L’AEI sull’elezione di papa Francesco
-
Categorie
L’Alleanza Evangelica Italiana prende atto con rispetto dell’elezione di Jorge Mario Bergoglio a papa Francesco. Egli viene da un Paese dove, negli ultimi decenni, i secolari equilibri che avevano visto il cattolicesimo essere la religione dominante, con importanti addentellati politici, sono stati scossi dalla crescita delle chiese evangeliche che ha ridisegnato la geografia spirituale del Paese. Lo stesso può dirsi per altri Paesi sudamericani.
È interessante vedere come la Chiesa cattolica abbia scelto un Papa che presieda quella frontiera diventata “mobile”, se non debole, per il cattolicesimo. Prima la Chiesa di Roma ha cercato di bollare come “sette” le chiese evangeliche, ora gli mette davanti addirittura un Papa. Una partita importante sullo scacchiere mondiale si gioca in America Latina. Evidentemente, il rischio di perdere è stato considerato bisognoso di essere affrontato al massimo livello.
Siamo consapevoli che, per molti, l’elezione del nuovo papa sia un fatto denso di speranza. Già il nome, Francesco, sembra di per sé orientare un programma. Nei suoi primi atti da Papa, tuttavia, Francesco ha invocato la Madonna e ha visitato una basilica mariana per pregare la Vergine. Più un modo gesuitico che francescano di porsi. Sarà questo il modo in cui vorrà contrassegnare il suo papato? Gli evangelici continueranno ad incalzare sé stessi e tutti a rivolgersi in preghiera solo ed esclusivamente a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e a nessun altro.
Roma, 14/3/2013