Roma (AEI), 2 settembre 2022 – Esattamente 450 anni fa Parigi divenne teatro di uno dei massacri più cruenti della storia della chiesa. La notte tra il 23 e il 24 agosto del 1572 migliaia di ugonotti (protestanti francesi) vennero uccisi dalle truppe cattoliche del re Carlo IX, re di Francia. Ad evocare l’evento è un articolo di Davide Ibrahim su Loci Communes (29/8/2022) intitolato “A 450 anni dalla strage della notte di San Bartolomeo. Le questioni ancora aperte da allora”.
La notte di San Bartolomeo, il 24 agosto, le porte della città vennero chiuse e la fazione cattolica facente capo ai duchi di Guisa uccise nel sonno tutti i capi militari ugonotti. Dopodiché, continuò a spargere sangue nelle settimane successive passando a fil di spada sia i civili convenuti a Parigi sia coloro che erano rimasti nelle regioni limitrofe (si stimano tra le 5.000 e le 30.000 vittime). La Francia si trovò nuovamente sommersa nel sangue e le guerre di religione si protrassero fino al 1598, anno dell’editto di Nantes, il quale proclamò il cattolicesimo religione di Stato e diede la limitata libertà ai protestanti di professare la loro fede.
Fare memoria della notte di San Bartolomeo è l’occasione per riflettere sullo stato di saluto della libertà religiosa e sulla laicità dello Stato, oltre ad interrogarsi sulle relazioni tra protestanti e cattolici.