L’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA) ha espresso la sua “più profonda solidarietà” al popolo di Norvegia dopo i terribili attentati dello scorso venerdì, quando 75 persone sono state uccise nei due attacchi, di Oslo e dell’isola di Utoya.
Gordon Showell-Rogers, della segreteria della WEA, si è detto scioccato dopo aver appreso degli attentati. In una dichiarazione ha affermato: “La solida storia cristiana della Norvegia ha permesso di godere una pace duratura ai suoi confini, contribuendo in modo decisivo agli sforzi per una pace globale. La WEA è rattristata nell’apprendere quanto riferito dalle cronache, e cioè che il sospettato dichiara di essere di fede ‘cristiana’. Il cristianesimo evangelico nella sua globalità condanna fermamente la violenza religiosa, ed è disgustato quando tale violenza viene praticata nel nome di Cristo. Questi avvenimenti - ha concluso Showell-Rogers - sono scioccanti”.
Da parte sua il Segretario dell’Alleanza Evangelica Europea (EEA), Niek Tramper, ha dichiarato di avere appreso delle atrocità commesse in Norvegia, con “profondo dolore”, ed ha espresso le sue condoglianze al popolo di Norvegia, ai suoi leader politici, alle chiese e ai parenti delle giovani vittime uccise nel campo estivo. “Siamo inorriditi - scrive Tramper - nel constare come l’essere umano sia capace di mettere ad effetto un piano così terribile. Simili violenze possono essere considerate solamente come segni del male assoluto - prosegue la nota - in totale opposizione con la bontà e la giustizia di Dio.” “Insieme al popolo di Norvegia siamo una volta di più ammoniti a considerare la rovinosa condizione di questo mondo, dalla quale nessuna parte di esso è esclusa”.
In Italia, il presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana (AEI), past. Roberto Mazzeschi, ha dichiarato: “Il crimine commesso da Breivik è un’aberrazione umana e una bestemmia contro Dio. Alle famiglie delle vittime, alle chiese evangeliche e al popolo norvegese va tutta la nostra solidarietà, unita alla preghiera affinché i violenti siano fermati e il difficile cammino dell’integrazione prosegua. L’assassino è stato dipinto come un fondamentalista cristiano. In realtà era profondamente anti-cristiano. Credere nelle fondamenta del cristianesimo, come gli evangelici fanno, non ha nulla a che fare con le credenze farneticanti ed i sentimenti di odio che hanno spinto Breivik ad agire. La fede evangelica vuole che tutti giungano alla conoscenza di Gesù Cristo come Signore e Salvatore, ma opera amando il prossimo e rispettando la sua libertà”.
Roma, 27/7/2011