L’etica animale come questione sensibile

L’intervento di Alessandro Piccirillo allo European Academy of Religion

Roma (AEI) 8 marzo 2018 – Allo European Academy of Religion, svoltosi agli inizi di marzo, nutrita è stata anche la partecipazione evangelica all’interno degli oltre 200 eventi succedutisi. Tra gli altri ha tenuto una relazione Alessandro Piccirillo, membro della Commissione etica e sessualità dell’Alleanza Evangelica Europea e collaboratore del Centro Studi di etica e bioetica di Padova.  Tra i temi discussi: le relazioni fra religioni, la libertà religiosa da un punto di vista normativo, le prospettive di genere nel fenomeno religioso, le discussioni interne ed esterne del fenomeno dell'islam (radicale), la musica nella religione, la teologia pubblica, e altro ancora. L'approccio è stato multidisciplinare: storico, teologico, sociologico, etnografico-antropologico, legale.

Nel suo intervento Piccirillo ha sostenuto che è necessario individuare le opinioni/rivendicazioni più significative nel dibattito contemporaneo rispetto allo status del mondo animale (esiste una continuità tra uomo e animale? gli animali hanno diritti?), nonché le traiettorie etiche che le caratterizzano (quali le condotte lecite?). Il compito dell’etica evangelica, tuttavia, non è un tentativo solo esplorativo ma anche propositivo. Di qui la responsabilità di presentare un approccio che può essere definito antropocentrismo relazionale. Ogni presa di posizione nel campo dell’etica animale tende ad assolutizzare un aspetto della realtà e, conseguentemente, a sottostimare gli altri. Se gli animali sono elevati ad assoluto si avrà una forma di animalismo. Se l’uomo è assolutizzato si avrà una forma di antropocentrismo ontologico. Solo un antropocentrismo responsabile in quanto inserito nella rete di relazioni vitali potrà tenere presente tutti i dati di realtà senza schiacciare la riflessione etica ad una sola dimensione. Questa è la sfida per l’etica animale che s’ispira all’evangelo. Si potrà vedere come un approccio etico segnato dall’antropocentrismo relazionale orienti in due ambiti d’interazione umana/non-umana: animali e cibo, e animali e sperimentazione. “Chi sa se il soffio dell’uomo sale in alto, e se il soffio della bestia scende in basso nella terra?” (Ec 3,21).