La Domenica della memoria (29/10) sull’eredità della Riforma e la sua attualità

Dalle 95 tesi di Lutero alle Dichiarazioni evangeliche contemporanee

Roma (AEI), 12 ottobre 2017 – Si terrà domenica 29 ottobre la Domenica della memoria, storico appuntamento delle chiese evangeliche a livello mondiale. Il 31 ottobre 1517 Lutero affisse le 95 tesi a Wittenberg. Questa data ha un forte valore simbolico in quanto viene ritenuta, se non proprio l’inizio della Riforma protestante, almeno un suo passaggio fondamentale. Sta di fatto che dopo l’affissione delle 95 tesi, la Riforma assunse un profilo pubblico e di popolo.

La Domenica della memoria (in molti Paesi chiamata “domenica della Riforma”) è allora un’occasione per ricordare la riscoperta dell’evangelo imperniata sul riconoscimento dell’autorità della Scrittura, la centralità di Gesù Cristo, la gratuità della salvezza, l’esigenza che tutta la vita sia vissuta per la gloria di Dio. Oltre a sentirsi eredi spirituali della Riforma protestante, l’Alleanza Evangelica è consapevole del fatto che l’identità evangelica possa e debba collegarsi a tutte le epoche della storia del popolo di Dio che hanno contribuito alla testimonianza fedele all’evangelo, partendo dall’età dei padri della chiesa sino ai risvegli dell’età moderna e contemporanea. Quest’anno la Domenica della memoria sarà incentrata proprio sulla celebrazione dei 500 anni dall’inizio della Riforma protestante e sulla sua attualità come è manifestata nel volume di Dichiarazioni evangeliche II, appena pubblicato presso le Edizioni Dehoniane di Bologna.

Scheda sulla Riforma
(tratta da Dizionario di teologia evangelica, a cura di P. Bolognesi,
L. De Chirico, A. Ferrari, Marchirolo, EUN 2007)

Riforma è il termine impiegato per riferirsi a vari movimenti  di riforma ecclesiastica che si sono succeduti nell’Europa occidentale del XVI secolo. In genere, gli studiosi suddividono questi movimenti in tre categorie.

A differenza della Riforma cattolica, i movimenti di Riforma magisteriale hanno interpretato una critica molto più decisa alla teologia della chiesa, tanto da non poter rimanere all’interno dell’istituzione della Chiesa romana. Anche se suddivisa in tre filoni (luterani, riformati e anglicani), la Riforma magisteriale ha alcuni punti centrali in comune: 1. un’enfasi sulla giustificazione per l’imputazione della giustizia di Cristo al credente per grazia soltanto mediante la fede soltanto; 2. una comprensione dei sacramenti che nega la loro efficacia ex opere operato; 3. una visione dell’autorità che respinge le rivendicazioni del papato e si concentra sulla Scrittura quale norma dottrinale.

La figura centrale della Riforma magisteriale è il teologo di Wittenberg, Martin Lutero (1483-1546). La sua protesta contro la vendita delle indulgenze, separate quindi dalla vera penitenza, è tradizionalmente ritenuto l’episodio che l’ha scatenata. La teologia di Lutero si sviluppa in modo tale da porre la giustificazione al centro della proclamazione della chiesa, mantenendo al contempo un’altra considerazione sacramentale del battesimo e della Cena del Signore.

Per la parte riformata, Huldrych Zwingli (1484-1531), il riformatore di Zurigo, è importante per la sua comprensione simbolica dell’eucaristia che ha condotto ad una rottura coi luterani nel 1529. Giovanni Calvino (1509-1564) è primus inter pares nel campo riformato non solo per la vasta opera di riforma attuata a Ginevra, ma anche per l’impatto durevole delle sue pubblicazioni esegetiche e teologiche. A differenza di Zwingli, Calvino sviluppa una concezione del governo della chiesa che affida la disciplina nelle mani dei ministri ecclesiastici, non ai magistrati civili, e che diventa una versione di teologia riformata più esportabile in situazioni di ostilità politica come la Francia.

In Inghilterra, la riforma è meno segnata da preoccupazioni teologiche e più legata a ragioni politiche. La Chiesa anglicana sotto la guida di Thomas Cranmer (1489-1556) rompe con Roma durante il regno di Enrico VIII (1509-1547), ma adotta ufficialmente la teologia protestante nel 1552, sotto il regno di Edoardo VI (1547-1553), quando il Parlamento approva il Book of Common Prayer. Esso dà espressione liturgica alla giustificazione per fede e ad una comprensione protestante dei sacramenti, anche se all’interno di un sistema episcopale di governo della chiesa, in continuità col cattolicesimo medievale.

Materiali per approfondire: Aa.Vv., “Riforma e riforme”, Studi di teologia N. 58 (2017); F. Marzone, “La Riforma protestante”, Lux biblica N. 55 (2017); S. Lawson, Il coraggio eroico di Martin Lutero, Caltanissetta, Alfa & Omega 2017.


Scheda su Dichiarazioni evangeliche II

Le Dichiarazioni evangeliche II sono uno strumento indispensabile per conoscere l’evangelismo contemporaneo ad fontes e svolgono una preziosa funzione documentaria per la conoscenza e il dialogo. A distanza di vent’anni dall’uscita del primo volume, il secondo permette di allargare la conoscenza di un fenomeno in continua crescita a livello mondiale. Dopo Berlino (1966), Losanna (1974) e Manila (1989), il fuoco si sposta su Città del Capo (2010), altro Congresso sull’evangelizzazione che ha contribuito ad animare ulteriori messe a punto su temi di attualità in prospettiva evangelicale.

Il volume presenta una trentina di dichiarazioni come sempre caratterizzate da una certa varietà, ma con una fisionomia comune: il tentativo di declinare la fede che fu dei Riformatori in una realtà profondamente cambiata, ma per certi versi simile. Curatore del volume è il prof. Pietro Bolognesi, docente di teologia sistematica all’IFED di Padova, che aveva curato anche le Dichiarazioni evangeliche uscite nel 1997.

Suggerimenti per celebrare la Domenica della memoria

Il seguente è un modo con cui può essere organizzato l'incontro o il culto della Domenica della memoria. Si tratta evidentemente di un suggerimento che può essere utilizzato con una certa elasticità.

  • Benvenuto. Si rievoca il senso dell'incontro che mira a sottolineare il valore della fedeltà di Dio nel tempo e del combattimento cristiano
  • Canto
  • Lettura biblica
  • Preghiera
  • Rievocazione storica della Riforma protestante
  • Canto
  • Presentazione del volume di Dichiarazioni evangeliche II
  • Preghiera
  • Inno di consacrazione
  • Benedizione