SI al sostegno della famiglia, ma solo nel rispetto di pluralismo e laicità

L’AEI interviene sulla proposta della Lega di bonus ai soli matrimoni religiosi

Roma (AEI), 23 novembre 2022 – La proposta di legge condotta dell’On. Furgiuele ed altri deputati della Lega Nord, volta a finanziare spese connesse alla celebrazione di matrimoni religiosi, denota luci ed ombre dell’iniziativa politica contemporanea.

Se infatti è indubbio che essa vuole esprimere un aiuto concreto alla famiglia quale “nucleo fondamentale della società” (Art. 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo), d’altro canto spinge lo Stato ad entrare arbitrariamente in scelte di coscienza che competono agli individui ed invadere sfere di sovranità che riguardano la famiglia stessa e le confessioni religiose.

Pensare ad un sostegno per le spese matrimoniali permetterebbe di superare le difficoltà embrionali alla formazione di una nuova famiglia, ma limitare il sostegno alla celebrazione del solo “matrimonio religioso” è irrispettoso sia del principio costituzionale di terzietà nei confronti delle confessioni religiose, ma anche irrispettoso verso le confessioni prospettando un ruolo paternalistico dello stato verso la sfera religiosa.

Giustificarsi con la possibilità di modifica ed estensione da effettuarsi in Parlamento durante la discussione denota un atteggiamento tardivo e volontario, visto che la proposta era stata già formulata tre anni fa durante la precedente legislatura ed ora è riproposta nella 19a legislatura esattamente con lo stesso vulnus.

Inoltre, più che concentrarsi su spese secondarie quali passatoia, libretti, l’addobbo floreale o l’acconciatura, ed in questo modo incoraggiare un approccio consumistico, il bonus sarebbe certamente più efficace se rivolto a quelle spese che costituiscono il progetto di vita assieme dei nubendi.

Come ricordato nella dichiarazione Quale famiglia per quale testimonianza? Un sostegno alla famiglia “attraverso adeguate politiche fiscali e idonei sussidi economici” ed in linea con gli art. 29, 30 e 31 della Costituzione Italiana è più che necessario, ma va condotto rispettando pluralismo e laicità. (GC)