Ideaitalia - Nuova serie, Anno IV · n. 7 · 2 marzo 2020
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Chiamati ad una sola speranza
Un convegno del distretto Campania dell’AEI
Roma (AEI), 26 febbraio 2020 – “Chiamati da una sola speranza” è il titolo del convegno organizzato dal distretto Campania dell’Alleanza Evangelica Italiana e svoltosi a Napoli il 22 febbraio nei locali della Chiesa “Ministerio Chiesa Pentecostale di Napoli-Secondigliano”, il cui pastore è Michele Romeo. All’incontro sono intervenuti i vari soci e simpatizzanti, oltre a pastori di chiese evangeliche diverse.
Il past. Romeo ha aperto i lavori con una utile riflessione dal tema “Predica la Parola”, traendo spunto dal testo di 2 Timoteo 4,2. Giacomo Ciccone, presidente dell’AEI, ha esposto una relazione dal titolo: “L’Alleanza Evangelica per rendere pubblica la verità”. Ha chiarito gli scopi e l’importanza per la testimonianza evangelica, facendo riferimento innanzi a tutta la Scrittura ma anche al Patto di Losanna (1974), che ben afferma sulla base della Scrittura, che l’impegno della testimonianza evangelica ha una valenza che comprende tutti gli aspetti della vita e vanno evitate le limitazioni del neo-fondamentalismo e dei liberalismo. Ciccone ha inoltre precisato che l’AEI organizza alcuni appuntamenti da tenersi nel corso dell’anno (come la Settimana Internazionale di Preghiera ad inizio gennaio), che sono in chiara distinzione ed alternativa a quelli del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) e del Cattolicesimo romano.
La relazione di Antonio Racca, coordinatore del distretto, ha avuto per titolo “Unità evangelica e testimonianza efficace”, facendo emergere che l’unità dei “nati di nuovo” ha la sua radice nell’unità della Trinità, nonostante la diversità delle Sue Persone e ruoli (Giovanni 17). L’unità è un dono di Dio da riconoscere e non da creare; noi, come credenti nati di nuovo, abbiamo la responsabilità di mantenere “l’unità dello Spirito con il vincolo della pace”, specificando che, secondo la speranza cristiana, quando Gesù tornerà, non ci saranno più le denominazioni perché vi è e vi sarà una sola chiesa ed un solo popolo o una sola sposa; che queste verità dovrebbero persuadere i nati di nuovo ad iniziare a pregustare sin da ora l’unità perfetta che ci sarà nel futuro; che l’unità nella diversità denominazionali delle chiese evangelicali non deve essere motivo di costruzione di paletti ma di reciproco arricchimento e stimolo perché, come Gesù stesso pregò, da questa unità dipende l’efficacia della testimonianza della gloria del Vangelo che Egli ha rivelato. Indubbiamente, l’unità evangelica è una buona e responsabile prospettiva per rendere la testimonianza efficace.
E’ stata presente anche Silvia Gatto, in rappresentanza della Casa della Bibbia di Torino, che ha illustrato il progetto “Evangelizzare, ripartiamo dalla Bibbia, 2020 anno delle Bibbia”, evento indetto dall’Alleanza Evangelica Mondiale, che in collaborazione con la Società biblica di Ginevra, metterà a disposizione materiali per essere presenti nelle maggiori piazze delle città italiane per la diffusione della Bibbia. Dopo le relazioni si è svolta l’Assemblea pubblica del distretto Campania: Alcuni nuovi soci hanno aderito all’Alleanza Evangelica mentre è stato rinnovato il consiglio distrettuale: Antonio Racca, Alfredo Saviello, Daniel Bachmann, Salvatore Spinelli, Antonio Perreca, Salvatore D’Andrea, Luigi Edipo. (AR)
Roma 2030, quale futuro per la Capitale?
Un dibattito a più voci, comprese quelle evangeliche
Roma (AEI), 2 marzo 2020 – Si è tenuta lo scorso 28 febbraio la presentazione del volume Roma 2030. Il destino della capitale nel prossimo futuro, Torino, Einaudi 2019, nell’ambito dell’iniziativa “Libri per Roma” dell’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione. Il Prof. Domenico De Masi, coordinatore della ricerca sulla città di Roma (promossa dalla Camera di Commercio nel 2017) e autore del libro che la raccoglie, ha illustrato ai presenti il senso di una tale opera. In dialogo con De Masi, sono intervenuti il pastore Renè Breuel (chiesa evangelica "Hopera") e Leonardo De Chirico (vice-presidente AEI).
Roma si trova a competere con le più grandi città del mondo per avere un ruolo di preminenza e d'influenza globale. Il quadro futuro disegnato dagli esperti non è per nulla roseo, moltissime le previsioni negative. A pesare sul suo futuro convergono diversi elementi, che De Masi ha reso vividi ed estremamente chiari nella sua presentazione: la sua storia millenaria e grandiosa (segnata fin dalle origini da una vocazione imperialistica di universalità, una storia di pace per pochi a scapito di molti, una storia di paganesimo anche nel suo periodo "cristiano", una storia in continua decadenza), la sua doppia natura, mai risolta, di città nella città, Stato nello Stato (Italiano e Pontificio), la sua identità conflittuale tra Comune e Capitale, la sua capacità di espandersi e prosperare a scapito dei suoi problemi. Roma ha bisogno di una grande idea, di innovazione, creatività e costruire un'immagine nuova di se stessa che la renda nuovamente una città cosmopolita e con un'influenza planetaria, "Roma ha bisogno di umanesimo!". Una lettura della città e dei suoi bisogni estremamente illuminista.
Breuel ha ricordato che certamente il popolo evangelico romano ha bisogno di strumenti come questo che lo aiutino a conoscere meglio la sua città, ad ascoltarne le voci, a capirne i bisogni ed essere una comunità in grado di rendere conto della speranza dell'Evangelo di Cristo. De Chirico ha evidenziato come la mancanza di una Riforma spirituale in Italia durante il XVI secolo ha contribuito in maniera significativa alla condizione attuale di Roma, assistenzialista e delegante, e che come evangelici abbiamo imparato a coltivare una lettura spirituale della realtà: il vero bisogno della città è prima di tutto spirituale.
La serata, partecipata da moltissime persone ha certamente contribuito a coltivare e condividere una cultura evangelica, che, seppure di minoranza, non teme il confronto con gli intellettuali del nostro tempo perchè crede nell'autorevolezza, nella rilevanza, nella profondità e nella vera creatività di una visione del mondo biblica.
Nonostante il destino della città non sembra essere molto roseo, come evangelici siamo chiamati da Dio a pregare per la città in cui ci ha posti e a prodigarci per essa. Siamo consapevoli che dal suo bene dipende non solo il nostro, ma quello di una nazione intera e anche oltre. Il popolo evangelico di Roma ha una grande responsabilità nel destino di Roma: il nostro stato di minoranza nella città deve essere uno stimolo maggiore a collegarsi e fare rete per raggiungerne ogni angolo con il Vangelo. Il nostro culto a Dio deve sempre sfociare in un significativo apporto culturale e dobbiamo coltivare e vivere una visione grande per la nostra città. La fede evangelica ha una visione del mondo che la contraddistingue, che si può riassumere in quattro movimenti: Dio ha creato ogni cosa buona, il peccato dell’uomo l’ha rovinata, Cristo sulla croce l’ha redenta, e alla fine sarà da Lui stesso completamente restaurata. È questa grande visione biblica, che è di Dio e non di un uomo, che vogliamo condividere con la nostra città. Roma ha bisogno di questa visione “alta”. Coltiviamo una grande speranza per la nostra città: la speranza di vera riforma, che la conduca a spogliarsi di questo peso di “gloria eterna” che le è stato assegnato e che fino ad oggi sembra averla affossata invece che sollevata. (LS)
#libertàreligiosa al Senato
Iniziativa il prossimo 22 maggio del sen. Malan e dell’AEI
Roma (AEI) 21 febbraio 2020 – Si terrà in Senato il prossimo 22 maggio la conferenza dal titolo “Per una concreta attuazione della libertà religiosa” quale frutto della cooperazione tra l’Alleanza Evangelica Italiana e il senatore evangelico Lucio Malan. L’appuntamento, volendo riportare al centro del dibattito politico l’urgenza della libertà religiosa, consterà di tre momenti significativi nel quale verranno coinvolti politici di diversi orientamenti politici, giuristi e leader evangelici.
Innanzitutto è previsto un panel, moderato dal vicepresidente Leonardo De Chirico, sulla relazione tra diritti e libertà religiosa nell’ambito internazionale (“Diritti umani e libertà religiosa: una relazione opzionale?”). Le persecuzioni e le vessazioni subìte oggi in tutto il mondo dai cristiani o da aderenti ad altre confessioni richiedono una risposta corale ed incisiva ad ogni livello. Tra i relatori la prof.ssa Barbara Randazzo, ordinario di diritto pubblico all’Università di Milano, particolarmente impegnata nell’articolazione dei diritti tra l’ordinamento giuridico italiano e i sistemi sovranazionali (Corte Europea dei Diritti dell’uomo ed ONU). Allo stesso tavolo prenderà parte anche l’europarlamentare Annalisa Tardino e il prof. Giuseppe Rizza, membro del direttivo dell’Alleanza Evangelica.
Un altro confronto vedrà impegnato il prof. Valerio Onida, già presidente della Corte Costituzionale Italiana ed un parlamentare costituzionalista, con buona probabilità il Sen. Stefano Ceccanti. Moderato dal presidente Giacomo Ciccone questo tavolo tratterà la spinosa questione dei locali di culto (“Diritto di radunarsi e vincoli urbanistici ai luoghi di culto: uscire dall'impasse lombardo”).
Un ulteriore approfondimento - condotto dal coordinatore AEI Sicilia Salvatore Bonaccorsi - sul tema del riconoscimento dei ministri di culto vedrà confrontarsi l’avv. Damaris Marletta (AEI) e lo stesso sen. Lucio Malan.
Tenendosi in Senato l’appuntamento sarà prevalentemente riservato a leader evangelici, parlamentari e personalità delle istituzioni. I soci che fossero interessati a parteciparvi possono chiedere informazioni scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (GC)
L’Assemblea Federale dell’Alleanza Evangelica Italiana
avrà luogo sabato 23 maggio 2020 a Roma alle ore 9:45.
A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.alleanzaevangelica.org
Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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