L’AEI a sostegno della famiglia Furdui

Sproporzionato e illegittimo l’allontanamento dei figli in Germania

Roma (AEI), 13 novembre 2021 – L’allontanamento forzato dei 7 figli dalla famiglia Furdui, avvenuto in Germania nell’aprile di quest’anno, è “una misura assolutamente sproporzionata e illegittima”. Queste sono le parole del Presidente Giacomo Ciccone, dell’Alleanza Evangelica Italiana, espresse durante la manifestazione pubblica che si è tenuta sabato scorso 6 novembre 2021, in Piazza della Repubblica a Roma e organizzata dalle Chiese Pentecostali Rumene in Italia.

Ricordando il sostegno che l’AEI ha già dato in passato alla famiglia Bodnariu, colpita in Norvegia da un procedimento simile nel 2016 e sottolineando lo spirito democratico, pacifico e volenteroso con il quale gli evangelici manifestano ora in favore della famiglia Furdui, ha richiamato le autorità all’osservanza piena dei principi fondamentali e di quelle norme che sono alla base del vivere civile delle nostre nazioni e della nostra Europa.

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art. 26) afferma il primato dei genitori nell’istruzione dei propri figli, la Convenzione Europea sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art. 14) afferma che “lo stato nel campo dell’educazione e dell’insegnamento deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche e la stessa Costituzione tedesca (art.6) ammette una separazione dei figli dalla propria famiglia solo nei casi di trascuratezza del dovere educativo.

La vice-presidente dell’AEI Lucia Stelluti, sottolineando che la situazione della famiglia Furdui tocca il diritto fondamentale alla libertà religiosa di questa famiglia, ha espresso la solidarietà del popolo evangelico italiano e l’impegno alla preghiera in favore della famiglia Furdui: l’AEI è infatti prima di tutto una rete di chiese, credenti e organizzazioni unite in preghiera al Signore. Ha, inoltre, affermato l’impegno dell’AEI a farsi promotrice di giustizia in loro favore, portando il caso all’attenzione dell’Alleanza Evangelica tedesca e dei rappresentanti dell’Alleanza Evangelica Europea presso il Parlamento europeo.