Ideaitalia - Nuova serie, Anno IV · n. 46 · 23 novembre 2020

“Uniti con loro”: molte occasioni di preghiera comune per la chiesa perseguitata

L’IDOP in molte località italiane

Roma (AEI), 23 novembre 2020 – Dall’Alto Adige alla Campania e oltre, sono state numerose le riunioni di preghiera organizzate dall’Alleanza Evangelica Italiana nell’ambito della Giornata Internazionale di Preghiera per la Chiesa Perseguitata (IDOP). Come consuetudine, il nostro bollettino aveva fornito una serie di dati documentati su varie situazioni nel mondo che indicano come la persecuzione nelle sue varie forme sia preoccupante: Ideaitalia N. 43 (2 novembre 2020). In questo bollettino si dà notizia dei vari incontri avvenuti.

Come riportato da Chiara Lamberti nell’articolo “Anno 2020: la persecuzione dei cristiani aumenta” (Loci Communes, 19/11/2020), “La persecuzione per motivi religiosi nel mondo sta aumentando in modo allarmante e i cristiani sono al primo posto tra quelli che subiscono violenze e la cui vita è ostacolata a motivo della fede. Sono infatti più di 260 milioni i cristiani nel mondo perseguitati a causa del loro credo. Il dato emerge dal rapporto del Pew Research Center intitolato “Government restrictions on religion around the world reached new record in 2018”. Questo studio è stato presentato per l’undicesimo anno nell’ambito dei Pew-Templeton Global Religious Futures project e ha come scopo di analizzare i cambiamenti religiosi nel mondo e il loro impatto sociale. I dati analizzati sono allarmanti per quel che riguarda la libertà di culto a livello globale”.

L’AEI è da sempre impegnata sul fronte della libertà religiosa in Italia e nel mondo, sia promuovendo l’IDOP sia nella vigilanza attiva sulle tematica della libertà nel mondo.

IDOP (1): dal distretto Nord-ovest

Nel distretto Nord Ovest si è svolto il programma IDOP presso: La Chiesa della Grazia di Moncalieri (TO); la Chiesa Evangelica di Chieri (TO); nella sala conferenze de La Casa della Bibbia di Torino; nell’ambito degli incontri interdenominazionali dell’ICCC Camera di commercio cristiana; invito a tutte le chiese evangeliche costituenti l’OSE (Opera sociale evangelica) legate all’azione umanitaria di ACP (missione che opera azioni si solidarietà e aiuto pratico verso la chiesa perseguitata)

I partecipanti hanno ricevuto un documento di sei pagine che riassume le informazioni principali sulle nazioni alle quali abbiamo voluto dare un focus e un elenco di versetti della Bibbia che parlano della persecuzione. L’interesse per la persecuzione dei cristiani è sempre alto e aggregante nella preghiera. Il mio invito è stato quello di aiutare economicamente le opere cristiane come Porta Aperte e ACP, oltre al sostegno nella preghiera. (GF)

IDOP (2): dal distretto Nord-est

Nel distretto Nordest la Giornata internazionale di preghiera per la chiesa perseguitata si è tenuta domenica 22 novembre. A causa delle restrizioni dovute all’emergenza del coronavirus, non è stato possibile incontrarsi in un unico luogo, come da tradizione ormai consolidata da anni. L’incontro infatti si è svolto contemporaneamente in diverse chiese (Rovereto, Padova, Verona, Vicenza), riunite in presenza e collegate tra loro attraverso una piattaforma digitale, alla quale si sono aggiunti diversi credenti singoli dalle proprie abitazioni. I partecipanti hanno espresso gratitudine per le possibilità concesse dalla tecnologia, esprimendo allo stesso tempo il desiderio di tornare quanto prima alle benedizioni reali solitamente vissute in simili incontri “in presenza”.

Seguendo la traccia fornita da Ideaitalia, con un occhio particolare verso la World Watch List pubblicata da Porte Aperte, l’incontro è stato cadenzato da tre momenti di informazione, seguiti da altrettante occasioni di preghiera. Vari focus su Corea del Nord, Afghanistan, India, Colombia e Sudest asiatico, hanno preceduto un approfondimento sulla situazione della libertà religiosa in Europa, con particolare attenzione a Bielorussia, Francia e Italia. Al ringraziamento per gli sviluppi legati alla vicenda della chiesa “Punto Lode” di San Giuliano Milanese, ampiamente documentato da Ideaitalia durante l’ultimo anno, si è aggiunta la preghiera per una maggiore sensibilizzazione delle chiese italiane sul tema della libertà religiosa. Occorre vigilare perché, come per la Francia, con il pretesto di contenere gli estremismi religiosi, anche nel nostro paese si tende a limitare la fondamentale libertà di culto.

Prima del messaggio di chiusura da parte del coordinatore Giuseppe Rizza, il pastore Stefan Kuhn, delle Chiese Cristiane dell’Alto Adige, ha condiviso un brano dagli Atti degli Apostoli, sottolineando la “normalità” della persecuzione per chi vuole seguire Cristo, unita alla forza della preghiera, con la quale resistere e continuare a combattere per l’estensione del regno di Dio. (SDB)

IDOP (3): dal distretto Centro-nord

Nonostante le difficoltà e le limitazioni per gli spostamenti, i soci e non del Distetto Centro-Nord hanno avuto il privilegio di incontrarsi per intercedere per i nostri fratelli nella persecuzione. Abbiamo avuto modo di apprezzare la possibilità di parlare liberamente delle problematiche legate alla fede e alla libertà religiosa a differenza di coloro che non possono nemmeno dichiararsi pubblicamente “cristiani”. Alcuni credenti hanno presentato la situazione della chiesa in alcuni paesi condividendo motivi di ringraziamento e preghiera. Questo ha permesso a molte persone di entrare con maggior consapevolezza in contatto con queste realtà e la preghiera è stata molto sentita e toccante. Il 13 Novembre a Forlì l’incontro, precedentementeorganizzato nel rispetto delle norme dell’attuale situazione d’emergenza, si è tenuto in presenza. Altro appuntamento simile si è svolto il 16 Novembre a Imola presso la Chiesa Rumena. Sono stati poi organizzatialtriincontri via Zoom dalla Chiesa CERBI di Formigine il 15/11 eun altro appuntamento digitale, anche in diretta streaming su YouTube,in collaborazione con la Chiesa Evangelica di Cesena domenica 22 con la partecipazione dei Pastori e degli Anziani di diverse Chiese della zona. Grazie a questi strumenti e ad un po` di creatività molti credenti sono stati messi in grado di seguire e partecipare alla preghiera. (IP)

Ecco il commento di una partecipanti: “È stato, anche se a distanza, un momento di vera partecipazione spirituale ed emotiva che ci ha fatto ricordare quanto è difficile vivere in paesi dove la persecuzione è purtroppo ancora molto attiva anche dove sembra che si viva in situazioni di pacifismo o addirittura dove la religione di maggioranza è il cristianesimo. Siccome la preghiera è un dono meraviglioso che il Signore ci ha donato, dovrebbe essere un privilegio per ogni cristiano, ricordarsi ogni giorno di pregare anche per i nostri fratelli e le nostre sorelle perseguitate. È un modo per essere a loro vicini e di aiuto. Ringraziamo anche il Signore perché attraverso i mezzi informatici, è possibile vederci e avere comunione gli uni con gli altri in questi momenti difficili dove di fatto siamo isolati”. (Renza Ferretti)

IDOP (4): dal distretto Centro

Mercoledì 18 Novembre, il distretto centro dell’AEI ha organizzato un evento IDOP in digitale su zoom. L’incontro aveva rappresentanti di almeno 6 chiese romane ed ha visto la partecipazione del coordinatore del distretto, Davide Bogliolo, che ha introdotto la serata per poi lasciare spazio a tre focus su Corea del Nord, Afghanistan e Colombia. A presentare le richieste di preghiera sono intervenuti il past. Daniele Santonocito e Lucia Stelluti (membri del consiglio distrettuale) ed Enrico D’Eusebi (rappresentante di Porte Aperte a Roma). La serata di preghiera ha avuto una buona risposta, infatti diversi dei presenti hanno risposto all’appello di preghiera per i tre paesi presentati nei focus. Ringraziamo Dio per l’onore di poter intercedere per i nostri fratelli in tutto il mondo e preghiamo affinché la serata possa aver contribuito ad accendere l’interesse in ancora più credenti a favore della chiesa perseguitata nel mondo. (DB)

Come ogni anno anche in Abruzzo l'IDOP è stato partecipato. L'Associazione Culturale Controcorrente di Pescara, membro dell'AEI, ha organizzato un appuntamento domenica sera 22 novembre sulla piattaforma zoom trasmettendola anche in diretta sulla pagina Facebook dell'Associazione (https://www.facebook.com/AssociazioneControcorrente/videos/289220235777855).

Già da alcuni anni, gli appuntamenti istituzionali dell'AEI rappresentano un momento importante per la comunione fraterna fra le chiese evangeliche locali anche di denominazioni diverse e proprio per questo è stato nuovamente condiviso il desiderio di ritrovarci a pregare insieme, nonostante le restrizioni a causa del Covid 19. La possibilità di incontrarci, anche se solo in via telematica, ha contribuito ad avvicinarci spiritualmente ai nostri fratelli e sorelle perseguitati nel mondo e a sensibilizzare le chiese locali a tenere viva la comunione con loro così come è scritto:  “se uno soffre, soffriamo tutti” (1 Cor 12:26) (CF)

IDOP (5): distretto Campania

Il Distretto della Campania sta vivendo una “nuova” stagione d’incontro rinnovato e più intenso favorito, nonostante la pandemia in corso, dall’utilizzo proficuo di piattaforme digitali per la comunicazione. Lunedì 16/11 abbiamo celebrata l’IDOP in collegamento online tra i soci. L’incontro di preghiera è stato anche l’occasione per accrescere la conoscenza e la comunione reciproca, e per sensibilizzare i soci a condividere con le proprie chiese ed altre le notizie dell’Alleanza invitandole alla partecipazione agli appuntamenti futuri. (AR)


Mayflower Compact: il patto evangelico che diede il “la” a democrazia e costituzioni

400 anni fa la solenne promessa dei padri Pellegrini sulle coste del Massachusetts

Roma (AEI), 23 novembre 2020 – Ci sono alcuni passaggi che gli evangelici non possono ignorare senza perdere una parte cospicua del patrimonio spirituale che Dio ha affidato al Suo popolo. Il 21 novembre del 1620, i Padri Pellegrini del Myflower, proprio quei 41 “saints” che erano salpati a bordo del galeone da Plymouth (Devon), firmarono il Mayflower Compact. Si tratta di un breve e solenne documento che impegnava tutti i firmatari ad obbiettivi comuni per la costituenda colonia di Plymouth, ma le cui ricadute civili sono significative per l’intera storia degli Stati Uniti e più in generale per l’affermazione della democrazia. I Padri Pellegrini sono di notevole importanza per l’evangelicalismo contemporaneo perché offrono una risposta rilevante per le sfide odierne della Chiesa. Intrecciando tra loro evangelizzazione, responsabilità civile, bene comune, libertà religiosa e pluralismo la loro vicenda costituisce un laboratorio naturale per tutti coloro che nell’Alleanza Evangelica vogliono vivere e promuovere una testimonianza cristiana globale, una vera missione integrale. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più di questa affascinante storia.

[Chi erano i Pilgrim Fathers]. I Padri Pellegrini erano “dissidenti puritani” che dovettero allontanarsi dal Regno Unito perché perseguitati dalla Chiesa d’Inghilterra. Non contenti dell’atteggiamento di compromesso dei vescovi del tempo, predicavano un ritorno completo alla Scrittura, una devozione personale profonda ed una più marcata distinzione tra stato e chiesa. Vessati dall’arcivescovo di York con multe e carcerazioni trovarono rifugio dapprima in Olanda dove costituirono una congregazione nella città di Leida. Ricordiamo tra loro il pastore William Brewster (1568-1644) e il giovane William Bredford (1590-1657) che in seguito diventerà governatore della nascitura colonia. Purtroppo anche in Olanda, dopo un accordo tra il re d’Inghilterra e l’Olanda che proibiva congregazioni di inglesi, la comunità non ebbe pace e Brewster rischiò di essere estradato. In una situazione così complessa e difficile la congregazione maturò l’idea di partire per il nuovo mondo.

[Il rocambolesco viaggio]. Il viaggio fu organizzato dopo aver ottenuto la concessione di potersi stabilire nella riviera settentrionale americana. I congregazionalisti di Leida, raggiunsero prima l’Inghilterra con una nave, la Speedwell, con l’idea di poter procedere distribuendosi anche nella più grande Mayflower. Purtroppo, la Speedwell ebbe grossi e ripetuti problemi, per cui il viaggio proseguì tutti ammassati su una sola nave: si trattava di 102 passeggeri, distinti tra i membri della comunità che intendevano fondare la nuova chiesa - denominati “saints”- ed un numero di aiutanti, mercanti, servi a contratto e giovani orfani che si erano aggiunti alla nave - denominati generalmente “strangers”. In aggiunta a costoro va poi considerato un equipaggio di circa 30 marinai. La nave salpò il 6 settembre del 1620 per arrivare a Cape Cod il 21 novembre in 66 giorni. Il periodo autunnale denso di mareggiate, la calca di persone in una nave mercantile con modesti spazi, le condizioni di salute di alcuni e la possibilità di incappare in incursioni di pirati, rendono la traversata del Myflower una vera e propria avventura che per la provvidenza di Dio poté arrivare a destinazione.

[Persecuzione&Libertà religiosa]. È evidente che la prima ragione dell’impresa del Myflower è legata alla persecuzione che i dissidenti puritani inglesi subirono in patria ed anche fuori. Certo, questo elemento fondante si intreccia con l’aspirazione di avere una prospettiva di sostentamento migliore delle umili condizioni affrontate in Olanda. Il tema della libertà religiosa è pertanto tanto rilevante perché sarà al centro della vita politica del New England arrivando ad una elaborazione matura pochi anni dopo con il battista Roger Willams, un altro puritano che introdusse esplicitamente i concetti di laicità dello stato e di libertà di coscienza. Nel testo del Myflower compact l’espressione “benessere generale” della colonia lascia intravedere la capacità dei Padri pellegrini di guardare oltre le prerogative della propria comunità religiosa.

[Evangelizzazione]. L’Evangelizzazione è l’avanzamento del Regno di Dio erano al centro dei propositi dei Padri Pellegrini. Lungi dal determinare un annacquamento dell’annuncio, i principi di pluralismo e di libertà religiosa, al contrario, impegnarono responsabilmente all’annuncio i fondatori della nascente colonia. Nel Compact l’espressione “avendo, per la gloria del Signore, l'avanzamento della fede cristiana” descrive la determinazione di questo proposito. Oltre ai compagni di viaggio non parte della comunità (strangers), l’evangelizzazione riguardava anche i nativi americani, e specialmente i Wampanoag che erano gli abitanti della regione e con i quali i primi coloni ebbero relazioni amichevoli. Ricordiamo il ministero di John Eliot (1604-1690) che, dopo aver tradotto la Bibbia proprio nella lingua dei Wampanoag– il “Massachusett”- si dedicò all’alfabetizzazione del popolo algonchino, impegnandosi in certi casi a difendere le loro prerogative territoriali.

[Impegno civile]. Nel Myflower Compact trovano posto i principi fondamentali di autogoverno e di consenso comune. La colonia di Plymouth non era la prima colonia americana, ma fu lì che per la prima volta ci si organizzò “in un corpo civile politico per il nostromiglior ordine”. I firmatari - i capofamiglia dei “saints” – prendevano tutti un impegno in prima persona assumendo una responsabilità condivisa. È evidente che per loro la famiglia, rappresentasse l’elemento basilare per la costruzione sociale. Nel patto trova posto anche l’espressione “general good” che possiamo rendere con benessere generale o bene comune. Si tratta di assumere l’impegno per migliorare le condizioni sociali collettive oltrepassando i confini dell’individuo, della famiglia e della comunità religiosa. A pochi anni da lì, Oliver Cromwell conierà la parola “commonwealth”che nella storia denoterà stabilmente questa idea.

[Il testo] Il testo che fu firmato sulla nave quattrocento anni fa è il seguente.

Mayflower Compact, 21 Novembre 1620 (11 Novembre 1620 Old Style]

Nel nome del Signore, amen.

Noi sottoscritti, leali cittadini del nostro augusto sovrano Lord Giacomo, per grazia di Dio re di Gran Bretagna, Francia ed Irlanda, Difensore della Fede, ecc.

Avendo, per la gloria del Signore, l'avanzamento della fede cristiana e per l'onore del nostro re e del nostro paese, intrapreso un viaggio per costituire la Prima Colonia nella parte settentrionale della Virginia, facciamo, alla solenne e reciproca presenza l'uno dell'altro e del Signore, un Patto e ci organizziamo in un corpo civile politico per il nostro miglior ordine e la preservazione e l'avanzamento degli scopi suddetti, e in virtù di questo per decre tare, costituire e regolare, di tempo in tempo, quelle Leggi, Ordini, Atti, Costituzioni e Uffici, giusti ed uguali, che saranno più adatti e convenienti per il benessere generale della Colonia, a cui promettiamo la dovuta sottomissione ed obbedienza. L'11 novembre, nell'anno del regno del nostro sovrano re Giacomo, diciottesimo d'Inghilterra, Francia e Irlanda e cinquantaquattresimo della Scozia, Anno Domini 1620

Quali credenti evangelici del XXI secolo possiamo ringraziare il Signore per la testimonianza significativa che troviamo nel Mayflower Compact: umili fratelli e sorelle poterono sognare ed agire per il bene della società oltre ogni aspettativa umana, perché sostenuti dalla grazia del Signore. (Giacomo Ciccone)

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