Roma (AEI) 21 febbraio 2020 – Si terrà in Senato il prossimo 22 maggio la conferenza dal titolo “Per una concreta attuazione della libertà religiosa” quale frutto della cooperazione tra l’Alleanza Evangelica Italiana e il senatore evangelico Lucio Malan. L’appuntamento, volendo riportare al centro del dibattito politico l’urgenza della libertà religiosa, consterà di tre momenti significativi nel quale verranno coinvolti politici di diversi orientamenti politici, giuristi e leader evangelici.
Innanzitutto è previsto un panel, moderato dal vicepresidente Leonardo De Chirico, sulla relazione tra diritti e libertà religiosa nell’ambito internazionale (“Diritti umani e libertà religiosa: una relazione opzionale?”). Le persecuzioni e le vessazioni subìte oggi in tutto il mondo dai cristiani o da aderenti ad altre confessioni richiedono una risposta corale ed incisiva ad ogni livello. Tra i relatori la prof.ssa Barbara Randazzo, ordinario di diritto pubblico all’Università di Milano, particolarmente impegnata nell’articolazione dei diritti tra l’ordinamento giuridico italiano e i sistemi sovranazionali (Corte Europea dei Diritti dell’uomo ed ONU). Allo stesso tavolo prenderà parte anche l’europarlamentare Annalisa Tardino e il prof. Giuseppe Rizza, membro del direttivo dell’Alleanza Evangelica.
Un altro confronto vedrà impegnato il prof. Valerio Onida, già presidente della Corte Costituzionale Italiana ed un parlamentare costituzionalista, con buona probabilità il Sen. Stefano Ceccanti. Moderato dal presidente Giacomo Ciccone questo tavolo tratterà la spinosa questione dei locali di culto (“Diritto di radunarsi e vincoli urbanistici ai luoghi di culto: uscire dall'impasse lombardo”).
Un ulteriore approfondimento - condotto dal coordinatore AEI Sicilia Salvatore Bonaccorsi - sul tema del riconoscimento dei ministri di culto vedrà confrontarsi l’avv. Damaris Marletta (AEI) e lo stesso sen. Lucio Malan.
Tenendosi in Senato l’appuntamento sarà prevalentemente riservato a leader evangelici, parlamentari e personalità delle istituzioni. I soci che fossero interessati a parteciparvi possono chiedere informazioni scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (GC)
Roma (evangelicalfocus.org; AEI), 20 febbraio 2020 – Sono 660 milioni di evangelici nel mondo. Il ricercatore francese del Centre National de la Recherche Scientifique, Sebastian Fath, ha condotto una ricerca sul numero dei cristiani evangelici nel mondo, analizzando 25 documenti il cui tema è l'evoluzione del cristianesimo evangelico nel mondo. Secondo la sua ricerca, si stima che il numero all'inizio del 2020 sia di 660 milioni.
Gli evangelici, secondo Fath, rappresentano il 26% dei 2,5 miliardi di cristiani nel mondo. Il continente con il più alto numero di cristiani evangelici nel mondo è l’Asia con i suoi 215 milioni di cui, 66 milioni in Cina, 28 milioni in India, 16 milioni in Indonesia, 13 nelle Filippine e 9 in Corea del sud. Subito dopo viene l'Africa, con 185 milioni di evangelici, dove la Nigeria ne ha 58 milioni, il Kenya 20, l’Etiopia 18, la Repubblica Democratica del Congo 15 e il Sudafrica 15. Il Sud America ha, secondo le stime, 123 milioni di evangelici: 47 milioni in Brasile e 5 milioni in Argentina e 5 in Guatemala. Il Nord America ha 107 milioni di credenti evangelici: 93 negli Stati Uniti, 10 in Messico e 4 in Canada. L'Europa conta 23 milioni di cristiani evangelici, dove il Regno Unito è in testa con 5 milioni, la Russia 2, Ucraina 2, Romania 2 e Germania 2 nelle prime posizioni. Infine, l'Oceania conta 7 milioni di evangelici; 3 in Australia, 2 in Papua Nuova Guinea e 1 in Nuova Zelanda.
Al di là dei numeri, dalla ricerca di Fath emerge chiaramente che la stragrande maggioranza dei cristiani evangelici oggi vive fuori dall’Europa e dall’America del Nord, confermando il dato che il Sud del mondo negli ultimi decenni vi sono state trasformazioni impressionanti. Se la crescita degli evangelici in Cina continuerà a questi ritmi nel 2035 la Cina sarà il Paese con più evangelici al mondo. (CL)
Roma (AEI), 17 febbraio 2020 – Una vita dedicata alla missiologia evangelica quella del prof. Peter Beyerhaus (1929-2020), da poco scomparso. Evangelico luterano, Beyerhaus è stato per molti anni professore di missiologia a Tubinga rappresentando il pensiero evangelico in un’istituzione accademica profondamente segnata dal liberalismo e dall’ecumenismo. Proprio il confronto critico con le posizioni liberali ed ecumeniche in missiologia, lo portò ad animare la redazione della “Dichiarazione di Francoforte sulla crisi della missione” (1970) pubblicata su Studi di teologia NS II (1990) N. 3, pp. 66-73 e poi confluita nel volume di Dichiarazioni evangeliche. Il movimento evangelicale 1966-1996, a cura di P. Bolognesi, Bologna EDB 1997. In questa dichiarazione Beyerhaus metteva in guardia contro le derive presenti negli orientamenti del Consiglio Ecumenico delle Chiese tendenti a confondere vangelo e riformismo sociale; vangelo e ideologia umanistica; vangelo e filosofia contemporanea; vangelo e universalismo; vangelo e sincretismo; vangelo e utopia politica. Per contro Beyerhaus sosteneva una comprensione evangelica della missione, fedele alle Scritture e all’eredità protestante-risvegliata della fede. Il suo impegno per una missiologia evangelica lo portò ad impegnarsi nel Movimento di Losanna e in varie iniziative specialmente in Sud Africa e Corea, rappresentando l’anima evangelicale del luteranesimo tedesco contemporaneo.
Nel 1980 fu l’oratore ospite dell’assemblea dell’Alleanza Evangelica Italiana, tenuta a Roma, dove tenne una conferenza su “La Chiesa al bivio” (Idea, Anno V, 1980, n. 2). In essa Beyerhaus descriveva lo scenario globale con le sue tendenze umanistiche e i risvegli religiosi; le sfide e le opportunità per la predicazione dell’evangelo in tutto il mondo. A questa analisi faceva seguire la descrizione della “via ecumenica” (universalista, sincretista, liberale) a cui contrapponeva “l’alternativa evangelica” militante nella fede biblica e capace di tenere insieme varie sensibilità evangeliche. (LDC)
Roma (AEI) – 21 febbraio 2020 – LE è una sigla che sta per Lausanne Europe ed è il titolo di un convegno che si terrà dal 21 al 25 ottobre a Wisla (Polonia) con più di 800 delegati da tutto il continente europeo, in rappresentanza di tutti i Paesi. La conferenza sarà un’occasione in cui analizzare la situazione spirituale dell’Europa, pregare per un impatto capillare dell’evangelo, parlarsi e confrontarsi su come rispondere alla chiamata alla missione in Europa in ogni campo: da quello ecclesiale a quello sociale e nel mondo delle idee.
Le sfide del cristianesimo nominale, della secolarizzazione, i grandi temi sociali e culturali che attanagliano il continente saranno al centro dei lavori. Per nella sua decadenza, l’Europa evangelica può giocare un ruolo importante nello scenario attuale. Il Movimento di Losanna è nato in Europa o, almeno, ha tenuto il suo congresso fondativo a Losanna nel 1974. Ora LE vuole rinnovare l’impegno del Movimento verso il continente europeo. E’ prevista anche la partecipazione di una delegazione dall’Italia. (LS)
L’Assemblea Federale dell’Alleanza Evangelica Italiana
avrà luogo sabato 23 maggio 2020 a Roma.
A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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