Una fede forzata non è una fede

L’intervento dei E. Tendero (WEA) alla Conferenza sulla fraternità di Abu Dabhi

Roma (AEI), 9 febbraio 2019 – Il segretario generale dell’Alleanza Evangelica Mondiale (WEA), Efraim Tendero, ha partecipato alla Conferenza globale sulla fraternità umana ad Abu Dhabi, organizzata dal Consiglio musulmano degli anziani con sede negli Emirati Arabi. Centinaia di leader religiosi sono stati invitati a due giorni di confronto sui temi della tolleranza, del dialogo e della libertà religiosa con lo scopo, dichiarato dall’agenzia stampa statale Emirates, di “contrastare la violenza e l’odio in tutte le sue forme, soprattutto se legate a differenze etniche o ideologiche”.

Un comunicato stampa della WEA ha messo a disposizione anche il testo dell’intervento. Tendero, salutando la conferenza a nome dei 600 milioni di evangelici nel mondo, ha contribuito al dibattito evidenziando con tre ragioni le potenzialità della visione cristiana: l’amore disinteressato e totale per Dio ed il prossimo; la piena coscienza del valore dell’uomo in quanto creato ad immagine di Dio; l’ubbidienza all’ordine insito nella vocazione cristiana di essere “costruttori di pace”.

In una regione notoriamente ostile ai cristiani, in cui i valori della libertà religiosa non sempre vengono rispettati, il leader della WEA ha sottolineato con forza il principio che “una fede forzata non può assolutamente essere definita una fede”. (SDB)