Dopo aver lanciato un appello alla preghiera e alla collaborazione (24/2/2011) e dopo aver letto la relazione dei fratelli Enos Nolli (Gioventù in Missione) e Francesco Maggio (MEtA) a seguito di un viaggio esplorativo a Lampedusa, la situazione che si presenta davanti a noi è alquanto grave.
A Lampedusa vi sono migliaia di profughi e, quotidianamente, nuove persone arrivano cariche di dolori e di speranze. Il Governo italiano sta spostando alcune centinaia di loro in un centro a Mineo (CT) capace di 2000 posti mentre sta approntando un piano per l’accoglienza di 50.000 profughi, tanti sono quelli di cui si stima l’arrivo nei prossimi mesi.
Nel frattempo, la situazione nei Paesi Nordafricani è sempre più aggrovigliata e ora siamo anche in presenza di una guerra civile a tutti gli effetti e di un intervento militare di una coalizione internazionale. Questo per dire che la situazione è davvero critica, per non dire esplosiva, su molti fronti: umanitario e spirituale. Nel frattempo, molte chiese ed agenzie evangeliche, tra cui il Coordinamento Evangelico Emergenza Abruzzo, hanno espresso il loro desiderio di partecipare da subito e in qualche modo all’opera di soccorso e di testimonianza.
Cosa possono fare le comunità evangeliche, le chiese locali, i singoli credenti?
Ci sono almeno tre cose che si possono fare, subito:
Per rendere operativo qualsiasi progetto evangelico di intervento concreto, sono necessarie risorse economiche. Per questo chiediamo alle chiese, alle opere, alle singole famiglie e ai singoli credenti di donare quello che davanti a Dio riterranno giusto per sostenere l’azione umanitaria ed evangelistica che potrà essere svolta. I doni, di qualunque entità, possono essere versati sul CCP dell’Alleanza Evangelica con la causale “PRO-EMERGENZA PROFUGHI”. Specifichiamo che a parte le spese di viaggio normalmente a carico di ogni partecipante, sono necessari fondi per ulteriore letteratura evangelistica, per affitto provvisorio di locali per il pernottamento dei partecipanti, spese di trasporto nei dintorni dei campi-profughi allo scopo di recare aiuto, spese per cibo e eventuali necessità urgenti dei profughi stessi. Ad esempio attualmente la situazione a Lampedusa è talmente grave che occorrono coperte, scarpe, calzini, biancheria intima e abbigliamento in genere.
I doni potranno essere inviati sul conto corrente postale
N. 46728002
intestato a:
Alleanza Evangelica Italiana
vicolo S. Agata 20
00153 Roma
oppure tramite bonifico sul c/c Banco Posta dell’AEI
IBAN IT 64 N 07601 03200 000046728002
SWIFT BPPIITRRXXX
A oggi, individuiamo due progetti immediati di intervento: uno a Lampedusa (sotto la supervisione di MEtA) e uno a Mineo (sotto la supervisione di GiM-Italia). Si tratta di formare due gruppi di uomini (possibilmente) che si pongano come facilitatori e mediatori culturali tra i profughi, portando aiuti umanitari e cogliendo (con sapienza e discernimento spirituale) le occasioni che Dio darà per testimoniare loro l’Evangelo di Gesù Cristo. A questi gruppi si può partecipare anche solo per pochi giorni.
All’emergenza profughi hanno già manifestato interesse e proposto collaborazione molte chiese e opere evangeliche. La collaborazione è aperta a tutti coloro che sono interessati ad essere coinvolti nei progetti.
Attendiamo una risposta corale e generosa da parte del popolo evangelico italiano. Sarà nostra cura informare la fratellanza sugli sviluppi dell’opera. Sappiamo che Dio è il Signore della storia e siamo certi che tutto ciò che sta accadendo non è per caso, ma per glorificare il Suo nome e far avanzare il Suo regno.
Roma, 28/3/2011