Ideaitalia - Nuova serie, Anno II · n. 17 · 26 maggio 2018
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SPECIALE ASSEMBLEA FEDERALE 2018
Il 26 maggio si è tenuta a Roma, presso i locali della chiesa Alfa & Omega, l’assemblea federale annuale dell’Alleanza Evangelica Italiana. Come ogni anno, l’assemblea è stato un momento ricco di comunione e discussione inerente alla vita associativa, ma con ampie aperture a questioni trasversali rispetto al mondo evangelico nazionale ed internazionale. Oltre alla parte amministrativa, l’assemblea è stata l’occasione per alcune tavole rotonde tematiche di interesse comune che hanno gettato luce su temi attuali. Non sono molti i luoghi di confronto e discussione nel mondo evangelico; l’Alleanza ha anche quest’anno offerto al mondo evangelico una piattaforma per parlarsi e per collaborare in vista della crescita della testimonianza evangelica in Italia.
Assemblea/1: “Consolidamento interno e vigilanza mondiale”
Ampia relazione del presidente Ciccone
Roma (AEI), 26 maggio 2018 – Al cuore dell’assemblea federale annuale dell’AEI, la relazione del presidente Giacomo Ciccone ha dato conto delle attività svolte e delle prospettive a breve dell’opera dell’Alleanza. Dopo aver meditato sul testo biblico di Zaccaria 9,11-12, Ciccone ha passato in rassegna i vari fronti dell’impegno dell’AEI nel corso dell’anno trascorso. Il centenario della Riforma protestante ha costituito la trama di molti eventi pubblici ed iniziative sparsi su tutto il territorio. Gli appuntamenti istituzionali (su tutte: Settimana mondiale di preghiera, Giornata di preghiera per la chiesa perseguitata, la Domenica della memoria) sono stati l’ossatura delle attività che caratterizzano l’Alleanza come movimento di preghiera, in linea con la sua storia più che centenaria e con la sua vocazione di essere una rete evangelica di incontro e cooperazione. Le relazioni dei vari coordinatori hanno dettagliato la presenza dell’AEI sui vari territori del Paese.
Un’altra sezione della relazione di Ciccone ha toccato l’impegno dell’AEI per la libertà religiosa, costellato da svariate prese di posizione, comunicati stampa, sit-in di preghiera a favore di situazioni critiche in Italia, ma anche in Sudan, Turchia, Russia, Kazakistan, Pakistan. Pur con i suoi limiti, l’AEI è un organismo che coniuga l’attenzione alle questioni italiane relative alla libertà religiosa a quelle di ordine internazionale, con azioni concrete a sostegno della chiesa perseguitata.
Ciccone si è poi soffermato sulla vigilanza esercitata dall’AEI sugli scivolamenti ecumenici manifestati da frange dell’Alleanza Evangelica Mondiale. Con corrispondenze private, incontri personali e lettere aperte, l’AEI ha mantenuto la sua vocazione internazionale di essere a favore dell’unità evangelica dei credenti in Gesù Cristo e contro i progetti unitari che non hanno l’evangelo al centro e che lo sostituiscono con finalità ecumeniche spurie.
Assemblea/2: Eletta la Commissione per la libertà religiosa
Al lavoro anche un gruppo per la revisione dello statuto
Roma (AEI), 26 maggio 2018 – Nel corso dei lavori assembleari, è stata eletta la “Commissione per la libertà religiosa e i rapporti con lo Stato” nelle persone di G. Ciccone, I. Caradonna, D. Marletta e O. Ponticello. Mentre altre commissioni e gruppi di lavoro tematici hanno carattere occasionale e contingente, il tema della libertà religiosa è stato da sempre al centro della vita dell’Alleanza e quindi meritevole di avere un’apposita commissione. L’assemblea ha anche deliberato la nomina di un gruppo di lavoro per la revisione dello statuto dell’AEI che abbisogna di armonizzazioni interne. Le persone coinvolte in questo gruppo sono S. Bonaccorsi, G. Rizza, G. Rinaldi, D. Marletta e R. Mazzeschi. L’assemblea ha anche investito il Consiglio federale della responsabilità di presentare un progetto per la eventuale creazione di altre Commissioni di lavoro da sottoporre alla prossima assemblea federale.
Assemblea/3: “I giudei hanno bisogno di Gesù come tutti gli altri”
L’intervento di Avi Snyder, di Jews for Jesus
Roma (AEI), 26 maggio 2018 – “L’insegnamento che i giudei non abbiano bisogno di Gesù per essere salvati è falso e pericoloso”. Con quest’affermazione è iniziato l’intervento di Avi Snyder, direttore europeo di Jews for Jesus, che è seguito ai lavori dell’assemblea. Di fronte alla diffusione di idee strane, anche in ambiti evangelici, circa il fatto che i giudei non abbiano bisogno di Gesù come salvatore, Snyder ha argomentato che “è falso perché contraddice il chiaro, limpido, consistente insegnamento biblico che presenta Gesù Cristo come il Salvatore di tutti, prima di tutto i giudei”; ed è anche pericoloso perché mina alla radice la tenuta della missione della chiesa di Gesù Cristo. “Non si può amare il popolo ebraico con un amore silenzioso rispetto alla verità biblica o omissivo rispetto alla persona e all’opera di Gesù”, ha dichiarato Snyder.
La persona e l’opera di Gesù è l’unica via di salvezza per tutti. Gli evangelici sono chiamati a pregare per la conversione a Cristo dei giudei e di sostenere l’evangelizzazione dei giudei. L’annuncio dell’evangelo porterà sempre un segno di contraddizione e chiamerà le persone a fare delle decisioni rispetto a Gesù. I giudei non fanno eccezione.
Assemblea/4: A novembre 2018 la campagna evangelistica MyHope
Duemila chiese evangeliche italiane coinvolte
Roma (AEI), 26 maggio 2018 – La prima tavola rotonda del programma pomeridiano si è incentrata sul programma evangelistico promosso dalla Billy Graham Association per il mese di novembre 2018. A parlarne sono stati Giancarlo Farina e Fabio Micco, rispettivamente direttore e coordinatore di MyHope. Nel corso degli anni, quasi 10 milioni di persone hanno risposto all’annuncio dell’evangelo a seguito del progetto MyHope nei vari Paesi. MyHope non è una campagna di massa, ma è una tipologia di evangelizzazione personale su vasta scala. Il programma fruisce della trasmissione di un video “La croce” intorno al quale sono collegati eventi, incontri ed iniziative.
MyHope si terrà dal 7 al 18 novembre in simultanea in locali di culto, aule di università, carceri, centri per immigrati, centri per anziani, case famiglie, ecc. Ogni luogo può essere utilizzato utilmente ed anche contestualizzato. Sino ad ora, più di settecento chiese evangeliche italiane hanno aderito al progetto, ma l’obbiettivo è di arrivare a duemila in modo da rendere capillare l’iniziativa.
Assemblea/5: Il Movimento di Losanna e le nuove generazioni
Sfide ed opportunità per il futuro
Roma (AEI), 26 maggio 2018 – Se MyHope è un progetto iniziato da Billy Graham, il contributo e le prospettive del Movimento di Losanna, cui Billy Graham ha dato un contributo significativo, è stato evocato nella seconda tavola rotonda. Da sempre l’Alleanza ha lavorato in sinergia con le attività di Losanna ed è stato un luogo di ricezione e rilancio dei suoi documenti. Coordinati da Lucia Stelluti, si sono succeduti gli interventi di Jonathan Gilmore (coord. Comitato italiano Movimento di Losanna), Fabio Micco (coord. My Hope Italia), Paolo Codispoti (resp. nazionale Giovani Chiesa Apostolica) e Alessandro Piccirillo (Gruppo di lavoro dell’Alleanza evangelica europea su etica e sessualità). Ricordando che il Movimento di Losanna è una “rete” evangelica o una piattaforma globale per sensibilizzare una riflessione ed un’azione missionale, il suo ruolo è di essere un valore aggiunto alle varie iniziative già attive.
Micco ha detto che un contributo che Losanna può dare è di fornire strumenti per capire cosa sia l’evangelizzazione. La parola è usata, ma c’è tanta confusione sulla natura dell’evangelizzazione stessa, spesso travisata con altre attività. Codispoti ha riconosciuto il debito che lui ha con il Movimento di Losanna per la sua formazione cristiana verso una visione missionale (identità teologica, cooperazione evangelica, azione) e l’impegno a trasmetterla ai giovani. Piccirillo ha ricordato come i documenti di Losanna, spesso intrecciati alle attività dell’Alleanza Evangelica Mondiale, contribuiscono a superare il tribalismo evangelico ed il rischio del provincialismo. Losanna è un patrimonio comune di tutta la chiesa evangelica incoraggiando uno spirito di umiltà e una visione coraggiosa per la testimonianza.
Assemblea/6: Le responsabilità rispetto alla GDPR
Un servizio dell’Ufficio legale dell’Alleanza Evangelica Italiana
Roma (AEI), 26 maggio 2018 – “L’esercizio della responsabilità cristiana non è un peso, ma è un modo per rispondere alla vocazione regale di onorare il Signore”. Con queste parole, l’avv. Damaris Marletta ha dato avvio all’ultima tavola rotonda incentrata sulla Direttiva Europea GDPR (Regolamento Generale Protezione Dati) 2018 sulla privacy e sul trattamento dei dati personali. Entrando nella normativa in vigore, Marletta ha spiegato le varie incombenze in capo al responsabile del trattamento dei dati e la filosofia di fondo della normativa.
Nel suo intervento, il presidente Ciccone ha invitato a non trattare la questione in modo superficiale o pragmatica. Piuttosto che agire senza capire cosa stiamo facendo, è bene chiedere consiglio e operare con prudenza. Non si tratta di un mandare in giro un formulario senza che questo atto abbia un impatto sulle pratiche associative. E’ bene agire dopo aver bene calibrato le azioni in base alla realtà. Per rispondere alle domande degli associati su questi temi, l’AEI ha attivato un indirizzo email a cui ci si potrà rivolgere per ottenere informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Conosciamo le Dichiarazioni evangeliche II (13)
In questa nuova rubrica presentiamo una scheda su ciascun documento contenuto nel volume Dichiarazioni evangeliche II. Il movimento evangelicale 1997-2017, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2017.
Ciascuna scheda descrive i principali contenuti delle singole dichiarazioni, nella consapevolezza che esse esprimono una varietà di sensibilità evangeliche su cui vi possono essere valutazioni diverse (ndr).
L’evangelo e il popolo ebraico (2008)
Una dichiarazione evangelica
Roma (AEI), 26 maggio 2018 – Il riferimento a “Israele” evoca emozioni profonde in larghi settori del mondo evangelico globale. Talvolta questa sensibilità assume anche una chiave d’interpretazione politica che diventa prevalente. Di fronte ai rischi di passaggi impropri nel riferimento a “Israele”, molti leader evangelici hanno redatto e sottoscritto nel 2008 questa breve dichiarazione che si innesta su altri e più elaborati documenti precedenti sullo stesso tema.
Riaffermando “l’impegno di amorevole amicizia verso il popolo ebraico e di forte contrasto all’antisemitismo attuale”, la dichiarazione afferma altresì la responsabilità di dimostrare al popolo ebraico “l’amore di Dio nella persona di Gesù Cristo”. E’ solo tramite Gesù Cristo che una persona può essere salvata; nell’evangelizzare gli ebrei, come tutti gli altri del resto, ogni forma di coercizione deve essere assolutamente respinta. Il rispetto e l’amicizia non può significare occultare le istanze di Gesù Cristo, l’unica via, l’unica verità, l’unica vita per giungere al Padre. (LDC)
A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq, Marco Costantini.
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