Ideaitalia - Nuova serie, Anno IV · n. 18 · 14 aprile 2020
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Evangelici italiani in preghiera (I). “Insieme per intercedere per l’Italia”
Grande partecipazione di rappresentanti di chiese e di pubblico
Roma (AEI), 14 aprile 2020 – Un altro momento di grande intensità spirituale è stato vissuto ieri 13 aprile quando i rappresentanti nazionali di molte chiese si sono ritrovati per la seconda volta nel giro di tre settimane per intercedere per la guarigione della nazione, per il risveglio e il coraggio della chiesa e per le autorità che devono prendere decisioni delicate in questo tempo di pandemia.
Il 22 marzo l’Alleanza Evangelica Italiana aveva promosso una Giornata nazionale di preghiera che ha visto una grande partecipazione e una grande unità nella preghiera degli evangelici italiani. Oltre alla preghiera nelle chiese, il 22 marzo c’è stato anche un incontro di preghiera tra responsabili.
Il 13 aprile si è tenuto il II° incontro di preghiera. Oltre alla presenza dei rappresentanti delle chiese già presenti, all’incontro si sono uniti il past. Daniel Costanza, direttore esecutivo della Pentecostal European Fellowship, che ha ringraziato l’AEI per l’iniziativa e ha incoraggiato tutti a perseverare in questo spirito di preghiera e di unità nell’evangelo.
L’incontro ha avuto come filigrana la lettura di Isaia 58 che è stato oggetto di quattro meditazioni bibliche seguite da blocchi di preghiera. Al riparo da ogni indifferentismo dottrinale, i numerosi interventi succedutisi hanno mostrato una sostanziale unità di Spirito proprio in ragione del loro radicamento al Vangelo. L’evento è stato trasmesso in diretta dalla pagina facebook dell’AEI che ha visto più di 20.000 contatti durante la diretta. Al termine dell’incontro è stato da tutti deciso di trovarsi per un terzo incontro di preghiera nella giornata di sabato 2 maggio p.v., alla vigilia della possibile e parziale riapertura delle attività. Maggiori informazioni seguiranno. (LDC)
Evangelici italiani in preghiera (II). Toccanti testimonianze dai luoghi di sofferenza
L’ascolto di chi è vicino a chi soffre e porta la consolazione di Dio
Roma (AEI), 14 aprile 2020 – Durante il II° incontro di preghiera degli evangelici italiani del 13 aprile sono state ascoltate due toccanti testimonianze direttamente dai luoghi più colpiti e da parte di uno che è stato contagiato dal coronavirus.
Con un video messaggio da Cremona, il past. Michael Schaafsma ha portato un saluto dall’ospedale da campo allestito dall’organizzazione evangelica Samaritan’s Purse dove svolge un’attività di cappellania evangelica. A contatto coi malati, i famigliari e gli operatori sanitari, Schaafsma ha raccontato delle opportunità di condividere la speranza dell’evangelo in questo tempo di grande sofferenza ed incertezza. L’AEI ha messo a disposizione dei cappellani una buona risorsa da donare come il libro di John Lennox, Dov’è Dio nella pandemia?, Roma, ADI-Media 2020.
L’altra testimonianza è stata data dal past. Michele Passaretti, del Movimento Nuova Pentecoste e presidente della Consulta Evangelica, che aveva contratto il coronavirus e che è stato ricoverato per tre settimane, cui è seguita la guarigione. A contatto diretto con altri malati che invece sono morti, Passaretti ha raccontato di come Dio abbia consolato e spronato a vivere con un rinnovato senso di servizio la vita che ci permette di vivere ogni giorno. (LDC)
Evangelici italiani in preghiera (III). Il saluto dell’AEI ai partecipanti
La nostra unità in Cristo non è fine a sé stessa
Roma (AEI), 14 aprile 2020 – A conclusione del II° Incontro di preghiera, Lucia Stelluti, del Consiglio distrettuale Centro dell’AEI e membro della redazione di Ideaitalia, ha inviato a nome dell’AEI un messaggio di saluto a tutti i partecipanti. In esso è scritto:
“Voglio ringraziare Dio per avermi donato di essere testimone dell’unità dello Spirito che ha raccolto tutti noi attorno alla sua Parola e in preghiera. Per me è stato un grande privilegio e una risposta del Signore a molti anni di preghiere.
Servo come volontaria dell’Alleanza Evangelica Italiana da molti anni, ma la mia esperienza con l’AEI è cominciata ancora prima, da giovanissima, quando l’anziano della mia chiesa mi portava con sé a presentare il lavoro dell’AEI nelle chiese. La sua passione per l’unità del popolo di Dio è diventata ben presto anche la mia. La preghiera a Dio di vedere il suo popolo in Italia unito nell’annuncio e nella testimonianza di vite fedeli all’Evangelo non si è mai spenta nel mio cuore e il servizio nell’AEI è stato sempre parte integrante del mio servizio alla chiesa in generale e nella chiesa locale, con la quale ho condiviso sempre tale visione.
Oggi sono io che porto i miei figli e i bambini della mia chiesa locale a pregare insieme a noi davanti ad una ambasciata in occasione dei molti Sit-in di preghiera che l’Alleanza Evangelica organizza in favore della chiesa perseguitata nel mondo, o coinvolgendoli nella Settimana di Preghiera annuale con le chiese evangeliche della mia città.
Oggi sono stata testimone dell’opera che il Signore Gesù per mezzo dello Spirito Santo ha fatto in mezzo a voi, dandovi un medesimo sentimento. Un dono meraviglioso che non dobbiamo tenere gelosamente per noi soli, ma che dobbiamo condividere. Al vostro fianco ci sono uomini, donne, giovani e bambini che amano Cristo, che sono pronti a seguire il vostro esempio e a portare il testimone.
La nostra unità non è fine a sé stessa. Il Signore l’ha stabilita affinché il mondo creda in Cristo!
Andiamo avanti! Dio vi benedica tutti! ‘Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno, come noi siamo uno; io in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell'unità e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me’. Giovanni 17,22-23” (LDC)
A scuola di coronavirus
Una riflessione del CIEI
Roma (AEI) 10 aprile 2020 – Riceviamo dal Comitato di insegnanti evangelici italiani e volentieri pubblichiamo:
Da oltre un mese il mondo della scuola pare catapultato, come molte altre realtà, in una nuova dimensione. Come insegnanti rimane aperta dentro di noi la domanda su che cosa l’attuale esperienza del Coronavirus abbia da insegnarci, perché crediamo che debba avere un insegnamento da ricevere e da condividere con i nostri studenti. Da dove viene la certezza che andrà tutto bene? La fine è uguale all’inizio?
Il problema si pone in questi termini: se vogliamo imparare qualcosa dall’emergenza causata dal virus, dobbiamo mettere in discussione non tanto la scienza, che è una grande cosa, ma la sua presunta onnipotenza. Dobbiamo relativizzare non tanto la speranza, che dobbiamo avere, ma l’ottimistico slogan di cui riempiamo i nostri discorsi, senza pensare che l’auspicio che vada tutto bene ha una condizione: “Se Dio vuole”.
Può essere che finisca bene, ma non sarà l’ultima sfida che dovremo affrontare. E per affrontare sfide del genere, occorre una qualità che è diventata molto rara: il timore di Dio. Riscopriamo, insieme alla nostra piccolezza, la provvidenza divina che ci dà ancora i mezzi per affrontare la pandemia, per aiutare i più deboli, per condividere la ricchezza delle risorse a nostra disposizione. Ripensiamo a come si viveva “prima”…Ora abbiamo ancora il tempo di ravvederci, riconoscere le vere priorità e mettere in ordine la nostra vita.Questo è l’insegnamento da imparare e da lasciare in eredità alle future generazioni.
Per leggere la riflessione intera: www.insegnantievangelici.it (LG)
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A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
Tel. redazione: (+39) 333 8558174
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.
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