3. Sveglia sulla persecuzione in Cina

Negli ultimi due anni, tra il 2018 e il 2020, la Cina ha intensificato la persecuzione verso le minoranze religiose ed in particolare verso i cristiani evangelici, che in assoluto sono più numerosi di tutti gli Evangelici Europei o di quelli degli Stati Uniti.

Il presidente della missione Porte Aperte – USA, David Curry - intervistato alcuni mesi fa sulla risalita dal 43° al 23° posto della Cina nella classifica WWLIST dei primi 50 paesi al mondo dove si perseguitano i cristiani - ha dichiarato: “Il governo cinese è pienamente responsabile del forte aumento di attacchi a chiese ed edifici cristiani nel 2019. Le recenti politiche stanno penalizzando le minoranze cristiane con modalità senza precedenti. Se continua su questa strada, sarà presto il più grande paese violatore dei diritti umani nel mondo”.

Ma la persecuzione non riguarda solo i cristiani. Russell D. Moore, teologo evangelico e presidente della Commissione Etica e Libertà Religiosa dei Battisti del Sud,ha esortato la chiesa a prendere coscienza e preoccuparsi delle violenze che i Musulmani Uiguri dello Xinjiang stanno subendo per mano del Partito comunista cinese.

La strategia cinese per la persecuzione rientra nell’ambito di un disegno organico di normalizzazione della società: la sinicizzazione. In questa, un ruolo determinante lo ha giocato l’accordo raggiunto il 22 Settembre del 2018 traRepubblica Popolare Cinese e Vaticano, in corso di rinnovo proprio in questi giorni dopo un biennio di prova, che traccia un percorso condiviso con il partito comunista per la scelta dei vescovi cattolici riconosciuti.

Come notato alcuni mesi fa da Giacomo Ciccone, presidente AEI, l’accordo siglato tra Parolin eXi Jinping, oltre a “rappresentare un vero e proprio tradimento di quei cattolici della chiesa sotterranea che pure sono perseguitati, costituisce anche l’elemento di svolta di una stretta persecutoria oggettivamente riscontrabile su tutta la popolazione cristiana che è all’80% protestante”.

Davanti a tutto ciò cosa possono fare gli Evangelici? Noi possiamo e dobbiamo fare qualcosa. Si tratta di pregare ed agireavvalendoci delle agenzie missionarie che sono vocate a questo fondamentale compito. Gli organi globali dell’evangelismo, ad esempio le Alleanze Evangeliche nazionali e le sue articolazioni regionali, possono organizzare delle proteste pacifiche e civili davanti le ambasciate della Repubblica Popolare Cinese o inviare specifiche rimostranze ai governi ed alle autorità sovranazionali.

L’Alleanza Evangelica Italiana, su questo tema vuole continuare ad esercitare un ruolo di stimolo e di pungolo affinché non possa prevalere una postura non indifferente o assuefatta a quella sbagliata ed inutile del Vaticano.