La cultura evangelica del fine vita

Riuscito dibattito sul testamento biologico a Milano

Roma (AEI), 8 febbraio 2019 – Col patrocinio del distretto Centro Nord dell’AEI, il 2 febbraio si è tenuto a Milano un pregevole dibattito sul testamento biologico che si è svolto nella sede della chiesa Speranza x Milano. Davanti ad un pubblico composto per lo più di giovani, il coinvolgente confronto è avvenuto tra Barbara Rizzi (medico palliativista - VIDAS), Paolo Mandelli (medico legale - San Raffaele) e Alessandro Piccirillo (Centro Studi Etica e Bioetica).

I relatori hanno discusso il retroterra culturale e le direttive della legge 219/2017, ognuno con la propria autorevole perizia, senza privare il pubblico di alcuni stimolanti elementi di analisi critica. Il libro da cui sono partiti è stato il fascicolo “Testamento biologico”, Studi di teologia – Suppl. N. 15 (2017). Questo fascicolo fa emergere una propensione a promuovere una visione del mondo che affrontare a viso aperto l’epilogo della vita affinché la morte non si traduca solamente come scadenza bio-fisica.

Il tema del testamento biologico non può essere scollegato da una più ampia riflessione sul fine vita e l’etica evangelica ha una responsabilità di attivare un dibattito interno e pubblico. Fu proprio da qui che il nostro Centro Studi di Etica e Bioetica partì nel 2003 con il primo supplemento alla rivista Studi di teologia sul tema dell’eutanasia. Il documento allora pubblicato (“Eutanasia”, Studi di teologia – Suppl. N. 1 [2003] pp. 2-12) ha dato avvio a un non trascurabile fiorire di approfondimenti, dibattiti e prese di posizione sull’argomento in ambito evangelico, distinto dalle tendenze pro-eutanasiche della bioetica laica (fatte proprie anche dalla riflessione del protestantesimo storico italiano) e dalle rigidità vitalistiche del magistero cattolico (ora in parte “decentrate” e marginalizzate dalla bioetica di Papa Francesco). (OF)