L'Alleanza Evangelica Italiana, dopo aver appreso della visita di una delegazione dell'Alleanza Evangelica Mondiale (World Evangelical Alliance, WEA) a papa Francesco (24/6/2014) e dopo aver preso atto di relativi articoli di stampa e di commenti rilasciati da alcuni presenti,
- esprime disappunto nei confronti dei vertici della WEA per non essere stata coinvolta preventivamente nella riflessione sull'opportunità e sulla modalità di una simile iniziativa, infrangendo protocolli ufficiali di consultazione previa dei quali gli organismi internazionali dell'Alleanza si erano saggiamente dotati per condurre al meglio i loro rapporti con le istituzioni centrali della Chiesa cattolica romana;
- conferma la propria visione del cattolicesimo come chiesa-sistema nel quale si riscontrano ostacoli dottrinali "insormontabili" (Documento della WEA di Singapore, 1986 in Dichiarazioni evangeliche, Bologna, EDB 1997) e ribadisce che "l'esclusività della fede evangelica sugli elementi essenziali del vangelo (solo Cristo, sola Scrittura, sola grazia) è alternativa rispetto alla cattolicità inglobante del cattolicesimo" Documenti dell'AEI, 1999);
- sottolinea come Papa Francesco in particolare adotti un suadente linguaggio simil-evangelico, ma sia un devoto mariano di prim'ordine e abbia una visione fortemente influenzata dalla teologia liberale e da una religiosità allo stesso tempo sacramentale ed universalista (vedi comuniacato AEI del 16/10/2013), confliggendo con l'evangelo biblico come compreso dalla Dichiarazione di fede della WEA stessa. Inoltre, come la pubblicazione di un suo recente libro dimostra (Chi sono i gesuiti, 2014), egli pensa che la Riforma protestante sia stata la radice di tutti i mali dell'Occidente, un giudizio storicamente strampalato e teologicamente inquietante;
- invita la WEA, di cui l'AEI si sente fraternamente, pienamente e fieramente parte dalla sua costituzione nel 1974, ad un chiarimento interno sulla linea da seguire nei confronti del cattolicesimo romano, riservandosi tutte le decisioni compresa l'eventualità di una sospensione dell'adesione dell'Alleanza Evangelica Italiana alla WEA. L'AEI è favorevole al dialogo e al confronto teologico, sulla base però della fedeltà all'evangelo, della consapevolezza storica e della comprensione delle ricadute. Ogni altro discorso sull'unità è destinato a creare confusione e ad essere controproducente alla preghiera di Gesù: "che siano tutti uno" (Giovanni 17,21).
Roma, 28 giugno 2014