Domande ai candidati 2006

L' affermazione dei valori di libertà religiosa, la loro promozione e la vigilanza sulla loro applicazione, rappresentano nel loro insieme uno degli impegni più pressanti per l' Alleanza Evangelica Italiana.

Durante l' ultima legislatura, tali principî sono stati spesso ignorati o addirittura calpestati, attraverso scelte legislative e comportamenti molto discutibili.

Per questo motivo, in vista delle prossime elezioni politiche, è stata promossa un' iniziativa che tenta di coinvolgere direttamente i soggetti politici che il 9 aprile concorreranno per essere scelti dai cittadini a governare l' Italia nei prossimi cinque anni. Si tratta di alcune semplici domande sulla laicità, inviate direttamente ai candidati, per sollecitarli su questo tema costantemente bistrattato nel nostro Paese. L' Alleanza Evangelica vuole conoscere le idee e i progetti concreti di chi governerà il Paese e dare quindi agli italiani, evangelici e no, l' opportunità di operare la propria scelta elettorale tenendo conto anche di questo fattore così importante per la realizzazione di un pluralismo veramente rispettoso della libertà di coscienza di ogni singolo cittadino. Ecco le domande.

1. La laicità è intesa come lo spazio pubblico accessibile a tutti in quanto cittadini e comunità, senza discriminazioni di appartenenza religiosa. Secondo voi, questa definizione trova riscontro negli articoli costituzionali (Art. 3: " Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" e Art. 8: " Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge" ) che orientano la pratica della libertà religiosa in Italia?

2. Il vostro partito ritiene soddisfacente l' attuale legislazione sulla libertà religiosa? Se sì, perché? Se no, il vostro programma politico prevede modifiche?

3. Nel vostro programma è inclusa la possibilità di una nuova revi- sione del Concordato tra la Chiesa cattolica e lo Stato? Se sì, in quale direzione?

4. L' attuale legislazione prevede l' insegnamento della religione cattolica all' interno dell' ordinamento scolastico statale. Senza entrare nel merito delle contraddizioni che questa legge provoca (per cui un insegnante retribuito dallo Stato dev' essere assunto su certificazione della diocesi), il vostro schieramento ritiene di dover conservare questa palese intrusione dello Stato in un ambito che a esso non compete? Ritenete di dovere annullare il privilegio di cui gode la Chiesa cattolica, oppure di estenderlo a tutte le altre confessioni?

5. Ritenete che le minoranze siano ben rappresentate nei dibattiti della TV pubblica?

6. Nell' ottica del riconoscimento delle pari opportunità a ogni posizione, inserireste nel vostro programma l' ipotesi di costituzione di un " tavolo della laicità" , attorno al quale possano ritrovarsi realtà diverse, impegnate a elaborare una rinnovata visione della laicità e a di- scutere specifiche tematiche in relazione all' educazione, alla bioetica e alla vita civile, a uso del legislatore?

7. Sareste favorevoli all' istituzione di una " authority della laicità" , per sviluppare un indicatore di laicità in grado di monitorare l' influenza delle religioni, esterne e interne (Critica liberale, XII, gennaio 2005, p. 7), e per vigilare sulla pratica della laicità da parte delle varie istituzioni e, in generale, della società civile?

Le risposte dei politici saranno pubblicate e consultabili, sul sito dell' AEI (www.alleanzaevangelica.org).

S.D.B.