Formare all’etica dell’ambiente nelle scuole

A proposito della lettera “Istruzione non estinzione” del MIUR

Roma (AEI-CIEI), 2 ottobre 2019 – Il Comitato Insegnanti Evanglici Italiani ha diramato un commento alla recente lettera del Ministro dell’Istruzioni Fioramonti intitolata “Istruzione non estinzione”.  Nel comunicato si legge:

“Il Ministro ha sintetizzato efficacemente il suo pensiero nelle parole: “istruzione non estinzione” e noi, insegnanti evangelici, impegnati su diversi fronti nell’educazione in generale e nella scuola pubblica in particolare, aggiungiamo che la sfida di consegnare alle future generazioni un mondo vivibile, e possibilmente migliore, comporta una trasformazione radicale del nostro modo di pensare al mondo e di agire nel mondo, sia come singoli, sia come comunità, di cui la scuola è parte di primaria importanza.

Bisogna dire inoltre che l’impegno evangelico in favore dell’ambiente non è solo di questi ultimi giorni, ma inizia a delinearsi almeno a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, come dimostrano le dichiarazioni pubbliche sottoscritte in occasione di vari convegni internazionali. In linea con coloro che ci hanno preceduto, vogliamo ripercorrere e rendere note le riflessioni, le idee, i principi e le azioni intraprese nella direzione auspicata del rispetto e della tutela dell’ecosistema.

La “Dichiarazione di Hoddesdon, per uno stile di vita semplice” (1980)*, il “Forum per l’ambiente” (1992), la “Dichiarazione di Oxford” (1994),  la “Dichiarazione di Filadelfia – Sulla salvaguardia della creazione” (1996), la “Dichiarazione sulla cura del creato” (2008), l’“Appello dalla Giamaica sulla cura del creato” (2012) ed altri documenti evangelici testimoniano un’attenzione ai temi della cura del creato e alla salvaguardia dell’ambiente (tutti i documenti sono pubblicati  in P. Bolognesi (a cura di), Dichiarazioni evangeliche. Il movimento evangelicale 1966-1996, Bologna, EDB 1997 e Dichiarazioni evangeliche II, Bologna, EDB 2018).

Il richiamo a lavorare insieme a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’ambiente e degli esseri viventi che lo abitano, è quello che ci spinge ad aprire dialoghi e confronti aperti e franchi sia con i singoli che con le istituzioni, prima fra tutte la scuola pubblica di cui Lei, signor Ministro, è oggi rappresentante”. (LG)