Domenica del rifugiato (II): una questione globale

Dichiarazioni di leader evangelici

Roma (AEI), 6 giugno 2019 – Dall'Afghanistan allo Yemen, dal Congo al Venezuela: guerra, conflitto, persecuzione e altre difficoltà sono una realtà quotidiana per molti che poi si riversa in tante nazioni del mondo. Di seguito,  due brevi testimonianze dallo Sri Lanka e dalla Repubblica Democratica del Congo:"Sulla scia dei recenti attentati della domenica di Pasqua nello Sri Lanka, la psicosi della paura diffusa nel paese ha provocato ostilità contro i rifugiati che sono stati erroneamente percepiti come estremisti islamici.

Ciò include anche l'aggressione contro i rifugiati cristiani dal Pakistan. A seguito degli attacchi, le folle inferocite hanno cacciato questi rifugiati dai loro luoghi di residenza e minacciato i proprietari di case che ospitano rifugiati e richiedenti asilo provenienti da circa 15 paesi, per la maggiore dal Pakistan e dall'Afghanistan. Alcuni sono Ahmadiyya o musulmani sciiti e altri sono cristiani, tutti perseguitati da gruppi musulmani di maggioranza nei loro paesi d'origine. La pressione su queste persone, già profondamente vulnerabili, è intensa. Grazie per essere con loro e con gli altri sfollati di tutto il mondo in occasione della Giornata Mondiale dei Rifugiati”.  Godfrey Yogarajah, Vicesegretario della WEAe capo della National Christian Evangelical Alliance in Sri Lanka.

“Non ho mai visto dalla mia infanzia fino ad oggi, la mia comunità godere appieno del diritto di appartenenza – per ragioni sempre difficili da spiegare e molte volte non credibili. Sono più di 50 anni che continuo a vedere la mia comunità in cerca di sicurezza. Alla luce delle ultime violenze nel mio villaggio, ho pensato: "La resistenza non violenta è l'arma più potente disponibile per le persone oppresse nella loro lotta. Beati gli operatori di pace!" Grazie per essere con noi in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato." - Pastore congolese di una chiesa di rifugiati in un altro paese.