“La lotta alle discriminazioni non diventi una nuova discriminazione”

Lettere di Chiesa Apostolica e Chiese Elim al Governo sul Ddl Zan

Roma (AEI) 13 luglio 2021 – In vista della discussione del Ddl Zan al Senato, la Chiesa Apostolica in Italia e le Chiese Elim in Italia hanno preso l’iniziativa di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri per sottolineare l’esigenza di rispettare il pluralismo e di contrastare l’omofobia e le violenza a danno delle persone LGBTQI, mettendo però in guardia dai rischi di intaccare la libertà di parola di chi, come gli evangelici, hanno della sessualità e della famiglia una visione biblica. Questo rischio di introdurre discriminazioni nel nostro ordinamento è reale nel testo del Ddl Zan.

Le lettere richiamano la storia anche recente degli evangelici italiani, ed in particolare dei pentecostali, che sotto il fascismo furono stigmatizzati e discriminati per il loro modo di esprimere la fede. Per le loro convinzioni fondate sulla Bibbia e anche in base a quella triste esperienza storica, gli evangelici considerano la libertà religiosa e di parola un diritto che non deve essere intaccato. Per questa ragione, le lettere auspicano che la discussione sulla lotta alla transfobia non si tramuti in una compressione delle libertà per chi sostiene una visione biblica dell’identità sessuale e personale.