizia e alla cura degli ultimi.
  • Riconosciamo il contributo significativo dei migranti e dei rifugiati allo sviluppo, al benessere e alla vitalità delle comunità locali e della nazione intera, grazie al loro impegno nel lavoro, nella società civile e nel sostegno delle famiglie.
  • Deploriamo ogni atteggiamento di razzismo, di superiorità culturale e religiosa, di sfruttamento nei confronti di chiunque, così come ogni comportamento violento da qualsiasi parte esso venga. Lo stato di diritto deve usare la forza in modo rispettoso della legge e della dignità delle persone, così come i cittadini non devono farsi giustizia da soli.
  • Esortiamo le autorità ad elaborare e attuare politiche sociali adeguate a placare il crescente atteggiamento xenofobo nei confronti dei migranti e delle minoranze.

Roma, 13 gennaio 2010