Elezioni europee (II): Quale futuro per l’Europa?

Il documento AEI del 2003

Roma (AEI), 7 maggio 2019 – Nel 2003, mentre i lavori della Convenzione europea tendevano a disegnare l’architettura istituzionale dell’Unione, l’Alleanza Evangelica Italiana cercò di inserirsi nel dibattito, sintetizzando la propria visione in “Un contributo evangelico ai lavori della convenzione europea”.

Prendendo stimolo ed orientamento da alcuni documenti significativi dell’evangelismo contemporaneo quali il Patto di Losanna, §§ 5 e 13 (1974), la Lettera di Basilea su chiesa e nazione (1976), la Dichiarazione di Hoddesdon per uno stile di vita semplice, §§ 4,6 e 7 (1980), la Dichiarazione di Oxford su cristianesimo e economia (1994) e il manifesto Speranza per l'Europa (2002), l’Alleanza Evangelica Italiana ebbe il coraggio di pronunciarsi in maniera concreta su temi generalmente ritenuti avulsi dalla vocazione cristiana di lavorare per il bene della città.

Il contributo, suddiviso in tre punti fondamentali, in cui veniva sottolineata la necessità di (1) riconoscere una base di valori di riferimento, (2) di scegliere il modello federale e rispettare la sovranità di ciascuna sfera e (3) di promuovere una sede istituzionale di confronto tra le sue istituzioni e le varie espressioni religiose del continente, era in grado di prendere in considerazione tutti gli aspetti fondanti per una costruzione solida. Si auspicava infatti un’istituzione che fosse in grado di garantire le libertà fondamentali dei suoi cittadini, senza sminuirne l’identità e la responsabilità.

Pur essendo trascorsi ormai sedici anni dalla sua presentazione, il documento esprime una sorprendente attualità, sia per la pertinenza dei suoi contenuti, sia per un certo immobilismo del mondo evangelico europeo che, nonostante diversi sforzi per incidere su orientamento e scelte dell’Unione, non sembra tuttora di essere in grado di proporre un’alternativa che ne metta in discussione gli assetti istituzionali. (SDB)