Il 20 settembre 1870, una data da ricordare per promuovere il pluralismo

La Breccia di Porta Pia ha aperto uno squarcio che non va chiuso

Roma (AEI), 20 settembre 2021In occasione della ricorrenza del 20 settembre 1870, giorno della Breccia di Porta Pia, abbiamo chiesto a Lucia Stelluti, vice-presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana, un commento sul significato della data.

In Italia la data del 20 settembre è stata celebrata come festività nazionale dal 1895 al 1930, prima di essere abolita in epoca fascista. Il riconoscimento degli eventi storici avvenuti in quella giornata del 1870, quali fondamentali per il corso della storia moderna della nostra Nazione, è durato ben poco.

La Breccia di Porta Pia non fu solamente il simbolo del completamento dell’opera di unificazione dell’Italia e della fine del potere del Papa sulla città di Roma. Essa è anche un simbolo di libertà dall’oppressione spirituale e dalle ingerenze culturali di una Chiesa (quella romana) che vuole essere anche Stato. Con la Breccia delle mura a Porta Pia la città di Roma vide cadere un ostacolo fisico affinché la Bibbia in lingua italiana potesse raggiungere la gente. Alcuni colportori della Società Biblica Britannica e Forestiera (Frandini, Francesco Modon, Luigi Ciari, Enrico Luraschi, Salvadori e altri) entrarono nella città con un carretto pieno di Bibbie. Tuttavia la caduta del potere temporale non poteva eliminare il deficit di cultura del pluralismo religioso che ancora attanaglia la società italiana.

Ecco perché quella breccia va tenuta ancora aperta e come Alleanza Evangelica Italiana ne coltiviamo la memoria: l’opera di diffusione della Bibbia (e più in generale della testimonianza libera dell’evangelo) iniziata quel giorno non è ancora finita e come evangelici, solo pregando insieme e lavorando insieme per il bene della nostra nazione, potremo sperare, se Dio lo vorrà, di vedere un’ondata di riforma secondo l’Evangelo che potrà sorgere solo dalle fondamenta gettate per mezzo di quelle bibbie.

Inoltre, quella breccia va ricordata per difendere ed ampliare la cultura del pluralismo religioso nel nostro Paese. In Italia ci sono ancora confessioni di serie A, di serie B e di serie C. Non è una situazione degna di un Paese democratico. L’informazione religiosa del servizio pubblico (RAI) è appannaggio del cattolicesimo e di pochi altri soggetti. L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali è ancora pagato da tutti i contribuenti. L’elenco potrebbe andare avanti a dimostrazione che l’Italia vive ancora in una situazione scarsamente pluralistica. Ecco perché il 20 settembre va ricordato da tutti coloro che hanno a cuore la cultura del pluralismo religioso.