A 90 anni dal Concordato: un appello per tagliare i privilegi

Firmato anche dal presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana

Roma (AEI), 16 gennaio 2019 – A 90 anni dalla firma del Concordato, è stato diramato un appello firmato da alcune personalità del mondo laico e religioso (coordinate da Carlo Troilo) per un taglio dei privilegi che il regime concordatario prevede a favore della chiesa cattolica romana. Tra i firmatari anche Giacomo Ciccone, presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana.

Richiamando la revisione del Concordato del 1984 che introdusse importanti novità (quali: la religione cattolica non era più la religione di Stato; il suo insegnamento nella scuola statale aveva carattere  facoltativo; nelle questioni di diritto familiare lo Stato rivendicava una propria autonomia; il finanziamento diretto della chiesa da parte dello Stato [congrua] veniva sostituito dall'autofinanziamento da parte dei fedeli grazie al meccanismo dell’8per mille), l’appello constata che le scelte politiche degli anni successivi si mossero però in direzione opposta, riportando in essere i privilegi accordati nel 1929.  Con queste conseguenze:

-  La religione cattolica è rimasta “religione di Stato” nel sentire e soprattutto nei comportamenti della nostra classe politica (per non dire del “servizio pubblico radiotelevisivo”)
- Il suo insegnamento è tuttora di fatto “obbligatorio”, per la casualità delle  alternative. Ed è scandaloso che lo stipendio dei suoi insegnanti sia a carico dello Stato e che essi entrino nei ruoli della scuola senza concorso, con l’impegno a trovar loro un’altra collocazione nel caso la Chiesa – che li designa -  ritiri loro la sua legittimazione
-  Le gerarchie ecclesiastiche continuano ad invadere la sfera della politica italiana e non solo nelle questioni di diritto familiare
-  L’abolizione della congrua è stata più che compensata dal meccanismo dell’otto per mille e dai criteri arbitrari con cui viene eseguita la ripartizione della quota “non destinata” dai contribuenti (circa la metà del totale).  

L’appello chiede “tre provvedimenti urgenti per dare almeno attuazione alla revisione del 1984 :
- Abolizione dell’ora di religione.
- Revisione degli attuali criteri per la ripartizione della quota (quasi il60 %) dell’8 per mille “non destinato”, in ottemperanza ai pronunciamenti della Corte dei Conti degli anni 2014-2015-2016-2018.  
- Revisione delle norme relative all’IMU sui beni immobili della Chiesa e azione determinataper dare attuazione alla recente sentenza della Corte Europea, recuperando nella misura del possibile l’ICI non pagata in passato (4-5 miliardi di euro). (LDC)