Roma (AEI), 26 aprile 2018 – L’annuale assemblea federale dell’Alleanza Evangelica Italiana si terrà sabato 26 maggio presso i locali della chiesa Alfa e Omega, via Giorgio De Chirico 73, 00155 Roma, seguita da due approfondimenti tematici. Il programma definitivo è il seguente:
Scarica la lettera di convocazione
09.30 Assemblea Federale Alleanza Evangelica Italiana
11.30 Gli ebrei hanno bisogno di Gesù?, Irina Voladarska, Jews for Jesus (Ebrei per Gesù)
12.30 Messaggio di Avi Snider, direttore Jews For Jesus, e spazio domande e risposte
13.00 Pranzo Buffet
14.00 La speranza di Cristo per l’Italia: presentazione progetto My Hope Italia (BGEA), con Giancarlo Farina (direttore My Hope Italia e Fabio Micco (coordinatore My Hope Italia).
14:30 Il Movimento di Losanna e la speranza per le nuove generazioni (tavola rotonda), modera Lucia Stelluti, con Jonathan Gilmore (coord. Comitato italiano Movimento di Losanna), Fabio Micco (coord. My Hope Italia), Paolo Codispoti (resp. nazionale Giovani Chiesa Apostolica) e Alessandro Piccirillo (Gruppo di lavoro dell’Alleanza evangelica europea su etica e sessualità).
15.30 Legislazione privacy e chiese: gli obblighi derivanti della Direttiva Europea GDPR 2018, con Giacomo Ciccone e Avv. Damaris Marletta.
16:15 Conclusione lavori
Roma (AEI), 26 aprile 2018 – Concluso con successo il progetto Buoni Scuola rivolto a giovani studenti di famiglie bisognose sfollate dallo stabile di piazza Indipendenza a Roma alla fine dell’estate 2017. L’AEI si era fatta promotrice di una sottoscrizione per finanziare interventi a favore delle famiglie. In collaborazione con l’Associazione Missione Tabita Onlus di Roma, il progetto pilota è stato portato avanti per un totale di 40 ore di interventi di sostegno nell’arco di circa sette mesi.
Il progetto è nato come espressione di solidarietà per dare una risposta concreta ai bisogni di famiglie cristiane evangeliche particolarmente bisognose, in quanto richiedenti asilo e sgombrate da un palazzo in cui risiedevano irregolarmente. L’obiettivo principale è stato di dare un supporto e un monitoraggio alla famiglia beneficiaria del buono, in modo specifico prendersi carico dei bisogni scolastici del bambino per favorire il successo scolastico e l’inclusione, in un periodo particolarmente difficile.
La mediazione con la scuola è stata importante ed il progetto è stato accolto con entusiasmo dalle insegnanti tanto che hanno richiesto una specifica progettualità per la scuola da prendere eventualmente in considerazione per l’anno scolastico 2019/2020.
L’AEI desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, dai donatori alle educatrici professioniste coinvolte.
Roma (AEI), 26 aprile 2018 – Sulla scorta della notizia di un esperimento provato in alcune scuole bolognesi che hanno sostituito l’ora di religione cattolica (IRC) con un’opera di “dialogo inter-religioso” condotto dall’insegnato di IRC e quindi dentro uno schema tipicamente cattolico, interviene il Comitato Insegnanti Evangelici Italiani con un comunicato. Questi i punti sollevati dal CIEI:
“Primo, ci chiediamo se il dialogo interculturale e il rispetto reciproco non siano caratteristiche portanti di ogni pratica educativa, di ogni stile formativo e di ogni disciplina scolastica, e non appannaggio di una o due ore, di un solo o di due insegnanti, di una sola o due discipline (IRC e alternativa). Gli studenti devono imparare a stare “tutti insieme”in ogni momento della vita scolastica”.
“Secondo, chi ha costituito l’insegnante di IRC e quello di alternativa esperti o interpreti di altre religioni? Perché se dialogo ci dev’essere, bisogna farlo seriamente rispettando con equità le condizioni del confronto, cioè lasciando che i rispettivi rappresentanti delle singole posizioni esprimano il loro punto di vista. Ma a questo punto, risulta evidente che la scuola non sia affatto il luogo deputato a questo confronto, semmai l’università, o le sedi istituzionali adibite a conferenze, dibattiti e tavole rotonde”.
“Terzo, dai rapporti sull’ora di IRC emergono dati preoccupanti: molti genitori non sono nemmeno informati sui loro diritti, l’ora di alternativa è negletta e molti studenti non avvalentisi sono emarginati nei corridoi o costretti a stare in altre classi”.
Il comunicato del CIEI si conclude così: “Per quanto ci riguarda, noi insegnanti evangelici non diventeremo l’ennesimo ingrediente del minestrone cattolico ma, rimanendo aperti ad ogni possibilità di autentico confronto, promuoviamo nella scuola e nello spazio pubblico il rispetto dei valori e delle convinzioni, la dignità della persona, l’integrità della coscienza e tutte quelle condizioni di laicità ed equità affinché un vero dialogo possa svilupparsi”.
Roma (AEI), 27 aprile 2018 – Si è svolta lo scorso 19 aprile, presso la Città del Vaticano, la seconda edizione del Forum Humanity 2.0, iniziativa sviluppata per mezzo della collaborazione tra il Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale e un consorzio di leader e luminari provenienti dai più disparati ambiti professionali e orizzonti spirituali. La missione del Forum è quella di identificare gli impedimenti al progresso umano e promuovere progetti che possano rimuoverli. Il focus di quest’anno era la salute delle madri in gravidanza, quale momento estremamente delicato e strategico per il futuro e il processo del genere umano. Il forum ha visto la partecipazione di rappresentanti del cristianesimo e dell’ebraismo, studiosi e ricercatori, esponenti politici, ma in particolare di rappresentanti e amministratori delegati di grandi corporazioni, aziende internazionali, ONG.
Tra gli osservatori dal Forum, insieme ad altri evangelici legati all’Alleanza evangelica mondiale e al Movimento di Losanna, anche Lucia Stelluti dell’ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana. Al termine dei lavori, Stelluti ha così commentato: “Nonostante l’importanza del tema trattato, l’enorme investimento profuso, la capacità cattolica romana di accogliere le voci più diverse all’interno del discorso, il forte desiderio dei presenti di intraprendere azioni efficaci per la soluzione dei problemi, nessuna parola di vero indirizzo cristiano è stata spesa per far comprendere le questioni fondamentali che impediscono un perfetto sviluppo umano, né quale sia la soluzione evangelica che Cristo ha offerto per far fronte alla miseria, all’ingiustizia e al sopruso”. “Come evangelici seppur siamo grati a Dio per gli uomini e le donne che si impegnano a favore della dignità e dello sviluppo umano, non possiamo però tacere il fatto che la chiesa è chiamata da Dio a svolgere un ruolo profetico, regale e sacerdotale facendo luce sulle questioni a partire dalla Parola di Dio che esamina sinceramente la reale condizione dell’umanità e gli offre una soluzione autentica, definitiva, che può davvero guidare un’azione efficace che ha ricadute eterne. Non ci sarà nessun futuro per l’umanità a prescindere da questo e la chiesa cristiana è chiamata a proclamarlo sempre”.
Roma (AEI), 26 aprile 2018 – Esposizione di libri, iniziative varie e concerti con la partecipazione di evangelici al Salone di Torino. Dal 10 al 14 maggio si terrà l’annuale Salone, uno dei principali appuntamenti culturali italiani. Anche quest’anno la partecipazione evangelica sarà variegata. Tra le varie proposte, va segnalata la presenza dell’editore CLC che esporrà libri e materiali evangelici, oltre ad animare alcune iniziative culturali.
Nell’ambito del Salone è prevista anche l’iniziativa Faiths in Tune, kermesse musicale a cui partecipano numerosi gruppi musicali religiosi. Domenica13 maggio allo Royal Club (Piazza Muzio Scevola 2, Torino (17.45-18.15) si terrà un concerto di un gruppo di musicisti delle Chiese evangeliche riformate battiste in Italia che eseguirà brani dell’innologia evangelica storica e contemporanea che sono parte dell’innario Stupenda grazia in corso di pubblicazione.
Roma (AEI), 27 aprile 2018 – Il papato di Francesco è stato al centro di un’intervista rilasciata dal vice-presidente dell’AEI, Leonardo De Chirico, alla Radio Svizzera Italiana. Nell’ambito del programma “Il tempo dello Spirito” condotto da Luisa Nitti, De Chirico ha sottolineato come la “password” di questo pontificato sia la “misericordia”, talvolta usata in modo strumentale per massimizzare un atteggiamento inclusivo senza peraltro bilanciarla biblicamente con altri attributi divini quali la santità e l’appello alla conversione dal peccato. Pur apprezzando l’atteggiamento dialogico, De Chirico ha osservato che il papa “sembra avvicinarsi a tutti (protestanti, evangelicali, ortodossi, musulmani, atei, …) senza per questo muoversi dall’autocomprensione dottrinale, dogmatizzata ed istituzionalizzata del suo ruolo”.
Notando il disinteresse del papa per le questioni teologiche ed il suo apparente coinvolgimento nelle celebrazioni del quinto centenario della Riforma, De Chirico ha ricordato come le istanze della Riforma (sola Scrittura, solo Cristo, sola grazia), non possano essere evase o superate senza affrontare i nodi teologici di fondo che la Riforma ha fatto emergere e che rimangono sul tappeto.
In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.
Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr).
Dichiarazione sull'identità evangelica e lìimpegno pubblico
Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr)
Roma (AEI), 26 aprile 2018 – Il rapporto tra evangelici e politica negli USA si è sempre giocato su un confine delicato. In quel grande paese dove gli evangelici sono una componente consistente della società, il rischio di una politicizzazione della fede o di una sua riduzione a fatto meramente privato è sempre in agguato. Talvolta il termine evangelico viene associato in modo indiscriminato alla “destra religiosa” o alle politiche di qualche presidente o figura influente di fede evangelica.
Prendendo sul serio i rischi di un uso strumentale della parola “evangelico” nello spazio pubblico, un gruppo di leaders evangelici nordamericano ha redatto questo Manifesto che si prefigge di sottolineare il carattere spirituale e teologico dell’identità evangelica, avente suoi tratti distintivi dottrinalmente biblici e sociologicamente trasversali. “Evangelico” non può essere usato per descrivere una posizione politica qualunque sia. Su questo sfondo il Manifesto richiama gli evangelici a ripensare il loro posto nella sfera pubblica, guardandosi dal rischio speculare di un appiattimento politicizzato e di un vissuto privatistico della fede.
Invece di rimanere invischiati in una concezione sacralizzata o neutra dello spazio pubblico, secondo il Manifesto gli evangelici devono farsi promotori di uno “spazio pubblico civile”, “una visione della vita pubblica in cui i cittadini di ogni fede siano liberi di entrare e impegnare la sfera pubblica secondo la propria fede, ma nel contesto di ciò che sia condiviso, giusto e libero anche per le altre fedi”. I diritti rivendicati per la propria parte religiosa devono essere rivendicati per tutti i partecipanti al dibattito pubblico. In questo modo si crea uno spazio pubblico “civile”.
A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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