Ideaitalia - Nuova serie, Anno IV · n. 3 · 27 gennaio 2020

Consiglio di Stato: “Punto Luce rientri nei locali e il TAR esamini gli abusi inflittigli”

Accolto il ricorso della chiesa e dell’Alleanza Evangelica Italiana

Roma (AEI), 25 gennaio 2020 – La chiesa evangelica Punto Luce di San Giuliano rientra nei locali e può continuare le proprie attività. Il 23 gennaio 2020 i giudici del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso in appello presentato dalla chiesa Punto Luce e dall’Alleanza Evangelica Italiana, rappresentati rispettivamente dai proff. Valerio Onida, Barbara Randazzo e dall’avv. Roberto Di Loreto, contro l’ordinanza cautelare del TAR della Lombardia.

 Infatti, quest’ultimo aveva rigettato la richiesta delle ricorrenti di sospendere il provvedimento del Comune di San Giuliano Milanese (SGM) con cui si vietava alla chiesa Punto Luce “l’utilizzo dei locali[…]per l’attività di culto, manifestazioni culturali e centro sociali“ e intimava il “ripristino della destinazione d’uso antecedente l’attuale destinazione a luogo di culto”.

Come ha rilevato il Consiglio di Stato, sia pure in sede cautelare, il provvedimento del Comune di SGM è affetto da vizi di sviamento di potere, violazione di legge ed eccesso di potere ed ha provocato la compressione dell’esercizio del diritto fondamentale di libertà di culto, oltre che il danno di impedire alla chiesa Punto Luce di potere usufruire della loro unica sede per lo svolgimento delle proprie attività associative, di culto e di promozione sociale. Si attende la fissazione dell’udienza di merito presso il TAR della Lombardia con cui il tribunale amministrativo deciderà nel senso dell’annullamento o meno dell’ordinanza per abusi edilizi del Comune di San Giuliano. Sino ad allora, la chiesa evangelica Punto Luce potrà rientrare nei locali di Via Monte Nero, 1C. (DM)


“Chi non è d’accordo col papa, diventi evangelico”. Davvero?

Un commento alla dichiarazione del card. Bassetti

Roma (AEI), 27 gennaio 2020 – “Se a qualcuno non piace questo Papa lo dica perché è libero di scegliere altre strade. A qualcuno io ho detto: diventa evangelico”. Così si è espresso il 25 gennaio il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, a margine dell'incontro con i giornalisti a Perugia in occasione del patrono della categoria, San Francesco di Sales. Interessante questo riferimento agli evangelici come a dei cristiani senza papa. Gli evangelici sono tirati in ballo sia da destra che da sinistra. Talvolta, papa Francesco, per il suo linguaggio poco convenzionale e fuori da schemi paludati, è criticato dai tradizionalisti di voler trasformare la chiesa di Roma in una chiesa protestante. Questo esito è visto da questi ambienti come il tracollo di Roma. Altre volte, come è il caso di Bassetti – sostenitore della linea di papa Francesco -, agli evangelici sono rinviati i critici conservatori del papa. Se a loro non va bene questo papa, che diventino protestanti. Insomma, da destra e da sinistra, gli evangelici si sentono tirati per la giacca.

Qualche considerazione. Non è su papa Francesco che si definisce il motivo della diversità evangelica rispetto al cattolicesimo. Ci sono buone ragioni per essere evangelici sia che il papa fosse Leone X (come ai tempi di Lutero), Pio IX (come ai tempi dell’unità d’Italia), sia che il papa sia Francesco. Non sono la personalità del papa, lo stile del papa, le enfasi conservatrici o progressiste del papa che distinguono gli evangelici dalla chiesa di Roma. E’ la dottrina del papa a costituire il problema. Che ci sia un papa tomista (come GP II) o agostiniano (come B XVI)  o gesuita (come Francesco) poco importa. E’ la rivendicazione del papa di essere “vicario di Cristo”, al vertice di una struttura modellata su una forma imperiale, gerarchica e sacramentale, a risultare biblicamente indigesta. E questa rivendicazione è scolpita nel dogma della chiesa di Roma. Questo è il punto irriducibile.

Il papa può risultare simpatico o avvicinabile, innovatore o consolidatore, ma sino a quando sarà il simbolo, il garante e l’interprete della teologia papale, sarà sempre il pontefice romano al vertice di una chiesa che ha aggiunto all’evangelo biblico elementi che contraddicono l’evangelo e finiscono per inquinarlo. Alla chiesa non serve un papa romano: a guidarla basta Gesù Cristo, Signore vivente, per mezzo della sua Parola e del suo Spirito. Come afferma il documento dell’Alleanza Evangelica Mondiale Una valutazione evangelica del cattolicesimo romano (1986), “la Scrittura non induce a delle semplici correzioni della dottrina cattolica del papato, ma costringe invece a rigettare l’idea stessa del primato di Pietro quale base dell’infallibilità papale … Sotto l’autorità sovrana di Gesù Cristo, noi evangelici cerchiamo di onorare il ruolo subordinato del popolo di Dio nel governo della chiesa attraverso l’esercizio del ministero di tutti i credenti” (in Dichiarazioni evangeliche. Il movimento evangelicale 1966-1996, Bologna, EDB 1997, p. 293). Uno diventa evangelico non perché ora c’è Francesco o prima c’era Benedetto, ma per le ragioni dell’evangelo che, ad esempio e tra l’altro, escludono che la chiesa abbia bisogno di un papa romano per essere tale. (LDC)


Disagio degli evangelici francesi sulla proposta di legge sulla bioetica

“Rischi di logiche mercantili” secondo un comunicato del CNEF

Roma (AEI), 24 gennaio 2020 – Il CNEF (Consiglio nazionale degli evangelici in Francia), dopo aver pubblicato un anno fa una dichiarazione, rimane attivo sul tema della bioetica, intervenendo pubblicamente nel dibattito riguardante un disegno di legge attualmente all’esame del Senato francese. Dietro al progetto criticato dal CNEF si nasconde l’intenzione di superare la legge attuale che vieta “qualsiasi pratica eugenica orientata alla selezione delle persone”. Se la proposta riuscirà ad ottenere l’approvazione del senato, non sarà più necessaria alcuna autorizzazione per la ricerca sugli embrioni che si potrà realizzare semplicemente attraverso una dichiarazione all’agenzia di biomedicina. Il CNEF chiede invece maggiore prudenza e ritiene più ragionevole il mantenimento delle disposizioni di una legge del 1994, in cui i soggetti coinvolti erano maggiormente tutelati. La stessa logica “mercantile” sembra prevalere nella parte della legge in cui si mira a modificare lo scopo della procreazione medicalmente assistita, rendendola un mero strumento tecnico in grado di assecondare qualsiasi progetto genitoriale a scapito dei diritti dei minori. Il CNEF diffida il governo dall’adottare tali disposizioni, denunciandole come uno strumento che invece di proteggere i figli, “li priva dei loro padri”.

Più in generale il CNEF ritiene che, per garantire vero pluralismo nella società, andrebbe maggiormente tutelato il rispetto della libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Si chiede che la possibilità dell’obiezione di coscienza, valida nell’ambito delle professioni mediche, sia estesa anche alle diverse professioni coinvolte negli sviluppi generati dalle nuove possibilità della tecnologia. La situazione attuale, oltre a mettere in difficoltà i professionisti costretti a compiere atti contrari alla propria coscienza, inibisce spesso l’accesso dei giovani alle nuove professioni create dallo sviluppo tecnologico. Il rispetto per il pluralismo delle opinioni, a cui la Francia è così legata, dipende anche dal coraggio di intervenire in questo tipo di decisioni. (SDB)

L’Assemblea Federale dell’Alleanza Evangelica Italiana
avrà luogo sabato 23 maggio 2020 a Roma.


La Redazione di Ideaitalia esprime felicitazioni a Chiara Lamberti (e a Raffaele) per la nascita della piccola Sarah.



A cura dell’Ufficio stampa dell’Alleanza Evangelica Italiana
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Redazione: Lucia Stelluti, Chiara Lamberti, Leonardo De Chirico, Giovanni Marino, Stefano Bogliolo, Sergio De Blasi, Carine Francq.

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