Il “Sola Scrittura” nella chiesa e nella società

Una riuscita tavola rotonda nel V centenario della Riforma

Roma (AEI), 11 aprile 2017. “Il Sola Scrittura non è un’espressione isolata, ma è la sintesi delle forti convinzioni della Riforma sulla Bibbia”. Con queste parole il prof. Pietro Bolognesi dell’IFED di Padova ha introdotto la sua ampia relazione sul “sola Scrittura” nell’ambito di una tavola rotonda tenuta presso l’ICED di Roma cui ha partecipato anche Mons. Melchor Sánchez de Toca y Alameda, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura.

La tavola rotonda aveva il patrocinio dell’Alleanza Evangelica Italiana ed era il primo appuntamento di una serie di dialoghi sui 5 “solus, sola” della Riforma che si terranno a Roma nel corso del 2017. Il video dell’evento può essere trovato qui.

Bolognesi ha sostenuto che nel “sola Scrittura” evangelico convergono la confessione dell’ispirazione divina, dell’autorità suprema, della auto-attestazione, della veridicità e della chiarezza della Bibbia. Quindi si è presenza non un’espressione desueta, ma del cuore della fede evangelica che riconosce il primato di Dio uno e trino rivelato nella Bibbia. Mantenere il sola Scrittura oggi significa fare i conti con i rischi del soffocamento della tradizione ecclesiastica, della saccenza della critica biblica e del liberalismo teologico e dell’inquinamento dell’esperienzialismo che mette l’esperienza sopra la Bibbia. Dal canto suo, Mons. Sánchez ha ricordato il ruolo della Bibbia come “grande codice” (N. Frye) della cultura occidentale e del ritardo della chiesa di Roma nel favorire l’accesso della Bibbia ai laici. Bolognesi ha ricordato come, pur nel contesto del rinnovamento biblico fatto proprio dal Vaticano II, la chiesa di Roma esplicitamente rifiuta il “sola Scrittura”  (“la Chiesa attinge la certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Scrittura”, Dei Verbum 9) mentre Mons. Sánchez ha riconosciuto che il cattolicesimo ha un’accezione ampia e dinamica della Parola di Dio che include la Bibbia ma non coincide con essa. Il “sola Scrittura” rimane quindi un argomento centrale che indica come la Riforma sia lungi dall’essere esaurita.