Omofobia: le pericolose incertezze e i necessari chiarimenti

Un confronto aperto con politici italiani promosso dall’Alleanza Evangelica Italiana

tavola rotonda su omofobiaIl disegno di legge contro l’omofobia, attualmente in discussione al Senato, rischia di avere un effetto contraddittorio: mentre vuole proteggere una categoria di persone contrassegnate dall’orientamento omosessuale o transessuale, corre il rischio di ledere il diritto di tutti di esprimere liberamente convinzioni che contrastano con una visione “politicamente corretta” della sessualità. Un predicatore potrebbe ancora parlare di “peccato” senza essere accusato di omofobia? Si potrebbe ancora proporre un cammino di cambiamento senza essere etichettati come omofobi? Nella scuola sarebbe ancora possibile sostenere l’idea che il matrimonio è tra un uomo e una donna senza essere bollati come omofobi? Questa è la premessa che ha fatto da sfondo alla tavola rotonda organizzata dall’Alleanza Evangelica Italiana (AEI) a Roma il 16 gennaio.

L’AEI aveva già espresso queste preoccupazioni in un documento de 21/7/2013 e ha colto l’occasione del passaggio in Senato del ddl per animare un dibattito pubblico cui hanno partecipato Irene Tinagli (Scelta Civica), Lucio Malan (Forza Italia), Mario Staderini (Radicali Italiani) e Giacomo Ciccone (presidente AEI). Tinagli (tra i primi firmatari del ddl) ha esposto le motivazioni di un intervento legislativo per contrastare l’omofobia. Esistono ancora sacche di pregiudizio contro gli omosessuali che spesso di tramutano in discriminazione. Questa situazione inaccettabile rende necessario un intervento legislativo. Malan ha criticato l’attuale ddl perché, pur volendo colpire la discriminazione, non la definisce in modo chiaro e apre quindi alla possibilità di un’interpretazione discrezionale nella quale cadano anche opinioni che sono contrarie all’ideologia gender. Ciccone ha affermato che il problema dell’omofobia c’è. Secondo la visione biblica, nessuno è “sessualmente normale” in quanto tutti vivono la sessualità in modo distorto. E’ anche vero che la cultura cristiana considera il matrimonio la relazione pattizia entro cui vivere in modo pieno la sessualità. Ciccone ha convenuto che l’attuale ddl non definisce cosa sia discriminazione e cosa non lo sia. Per questo ha suggerito di considerare l’emendamento Waddington che è entrato a far parte della legge britannica sull’omofobia. Questo emendamento recita che “il dibattere o il criticare condotte o pratiche sessuali o incoraggiare persone ad astenersi o modificare tali condotte o pratiche non sono considerabili, di per sé, minacciose o destinate a fomentare l’odio”. Invece di proteggere le opinioni sulla base di appartenenza a una “casta” religiosa o politica (come fa l’attuale emendamento Gitti) l’emendamento Waddington richiama il principio della libertà di espressione personale. Questa precisazione potrebbe benissimo essere integrata nell’articolato in discussione favorendo un necessario chiarimento e proteggendo la libertà di espressioni di visioni della sessualità diverse, senza criminalizzarne alcuna. Staderini ha riconosciuto che il ddl attualmente in discussione è una tipica espressione della “incertezza del diritto” in cui ampio margine è lasciato alla discrezionalità del giudice. Urgono definizioni chiare di discriminazione e incitamento all’odio, prevedendo sanzioni civili e amministrative e lasciando stare la sfera penale.

Nelle conclusioni, Leonardo De Chirico, vice-presidente AEI, ha sottolineato come gli evangelici non siano angosciati dal loro problema “particolaristico”, ma desiderino contribuire al bene della società in una direzione di pieno riconoscimento del pluralismo e di piena libertà di parola. Dopo essere stata vittima di un’ideologia religiosa di stato, l’Italia corre il rischio di piombare in un’ideologia di genere imposta per legge. A farne le spese è la possibilità di una società plurale in cui le diverse visioni si confrontino senza criminalizzazioni. Questo è il contributo che la minoranza evangelica vuole dare alla discussione in corso.

17 gennaio 2014