La persecuzione è feroce, ma la chiesa non sarà fermata

A Washington il Summit Mondiale in difesa dei cristiani perseguitati

Roma (Buona Notizia-AEI), 15 maggio 2017 – La chiesa perseguitata è stata al centro del World Summit In Defense of the Persecuted Christian  di Washington, organizzato dalla Billy Graham Evangelstic Association e dalla Samaritan's Purse, presiedute entrambe da Franklin Graham, conclusosi il 14 maggio.

Il vertice, il primo della storia di questa natura, a cui hanno preso parte oltre 600 delegati provenienti da oltre 135 diversi paesi del mondo (tra cui l’Italia rappresentata dal past. Stefano Bogliolo, coordinatore dell’Italia centrale dell’AEI, Romolo Giovanardi  e Chris Gautschi), aveva come obbiettivi:

  • richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale nei confronti di un fenomeno in drammatica ascesa come mai nella storia, come risulta dal rapporto annuale del Center for the Study of Global Christianity (CSGC), che parla di oltre 90.000 cristiani uccisi solo nello scorso anno e altri 215 milioni sottoposti ad alta, altissima, o estremamente alta persecuzione, con carcerazioni, demolizioni di chiese e abitazioni, esclusione sociale, ecc. ; in 50 paesi del mondo.);
  • Fare pressione sull'amministrazione americana perché metta in campo tutte le iniziative necessarie a difendere i cristiani perseguitati in ogni parte del mondo;
  • Sensibilizzare e mobilizzare la chiesa mondiale incoraggiandola a pregare; a intraprendere qualsiasi iniziativa utile a far conoscere la drammaticità della situazione dei cristiani perseguitati e fare pressione sui propri governi e sui propri rappresentanti politici perché prendano posizione nei confronti dei governi di quei paesi responsabili della persecuzione, che sono in larga parte a maggioranza islamica, ma anche paesi come Pakistan, India Myanmar e Nord Corea ecc.; fornire assistenza pratica alla chiesa perseguitata a seconda delle proprie possibilità.

La particolarità del summit è dovuta a vari fattori, come ad esempio la partecipazione di molte vittime o di loro familiari. Tra questi si segnalano:

  • ad esempio Peter Bhatti, fratello di Shahbaz Bhatti, I e unico ministro cristiano del parlamento pakistano assassinato il 2 marzo del 2011, dopo essersi speso per l'abolizione della legge sulla blasfemia, e per avere preso le difese di Asia Bibi, in carcere con la pretestuosa accusa di blasfemia;
  • Susanne Geske e Shemse Aydin vedove di due dei tre fratelli trucidati a Malatya in Turchia il 18 aprile 2007;
  • la cantante cristiana eritrea Helen Berhane, rinchiusa per 32 mesi in un container in condizioni disumane e torturata a causa della sua fede cristiana, e liberata nel 2006 solo quando i suoi aguzzini erano convinti dell'imminenza della sua morte, ma riuscita miracolosamente a sopravvivere e fuggire in Danimarca dove vive attualmente;
  • l'iracheno padre Douglas Bazi, rapito e torturato per 9 mesi, preso a martellate sul volto, facendogli saltare i denti, e oggetto di una revolverata ad una gamba.

Di altissimo livello anche la partecipazione degli ospiti e degli oratori; a partire dal Segretario Generale dell'alleanza Evangelica Mondiale (WEA) Efraim Manguiat Tendero, il vice-presidente USA Mike Pence; Ravi Zacharias, apologeta e evangelista di livello mondiale, (oratore del prossimo evento dell'Alleanza Evangelica Italiana (AEI) del 30 giugno e 1 luglio a Roma). Tra musicisti si è distinta la partecipazione in quasi tutte le sessioni del cantante cristiano Michael W Smith.

E' stato più volte fatto riferimento nel corso del summit anche alla Carta Universale per i Diritti dell'Uomo, tra i quali primeggia il diritto alla libertà religiosa, garantito anche da tutte le costituzioni dei paesi democratici.

Nel corso della conferenza sono anche state fornite le drammatiche cifre della persecuzione dei cristiani nel 2016, tratte dal rapporto del Center for the Study of Global Christianity (CSGC), un osservatorio internazionale sulla libertà religiosa, secondo il quale nel corso del 2016, oltre 90.000 cristiani sono stati uccisi per la loro fede, e altri 215.000 milioni sottoposti ad alta, altissima, o estremamente alta, persecuzione, con carcerazioni, demolizioni di chiese e abitazioni, esclusione sociale, ecc. ; in 50 paesi del mondo.

Hanno preso parte alla conferenza mondiale esponenti di primo piano di ogni tradizione cristiana; evangelici, protestanti, cattolici, ortodossi, anglicani, copti, ecc. Ma come ha tenuto a precisare Franklin Graham, questa iniziativa non ha nulla a che vedere con l'ecumenismo, essa vuole solamente esprimere solidarietà ai cristiani perseguitati e cercare soluzioni, quale che sia la loro tradizione e denominazione, dal momento che gli aguzzini non fanno distinzione tra denominazioni, ma chiunque confessa la fede in Cristo è per loro considerato una anemico da distruggere. Tant'è che l'ultima sessione conclusiva, quella del sabato mattina, in cui era prevista la celebrazione della Cena del Signore, ha visto la sola partecipazione degli evangelici.

Alla fine del summit è stata sottoscritta una dichiarazione finale.