Ideaitalia - Nuova serie, Anno VI · n. 22 · 28 novembre 2022

Settimana Internazionale di Preghiera 2023
Date: 8-15 gennaio 2023
Tema: La gioia

La Settimana Internazionale di Preghiera (SIP) dell’Alleanza evangelica è una tradizione antica: risale all’anno successivo al lancio dell’Alleanza evangelica nel 1846. È stata una delle iniziative concordate durante quel convegno di fondazione.

In molti Paesi d’Europa è stata adottata da molto tempo. In molti Paesi dell’ex-mondo comunista in Europa, è stata l’unica iniziativa dell’Alleanza Evangelica che sia rimasta in vita durante l’èra comunista... così, anche quando la gente non aveva sentito parlare di null’altro a proposito dell’Alleanza Evangelica, spesso però aveva sentito parlare della “Settimana di Preghiera”. Essa precede di circa un secolo la “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani” che si svolge nel mondo ecumenico che è peraltro basata su altri principi. Storicamente si svolge nella prima settimana di gennaio di ogni anno.

Lo sviluppo del materiale della SIP di quest’anno è stato coordinato da un gruppo creato appositamente. I membri del team sono Stéphane Klopfenstein (CH, EA Svizzera [di lingua francese]) e Daniela Baumann (CH, EA Svizzera [di lingua tedesca]). La traduzione italiana è stata curata da Haulwen Morgan e Gianfranco Piccirillo.

Il materiale contiene una meditazione biblica, domande per la riflessione, argomenti di preghiera e un quotidiano spunto di preghiera.

Giorno 1 • GIOIA NELLA CREAZIONE
Giorno 2 • GIOIA IN GESÙ CRISTO
Giorno 3 • GIOIA COME FRUTTO DELLO SPIRITO SANTO
Giorno 4 • CREATI PER LA GIOIA
Giorno 5 • LA GIOIA DI STARE INSIEME
Giorno 6 • GIOIA PER LA REDENZIONE
Giorno 7 • GIOIA NELLA SOFFERENZA
Giorno 8 • GIOIA ETERNA

LIBERATI PER LA GIOIA:
GIOIA – LA MELODIA FONDAMENTALE
DEL REGNO DI DIO

Già il titolo di questa Settimana Internazionale di preghiera accende la gioia! Non ho saputo resistere a scorrere i temi e i titoli, e solo sfogliandoli mi sono reso conto che ci sono veramente tanti motivi per gioire!

Sì, c’è il cambiamento climatico. Il creato sta soffrendo. Eppure, malgrado tutti questi effetti negativi, c’è ancora tanta bellezza, tanti motivi di meraviglia, tanta resilienza e fertilità. Possiamo quindi avere gioia per la creazione, e possiamo tutti gioire dei doni di Dio!

Entrando nella SIP 2023, abbiamo il Natale alle nostre spalle. Abbiamo celebrato e gioito per Gesù Cristo, portatore di gioia. E ancora una volta ci siamo meravigliati davanti a una mangiatoia piena di gioia. Non un palazzo reale, ma una mangiatoia!

Uno dei risultati della venuta di Gesù in questo mondo è che ci ha mandato il suo Spirito Santo. Come credenti, possiamo godere del frutto dello Spirito Santo. Questa potenza fa crescere la gioia nel cammino del discepolato. E anche quando i tempi si fanno duri, possiamo aggrapparci alla promessa che siamo stati creati per la gioia. La gioia come caratteristica fondamentale di una vita appagata. Non solo una vita che sentiamo giusta, ma una vita regolata dal Dio trino e vissuta in compagnia del suo popolo. C’è gioia nello stare insieme. In un mondo in cui la solitudine è sempre più dilagante, possiamo celebrare insieme le grandi opere di Dio. Gioia nella e attraverso la comunione.

Sì, a volte le cose si complicano. Ma c’è speranza e possiamo gioire nel ravvedimento, perché ravvedimento significa “tornare a casa”, al nostro posto, e comporta la salvezza e la redenzione non solo per la nostra vita, ma anche per gli altri che sono stati trovati da Dio. Un altro motivo per gioire.

Guardando indietro all’anno passato, possiamo notare molta tristezza. Eppure, ci sono veramente tante storie di persone che testimoniano la loro gioia nella sofferenza. È qualcosa di sorprendente, e anche difficile da comprendere. Ma è una realtà: la gioia nella sofferenza e malgrado la sofferenza.

Considerando quanto detto sopra, ci sono ragioni schiaccianti per gioire in questo mondo. Tuttavia, c’è un aspetto della gioia che ancora rimane: la gioia eterna. Non si tratta di evasione, perché la gioia ha molto a che fare con il “qui e ora”. La gioia eterna ancorerà la “gioia qui e ora” a un luogo solido come una roccia, con l’invito di Dio stesso che dice ai suoi servi fedeli: entrate nella grande gioia!

Godetevi questa Settimana internazionale di preghiera in modo speciale! Che Dio vi benedica con prospettive gioiose mentre pregate insieme!

Thomas Bucher
Ex-segretario generale dell’Alleanza Evangelica Europea
(fino al termine dei preparativi per la “gioiosa” Settimana di preghiera)

GIOIA – “AFFINCHÉ ABBIANO COMPIUTA IN SE STESSI LA MIA GIOIA” (Giovanni 17:13)
Più volte la Bibbia parla dell’apostolo Paolo che prova gioia nell’afflizione, nella sofferenza e nella debolezza. Paolo ci incoraggia a fare lo stesso: “Rallegratevi!”. Più facile a dirsi che a farsi! Per esempio, quando ci alziamo al mattino con qualche dolore e dobbiamo lottare per tutto il giorno. O quando vediamo immagini di guerre e di persone in fuga, e ci sentiamo impotenti di fronte alla sofferenza del mondo. O quando ci troviamo davanti alla tomba di una persona cara, e vorremmo ancora la sua presenza confortante. Sì, anche in circostanze avverse come queste, la Parola di Dio ci esorta, attraverso le lettere di Paolo, a gioire. Dio sta forse dimostrando insensibilità in tutto ciò? O questo atteggiamento può effettivamente indicarci la via per giungere a una vita appagata?

Io potrei credere nel Redentore (...) se i suoi seguaci sembrassero più redenti”. Questa affermazione spesso citata del filosofo Friedrich Nietzsche è tipica della nostra frequente incapacità di dare spazio alla gioia nella nostra vita. In effetti, per quanto possiamo provarci, non riusciremo mai a creare gioia premendo un pulsante. Però, se ci lasciamo coinvolgere nell’atto amorevole e redentore di Dio mediante la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, la gioia entrerà inevitabilmente nella nostra vita. O, in altre parole, sarà Pasqua non solo un giorno all’anno, ma ogni giorno della nostra vita.

Durante la SIP 2023 dell’Alleanza evangelica, esploreremo il segreto di tale “vita pasquale”, esaminando ogni giorno un diverso aspetto del messaggio cristiano della gioia: gioia nella creazione, gioia in Gesù Cristo, gioia come frutto dello Spirito Santo, creati per la gioia, la gioia di stare insieme, gioia per la redenzione, gioia nella sofferenza, e infine gioia eterna. Che possiamo essere benedetti con la gioia che scaturisce dal vangelo, meditando le letture quotidiane che includono domande per la riflessione, e pregando insieme!

Daniela Baumann
Responsabile della comunicazione dell’Alleanza Evangelica svizzera (parte di lingua tedesca)

Stéphane Klopfenstein
Vicedirettore e responsabile della comunicazione dell’Alleanza Evangelica svizzera (parte di lingua francese)

RACCOMANDAZIONI PER OSPITARE UN INCONTRO DI PREGHIERA DELLA SIP 2023

Molte chiese locali in Europa colgono questa SIP come un’opportunità per organizzare incontri di preghiera comuni, cosa che vorremmo incoraggiare. Ecco alcuni suggerimenti da tenere a mente per la programmazione:

1. Assicuratevi che TUTTE le chiese evangeliche siano invitate e incluse nei vostri incontri di preghiera. Fate qualche sforzo in più per raggiungere anche le chiese di immigrati. Ci sono chiese rom da poter invitare? Includere tutti renderà la vostra unità più ricca e diversificata.

2. È sempre un’esperienza più ricca andare in luoghi diversi, ma non dimenticate quelli più piccoli. Ogni luogo è diverso e aggiunge colore alla vostra unità.

3. Come potete esprimere concretamente la grande diversità del vostro Paese? Fate spazio a questa diversità? Aprirsi, fare spazio aggiunge prospettive sorprendenti all’unità.

4. Il vostro evento è pertinente e attraente anche per i giovani? Vi incoraggiamo a consentire ai giovani di partecipare e persino di aiutarvi nella programmazione e nella preparazione. L’unità fra le generazioni è davvero importante per la chiesa.

5. Volete progettare un incontro di preghiera creativo, pertinente e attraente? Controllate bene che la preghiera abbia la maggior parte del tempo a disposizione.

6. Vi invitiamo a mantenere un equilibrio di genere, nel senso di far lavorare insieme uomini e donne, per realizzare un programma che aiuti a esprimere la diversità.

7. Considerate il futuro. Immaginate di vedere questo evento crescere nel corso degli anni. Come potete creare l’evento di preghiera di quest’anno in modo che le persone vogliano poi tornare e portare con sé anche i loro amici?

DOMENICA 8 GENNAIO
GIOIA NELLA CREAZIONE

VERSETTI
“[Dio], nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la propria via, senza però lasciare se stesso privo di testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere e saziando i vostri cuori di cibo e di letizia” (Atti 14:16-17).

MEDITAZIONE
Voi che pensate, respirate, sentite il vostro cuore battere, e la vita scorrere nelle vene, non vi siete mai interrogati su questa cosa anormale, bizzarra e straordinaria che è la vita? Non solo la vostra vita, ma tutta la vita, comprese tutte le cose create! Non avremmo dovuto piuttosto far parte del nulla per sempre? Per quale grazia siamo venuti all’esistenza? Prendere coscienza di questo enorme privilegio di esistere è fonte di gioia per noi, come creature e come figli di Dio. Una gioia che condividiamo e che ci lega all’intera creazione.

La Bibbia inizia con la gioiosa esuberanza del mondo creato da Dio. In Genesi 1:20 Dio dice: “Producano le acque in abbondanza esseri viventi, e volino degli uccelli sopra la terra per l’ampia distesa del cielo”. L’infinita varietà di colori, forme ed espressioni della vita è come un grido di gioia e di lode. Nel Salmo 148 i corpi celesti, gli alberi dei campi, gli animali, tutte le nazioni, lodano il Signore per averli creati. “Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo” (Salmo 19:3-4).

La gioia per la creazione è la risposta alla gioia di Dio stesso: “Duri per sempre la gloria del SIGNORE, gioisca il SIGNORE delle sue opere!” (Salmo 104:31). La gioia che proviamo nell’essere vivi ci collega alla gioia di Dio, che ha desiderato profondamente che noi esistessimo.

Nel mio cammino di fede, mi sono gradualmente reso conto di quanto la mia visione di Dio e della redenzione mediante Gesù Cristo fosse ridotta all’esistenza umana, come se il resto della creazione fosse solo uno sfondo o una sorta di negozio self-service in cui l’unica cosa che contava erano gli esseri umani. La scoperta della ricchezza della creazione e una lettura onesta della Bibbia mi hanno permesso di riconoscere che l’amore, i piani e la redenzione di Dio si estendono a tutta la sua creazione (cfr. Colossesi 1:20). “Guarda l’ippopotamo che ho fatto al pari di te” (Giobbe 40:15).

L’abbondanza e la generosità di Dio sono un’altra fonte di gioia nella creazione che produce tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere. Sono i doni di Dio per i suoi figli. Tutti possono gioirne. Come per la manna, ce n’è abbastanza per tutti.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE
• La gioia per la creazione – Sono i miei occhi aperti davanti alla gioia delle creature? Entro in contatto con i fiori del campo e gli uccelli del cielo per ascoltare i loro canti di gioia?

• La gioia di Dio – Ho accolto la gioia che il Creatore ha espresso nel creare il mondo e che sperimentiamo nuovamente ogni mattina e ogni primavera?

• L’abbondanza della creazione – Mi sono mai reso conto che dipendiamo dalla natura per la vita e che essa ci fornisce in abbondanza tutto ciò di cui abbiamo bisogno? È questa, per me, una prova dell’amore e della generosità di Dio? È un motivo di gioia?

ARGOMENTI DI PREGHIERA
• Per cuori aperti, che accolgano la gioia di Dio per tutta la creazione. Uniamoci alla lode di tutte le creature di Dio!

• Perché i desideri spesso eccessivi della nostra vita non siano un motivo per distruggere la creazione e le sue creature, che manifestano la gioia di Dio.

• Per tutti coloro che hanno una chiamata speciale a prendersi cura della creazione di Dio; che siano benedetti e guidati, affinché la gioia che troviamo in essa duri e glorifichi il nome di Dio.

SPUNTO DI PREGHIERA
Mio Dio, la tua gioia può essere udita nel profondo della foresta, nello sciabordio delle onde, nella brezza che accarezza i fiori. Quale grazia mi dài per vivere! Voglio condividere la tua gioia e farla risuonare! Signore, Tu conosci le mie difficoltà di fronte a ciò che facciamo alla tua creazione. Aiutami a fissare gli occhi su di Te e ad abbandonare i miei idoli chiamati: consumo, ossessione di avere sempre di più, conformismo e pigrizia. È mio desiderio, Signore, onorarti, e ho bisogno che Tu cambi la mia vita. Signore, che la tua gioia sia la mia motivazione! Amen.

Steve Tanner

LUNEDÌ 9 GENNAIO
GIOIA IN GESÙ CRISTO

VERSETTI
“Non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo. Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento” (Luca 1:44-45).

MEDITAZIONE
Quello dell’attesa è un tipo di gioia enormemente bello. L’attesa del Natale, o di un evento speciale, o di una persona che stiamo per incontrare… Quanto è straordinariamente grande la gioia, allora, quando ciò che abbiamo aspettato diventa realtà. Maria va a trovare sua cugina Elisabetta quando sono entrambe incinte. Giovanni salta di gioia nel grembo di sua madre Elisabetta quando lei incontra Maria, incinta di Gesù. Non si tratta di una semplice aspettativa: la promessa del Salvatore tanto atteso sta per realizzarsi. Gesù Cristo, il Salvatore del mondo, nascerà presto.

La gioia è il tema dominante della nascita di Gesù. Gesù viene al mondo, e gli angeli ne annunciano il messaggio gioioso ai pastori. I re magi portano doni pieni di gioia. Il vecchio Simeone gioisce quando finalmente vede il Salvatore con i suoi occhi. “Evangelo” significa messaggio di gioia, perché annuncia Gesù Cristo, il dispensatore della gioia. Non solo: Gesù è anche l’oggetto della gioia. Egli stesso sacrifica la propria vita sulla croce, per noi. In greco, la parola gioia (“chara”) deriva dalla parola grazia (“charis”). Pertanto, la gioia e la grazia sono strettamente correlate. Siccome Gesù è morto per noi e Dio ci ha mostrato misericordia, noi ci rallegriamo e gli rendiamo grazie.

Dopo aver camminato per fede in Gesù Cristo per qualche tempo, è possibile che dimentichiamo quale grande gioia abbiamo in Lui. Il bambino nel grembo di Elisabetta è stato toccato dall’incontro con Gesù. Dio si fa uomo. Si dona completamente. Muore per i nostri peccati. Noi siamo perdonati. Non dobbiamo più lottare per diventare liberi. Non dobbiamo più soffrire per il peccato. Siamo liberati grazie a Gesù Cristo, che ci ha salvati. Che dono di grazia, e che motivo di gioia! Alleluia! Che possiamo dunque gioire di questo dono, ogni giorno!

RIFLESSIONE
• Ho mai accettato consapevolmente questo dono di grazia da parte di Gesù Cristo?
• Quando ripenso al momento in cui ho abbracciato consapevolmente questa gioia grazie a Gesù Cristo, quali sentimenti e pensieri ha scatenato in me?
• Se cammino con Dio da tempo, gioisco ancora della grazia che mi è stata data da Gesù Cristo? E se ho perso questa gioia, come posso riscoprirla?

ARGOMENTI DI PREGHIERA
• Che io possa riscoprire la gioia in Gesù Cristo.
• Che io sia completamente riempito della gioia di Gesù.
• Per l’evangelo e il dono di grazia che Gesù mi ha fatto.

SPUNTO DI PREGHIERA
Gesù Cristo, grazie per aver portato la gioia, venendo sulla terra e morendo sulla croce. Grazie per il grande dono della grazia che riempie il mio cuore di gioia. Signore, aiutami ad accogliere consapevolmente questo dono ogni giorno, così che io sia pieno di gioia. Anche se ogni giorno può presentare molte sfide, noi possiamo comunque gioire grazie al tuo dono di grazia. Aiutami a ricordarlo, ogni giorno. Riempimi della Tua gioia! Amen.

Viviane Baud

MARTEDÌ 10 GENNAIO
GIOIA COME FRUTTO DELLO SPIRITO SANTO

VERSETTI
“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo” (Galati 5:22).

MEDITAZIONE
Essere in cammino con Gesù come suoi discepoli è un invito meraviglioso a conoscerlo, a seguirlo, e a diventare come Lui. Quando Paolo ne parla, menziona in particolare il carattere di Cristo, che chiama anche “frutto dello Spirito Santo” (cfr. Galati 5:22).

Un frutto contiene in sé tutto ciò che serve per moltiplicarsi, e non fa alcuno sforzo particolare per avere un sapore dolce o un aspetto bello; è semplicemente quello che è. Il che ci dimostra che non abbiamo da fare alcuno sforzo perché il frutto dello Spirito Santo sia visibile. Lo Spirito che vive in noi si paleserà attraverso la gioia. Eppure, non è sempre facile essere gioiosi... Anzi, sarebbe sbagliato dire, a qualcuno che sta sperimentando un periodo difficile: “Sei un discepolo, quindi devi gioire!”.

Come possiamo, quindi, crescere nel provare e nel sentire la gioia? Come possiamo esprimere questa gioia, che è frutto dello Spirito Santo, a prescindere dalle circostanze? È interessante tornare all’immagine del frutto per rispondere a queste domande. Non è grazie ai nostri sforzi, né dimostrando forza di volontà, né ignorando le sfide, che proveremo più gioia. Al contrario: la nostra gioia crescerà quando ci ricorderemo che essa è frutto dello Spirito Santo, e che tale frutto per sua stessa natura produrrà gioia. L’unico modo per avere una vera gioia è vivere con e secondo lo Spirito di Dio.

All’inizio del nostro cammino di discepoli c’è la “rinascita”. Siamo nati “d’acqua e di Spirito” (Giovanni 3:5). Una volta nati di Spirito e diventati discepoli di Cristo, dobbiamo continuare a camminare secondo lo Spirito, il che si tradurrà in una gioia sempre crescente.

Nella nostra società, considerata post-cristiana, le persone bramano felicità e gioia, e la cercano in tanti luoghi e in tanti modi... Ma questa incessante ricerca della gioia diventa veramente stancante. Coltivando però la gioia dello Spirito Santo nella nostra vita, avremo la meravigliosa opportunità di far vedere ai nostri simili un modo diverso di trovare vera gioia. Possiamo far loro conoscere una gioia che proviene da un Regno diverso – il Regno di Dio.

RIFLESSIONE
• Come posso diventare più radicato nello Spirito così da esprimere sempre di più il suo frutto?
• Come posso rivelare il frutto dello Spirito Santo ed essere pieno di gioia, quando passo dei momenti difficili nella mia vita?

ARGOMENTI DI PREGHIERA
• Che possiamo diventare sempre più simili a Gesù nel nostro carattere.
• Per un frutto maturo e abbondante, soprattutto per quanto riguarda la gioia.
• Che la testimonianza del frutto dello Spirito Santo sia visibile in noi, e che la nostra vita tocchi coloro che ci circondano rivelando loro Cristo.

SPUNTO DI PREGHIERA
Grazie, Signore, per avermi portato a camminare secondo il tuo Spirito ogni giorno, e per aver rinnovato il mio carattere. Aiutami a coltivare sempre di più il frutto dello Spirito Santo, e fa’ che io sia una benedizione per coloro che mi circondano. Amen.

Yves Bulundwe

MERCOLEDÌ 11 GENNAIO
CREATI PER LA GIOIA

VERSETTI
“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi” (Filippesi 4:4).

MEDITAZIONE
“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi” – questo duplice imperativo quasi euforico è tipico di Paolo. Egli non è un apostolo noto per esprimersi in maniera cauta o diplomatica. Non nasconde le sue emozioni. Il suo entusiasmo può sembrare addirittura aggressivo. In effetti, trovo che la richiesta radicale con cui si rivolge ai Filippesi in questa frase sia al limite della manipolazione. “Come puoi comandare di avere gioia?”, chiedo a Paolo. “Come se fosse possibile avere gioia semplicemente premendo un pulsante… insomma, una questione di pura volontà!”.

Se Paolo fosse un sostenitore del vangelo della prosperità o un «ammorbidente» della fede, respingerei in maniera indignata ed enfatica le sue richieste fuori dal mondo. Tuttavia, Paolo è credibile. Vive ciò che predica – il che mi fa pensare: dopo un incontro decisamente violento con Dio, fuori Damasco, quest’uomo si gioca tutto su un’unica carta: Gesù! Intraprende ardui viaggi missionari, rischia la vita, e viene ripetutamente messo in catene per la sua fede. Come riusciva a mantenere viva la sua gioia nel Signore attraverso tutte le privazioni, le torture e le angosce? Paolo compone la sua Lettera ai Filippesi – come tante delle sue lettere – in prigione.

La sua situazione è precaria, deve aspettarsi la condanna a morte. E se si trattasse di una lettera di lamento e di lagnanza, non ce la prenderemmo con lui. E invece no: in nessun’altra delle sue lettere la gioia è così importante come in quella ai Filippesi. «Qual è il tuo segreto, Paolo?», mi verrebbe voglia di chiedergli.

Sospetto che Paolo non sia più riuscito a dimenticare l’accettazione incondizionata che aveva sperimentato nell’incontro con Gesù. Nel bel mezzo del suo cieco zelo religioso, egli fu ostacolato da Dio e preso al suo servizio. Come “il primo” dei peccatori, Paolo ricevette “misericordia” (1 Timoteo 1:15). Dio si era vòlto verso di lui. Ed è su questo terreno che si trova Paolo. Più volte egli ha sperimentato che il giogo di Gesù è dolce e il suo carico è leggero – anche in situazioni in cui vivere è un’imposizione, da un punto di vista umano. Un vecchio inno dice: “Gesù è venuto, motivo di eterna gioia”. Questa duratura gioia nel Signore ha la forza di affermarsi contro opposizioni di ogni genere – a quel tempo, nella vita dell’apostolo; ma anche oggi, nel mio cammino con Gesù.

RIFLESSIONE
• Di che cosa posso rallegrarmi? Di che cosa posso meravigliarmi? Per che cosa sono grato a Dio?
• Mi concedo momenti di gioia? Mi è facile arrecare gioia a me stesso e agli altri?
• Mi permetto di essere autentico davanti a Dio, di donarmi a Lui – non solo con sentimenti piacevoli come la gioia, ma anche con il mio dolore, la mia paura, la mia vergogna, la mia delusione?

ARGOMENTI DI PREGHIERA
• Per coloro intorno a me che stanno lottando con la loro vita e con Dio in questo momento.
• Per un nuovo risveglio della mia gioia nell’evangelo e per il coraggio di testimoniarlo nel mondo.
• Per la consapevolezza, così da poter scoprire la presenza e la vicinanza di Dio nella mia vita quotidiana.
• Per la creatività e l’impegno a rendere nota la mia “mansuetudine” agli altri (Filippesi 4:5), e a portare loro gioia.

SPUNTO DI PREGHIERA
Buon Dio, grazie per avermi sfidato e incoraggiato con persone come Paolo. Grazie per aver cercato costantemente di guadagnare la mia fiducia. Non farmi mai dimenticare che posso rivolgermi a Te per tutto ciò che mi muove e mi preoccupa. Grazie che mi vedi e mi accetti con amore. Grazie che nulla è più affidabile della tua vicinanza. Risveglia in me la gioia mediante il tuo buono Spirito! La tua pace, che supera ogni ragione, protegga il mio cuore e i miei pensieri. Amen.

Andrea Signer-Plüss

GIOVEDÌ 12 GENNAIO
LA GIOIA DI STARE INSIEME

VERSETTI
“E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio” (Atti 2:46-47a).

MEDITAZIONE
Come esprimiamo la gioia per la bontà di Dio? Ringraziandolo e condividendo la nostra gioia con altri. Tuttavia, a volte la domanda: “C’è qualcuno che ha una testimonianza da condividere?” ci irrita. In momenti come quelli, spesso cala un silenzio imbarazzante. Ci guardiamo attorno, e speriamo che qualcuno abbia qualcosa da dire.

Quindi? Cosa c’è che non va qui? Forse, semplicemente non è l’ambiente giusto; bisognerebbe organizzare le cose in modo diverso? Se condividessimo un pasto, sarebbe più facile esprimere la gioia per le grandi azioni di Dio? O la ragione è da ricercarsi nella mancanza di cultura per esprimersi in pubblico e godere insieme della bontà di Dio?

Nella Bibbia siamo ripetutamente incoraggiati a ricordare le grandi azioni di Dio, a rallegrarcene e a rendergli lode e riconoscenza (cfr. Salmo 103:2; Efesini 5:20). E non dovremmo farlo in silenzio, ma dovremmo condividere gioia e ricordi gli uni con gli altri!
La nostra “cultura dell’informazione” oggi fa la stessa cosa. Tuttavia, per lo più riporta notizie negative, critiche e sinistre. Questa è l’“obiettività” che ci si aspetta e si richiede in tempi moderni. Tuttavia, ciò non porta a condividere gioia, bensì paura e sfiducia – e, di conseguenza, ciò spesso porta anche alla solitudine.

In realtà, la felicità condivisa è una gioia duplice. Basta leggere il sermone che Pietro tenne a Pentecoste (cfr. Atti 2:14-36), per rendersi conto che il racconto di storie porta a qualcosa. Le storie tracciano un filo dal passato al presente, e trasmettono significato. Ci rivelano una prospettiva per il futuro, e rendono possibili le transizioni. Nel contesto degli Atti degli Apostoli, questo fu vero inizialmente per circa 3000 persone, poi altre se ne aggiungevano in continuazione. Eppure, vediamo in tutta la Bibbia quanto si dia grande importanza al racconto ripetuto e condiviso di storie. La Cena del Signore è particolarmente esemplificativa di questo. Inoltre, un pasto condiviso apre lo spazio per la narrazione di racconti.

La condivisione di storie crea gioia. E questa gioia dà perseveranza, ma anche coraggio e prospettiva in ogni situazione, per andare incontro al futuro con speranza. Tutto questo porta gioia. Qualcuno ha una testimonianza da dare, a questo punto?

RIFLESSIONE
• Come posso contribuire più spesso e raccontare storie che “creano gioia” per la comunità?
• Come posso sviluppare la mia capacità di raccontare storie, e quindi creare sempre più occasioni per produrre gioia?
• Di che cosa posso gioire in questo momento, e con chi posso condividerlo?

ARGOMENTI DI PREGHIERA
• Che Dio ci aiuti a ricordare ciò che ha fatto per noi e a condividerlo con gli altri.
• Che possiamo formare una cultura che si concentri innanzi tutto su ciò che è gioioso e incoraggiante.
• Che possiamo avere idee e creatività su come condividere regolarmente ciò che è bello, buono, gioioso e incoraggiante.
• Che possiamo riprendere almeno una cosa dalle domande di riflessione qui sopra, per metterla in pratica nella nostra vita.

SPUNTO DI PREGHIERA
Padre che sei nei cieli, datore di ogni buon dono, Tu sei la nostra gioia. Tu sai quanto spesso ci concentriamo su cose negative e lasciamo che esse ci rubino la gioia.
Eppure, Gesù dice ai suoi discepoli e a noi: “Così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia. In quel giorno non mi rivolgerete alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà” (Giovanni 16:22-23).
Tu dài gioia ai tuoi discepoli, a noi, e ci riempi del tuo Spirito Santo. Fa’ che ciò diventi visibile nella nostra vita! Amen.

Thomas Bucher

VENERDÌ 13 GENNAIO
GIOIA PER LA REDENZIONE

VERSETTI
“Così, vi dico, v’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede” (Luca 15:10).

MEDITAZIONE
Davide esprime la gioia di un uomo a cui Dio ha perdonato il peccato quando esclama: “Beato l’uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto!” (Salmo 32:1). In molti brani della Bibbia, Paolo esprime ripetutamente la sua gioia per il ritorno di molti figli e figlie alla casa del Padre. E Luca ci parla della stessa gioia negli Atti degli Apostoli: “E le folle unanimi prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, ascoltandolo e osservando i segni miracolosi che faceva. Infatti gli spiriti immondi uscivano da molti indemoniati, mandando alte grida; e molti paralitici e zoppi erano guariti. E vi fu grande gioia in quella città” (Atti 8:6-8).

Con molte parabole, come quella del figlio prodigo, della pecora smarrita o della moneta perduta, Gesù ci insegna la grande gioia del Padre e del Figlio quando le persone che si erano perse tornano a Dio (cfr. Luca 15). Quando le persone si ravvedono c’è grande festa in cielo. Il Vangelo di Luca dice: “Così, vi dico, v’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede” (Luca 15:10).

Dio agisce con potenza anche oggi. Essendo testimoni viventi delle potenti azioni di Dio, la nostra gioia cresce e la nostra fede si rinnova costantemente. Dico spesso alle persone che ho il privilegio di essere testimone del modo in cui tanti si rivolgono a Dio. Ciò mi dà una grande gioia, e questa gioia è contagiosa per coloro che incontro.

La gioia della salvezza ci sprona con nuove forze. Quando lo Spirito Santo riversa questa gioia in noi, non possiamo fare a meno di mettere in atto la nostra fede. Siamo spinti a pregare e vogliamo condividere il vangelo con tutti, ovunque lo Spirito di Dio ci conduca. Ricordiamo la gioia e l’amore che abbiamo sperimentato quando abbiamo detto “sì” a Gesù Cristo! Che possiamo essere rinnovati nella gioia della redenzione mediante l’opera dello Spirito Santo!

RIFLESSIONE
• Perché c’è così tanta gioia nel cuore di Dio quando qualcuno si volge a Lui?
• Ho mai provato la gioia di aiutare qualcuno a conoscere Gesù?
• C’è qualcuno di mia conoscenza che potrebbe incontrare Dio con il mio aiuto?

ARGOMENTI DI PREGHIERA
• Che il nostro cuore sia ricolmo dell’amore di Dio, così che siamo completamente spinti dal suo Grande Mandato a fare discepoli tutti i popoli (Matteo 28:19)!
• Che tutte le idee preconcette sul vangelo e sulla fede in Dio si dissolvano, così che le parole e le azioni seminate ottengano il frutto del ravvedimento che conduce alla redenzione!
• Che molti trovino la strada per la casa del Padre, e si uniscano al Regno di Dio!

SPUNTO DI PREGHIERA
Signore, ti chiedo tutti i frutti che hai promesso che avrei ricevuto mediante il tuo Santo Spirito. Ti chiedo di cambiare il mio cuore e di riversare nella mia vita una misura così grande di amore da costringermi ad annunciare il vangelo e a pregare per le persone che incontro. Ti chiedo di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono allo Spirito di muoversi nella mia vita. Signore, riempimi della gioia che viene da Te, e in particolare della gioia di vedere la vita di molte persone volgersi a Te! Ti prego, riempimi della tua gioia e della tua pace, affinché io possa avere speranza in abbondanza, grazie alla potenza dello Spirito Santo che vive in me! Ti chiedo tutte queste cose nel prezioso nome di tuo figlio Gesù Cristo. Amen.

Bob Davet

SABATO 14 GENNAIO
GIOIA NELLA SOFFERENZA

VERSETTI
“Ma Dio ha formato il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne mancava, perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui” (1 Corinzi 12:24-26).

MEDITAZIONE
I Talebani avevano promesso l’apertura delle scuole femminili il 21 marzo 2022 – una promessa elogiata dalla comunità internazionale. Il 23 marzo, poche ore dopo l’apertura ufficiale delle scuole, il Ministero dell’Istruzione ha ribaltato la decisione precedente: le scuole secondarie sono state chiuse per le ragazze afghane, con gran dolore e sgomento di migliaia di ragazze e di genitori nel Paese.

Una cristiana locale, Hana Nasri, spiega che, a prescindere dall’apertura o no delle scuole, l’ideologia talebana mira a depotenziare le donne: “Se si dà a una donna la possibilità di lasciare la propria casa per andare in un edificio scolastico, le si dà la possibilità di agire. I Talebani vogliono privare le donne di qualsiasi potere”. Camminare con i cristiani più perseguitati del mondo ci insegna che la Chiesa non può permettersi di essere indifferente alla sofferenza o all’esautorazione di un singolo credente.

La sofferenza assume molte forme: perdita di persone care, prospettive limitate di realizzazione, mancanza di relazioni e di affetto, ecc. Queste cose non solo sono dolorose, ma possono rubarci la gioia e privarci della speranza. Spesso questa sofferenza proviene da fonti che sfuggono al nostro controllo, come i Talebani. Ma a volte le ferite più profonde sono causate da coloro che ci sono più vicini, dai nostri fratelli e sorelle in Cristo, le cui parole incaute o accusatorie aggravano la sofferenza. Questo “fuoco amico” è molto efficace nel rubare la gioia e distruggere la speranza.

Tuttavia, Paolo descrive il Corpo di Cristo come il luogo in cui le regole della società non si applicano. Questa verità evangelica offre speranza e gioia in Paesi chiusi, al di là dei limiti che restringono gran parte della vita. L’insegnamento di Restorations (un programma di resilienza per la Chiesa perseguitata) è semplice: “Non importa quanto poco siate apprezzati o considerati affidabili al di fuori di queste mura: qui la vostra voce è rispettata, e vi viene data dignità. Non importa quanta colpa e vergogna si riversino su di voi fuori da questo santuario: qui siete innocenti, fortificati e liberi”.

RIFLESSIONE
• Mi viene in mente qualcuno che soffre o è emarginato nella mia comunità? Come posso essere l’amore di Cristo per lui/lei?
• Giudico gli altri? Devo chiedere a Dio di rendermi consapevole di questo, e di sostituire il mio giudizio con il suo amore.
• In che modo la mia comunità o chiesa locale mette in pratica il soffrire insieme e il gioire insieme come espressione dell’unità in Cristo?

ARGOMENTI DI PREGHIERA
• Per una rinnovata identità in Cristo; affinché i cristiani perseguitati possano rimanere saldi nella conoscenza di Cristo e provare gioia in mezzo alle sofferenze.
• Per il nostro valore in quanto figli e figlie di Dio, che non può essere mai sminuito da ciò che ci viene detto o fatto.
• Che possiamo accettare la nostra unità in Cristo, acconsentendo ad ascoltare e a sentire la sofferenza dell’altro come se fosse nostra.
• Per essere liberi in Cristo dall’accusa e dal biasimo, ed essere aiutati a liberarci di queste vecchie abitudini, così da non rubare la gioia agli altri.
• Per l’innocenza che è nostra in Cristo Gesù, e che possiamo respingere i tentativi della società di renderci complici nello svergognare o sminuire un fratello o una sorella nella fede.

SPUNTO DI PREGHIERA
Padre celeste, grazie che non sei indifferente alle nostre sofferenze. Grazie per aver mandato tuo Figlio a vivere in un corpo umano all’interno della società umana. Gesù Cristo, Tu che conosci il dolore dell’accusa ingiusta e del tradimento da parte di chi ci è più vicino, ti ringrazio per il tuo esempio di sacrificio umile e benevolo. Grazie per aver superato tutto il male che ci circonda e di cui soffriamo nella nostra vita. Perdonaci per la nostra parte nel causare dolore! Spirito Santo, riempici di Te oggi, affinché possiamo conoscere di nuovo la gioia di essere tuoi e diventare vasi per portino questa gioia ad altri! Amen.

Helene Fisher

DOMENICA 15 GENNAIO
GIOIA ETERNA

VERSETTI
“SIGNORE, fa’ tornare i nostri deportati, come torrenti nel deserto del Neghev. Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Se ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni” (Salmo 126:4-6).

MEDITAZIONE
Quando mi ritrovo con gli amici della mia giovinezza, ricordiamo le gite in montagna fatte insieme. Ridiamo delle nostre slittate sulla neve, dei sorprendenti incontri con stambecchi, oppure ricordiamo i temporali e i tramonti mozzafiato. Che gioia condividere un tale tesoro di ricordi! Anche il salmista ricorda – e ricorda le grandi cose fatte da Dio. “Ci sembrava di sognare. Allora spuntarono sorrisi sulle nostre labbra e canti di gioia sulle nostre lingue” (Salmo 126:1-2). Ciò che un tempo era impensabile si è realizzato: Dio ha liberato il suo popolo. La gioia cresce a partire dal ricordo.

C’è qualcosa che è quasi meglio dell’evento stesso: l’attesa dell’evento! Quando si pianifica un’escursione di trekking, mi butto con entusiasmo nello studio delle cartine e delle mappe, delle informazioni sulle escursioni, e delle previsioni meteorologiche. Con ogni pezzo del puzzle, il quadro dell’imminente tour diventa più chiaro, e la gioia aumenta. La gioia del salmista non nasce solo dai ricordi, ma anche dalle promesse divine di un futuro in cui i prigionieri saranno liberati e i ruscelli inariditi saranno nuovamente ricolmi d’acqua, e in cui si avrà un ricco raccolto (cfr. Salmo 126:4-6).

I cristiani credono che l’aridità e le lacrime non dureranno per sempre. Dio ci promette un futuro integro, fiorente e traboccante. I cristiani si aggrappano arditamente a questa visione del futuro, perché credono che, con la risurrezione di Gesù, la restaurazione è già cominciata. E vi si aggrappano mentre “seminano con lacrime” (Salmo 126:5). Il riso e il pianto non si escludono a vicenda nella vita dei cristiani. Nel mezzo del dolore e delle difficoltà, possiamo sentirci bene perché sperimentiamo che le promesse di Dio sono certe. Un giorno Egli asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi (cfr. Apocalisse 21:4), e ci inviterà alla sua tavola per il grande banchetto di nozze (cfr. Apocalisse 19:9; Matteo 8:11; 22:2sg; 25:10; Luca 12:36; 14:8).

Il meglio deve ancora venire! Questa non è una consolazione a buon mercato, che ci incoraggia a prendere interiormente congedo dal mondo. Piuttosto, la speranza cristiana riguardo al futuro ci invita a festeggiare, ad avere fede e ad amare qui e ora. Alle nostre tavole di banchetto, le persone possono già assaporare qualcosa del cielo. E in questo modo una festa può diventare una delle forme più belle di resistenza: con essa proclamiamo che la sofferenza non è la realtà ultima e che ci aspetta un buon futuro.

RIFLESSIONE
• Come immagino la nuova creazione di Dio? Mi ispira gioia?
• Come potrebbe trovare espressione questa attesa gioiosa nelle nostre famiglie, chiese e comunità?
• C’è spazio per il riso E ANCHE per il pianto nella mia vita?

ARGOMENTI DI PREGHIERA
• Perché le persone senza chiesa in Europa possano scoprire le promesse di speranza di Dio per la loro vita e per il mondo.
• Per coloro che soffrono, affinché Dio doni loro la grazia di rimanere pieni di aspettative gioiose pur in mezzo alle lacrime.
• Per i musicisti e gli artisti cristiani: che il loro lavoro ci aiuti a sperimentare qualcosa della gioia e della bellezza che ci attende nel nuovo mondo di Dio.

SPUNTO DI PREGHIERA
Pieno di gioiosa attesa, mi rivolgo a Te, o Dio, perché riporterai alla vita ciò che non è libero ed è inaridito. Ciò che qui è rotto, sarà ristabilito nel tuo nuovo mondo. Con gioiosa aspettativa mi rivolgo a Te, o Dio, perché Tu prometti crescita e prosperità a coloro che sono privati della loro ricompensa, della loro casa o della loro famiglia. Alla tua presenza ci rallegriamo, perché Tu ristabilisci tutte le cose. Amen.

Andi Bachmann-Roth


A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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