Il pontificato di Giovanni Paolo II

Il pontificato di Giovanni Paolo II è stato un parabola del cattolicesimo contemporaneo in cui è possibile vedere tutti i tratti salienti della Chiesa cattolica di oggi. Da un lato, è stato il papa dell'attuazione del Concilio Vaticano II che ha spronato la chiesa cattolica a ricollocarsi al centro della scena mondiale e a riconquistare la sua cattolicità, per molti versi smarrita nei decenni precedenti.

Oggi, la chiesa cattolica è l’unica istituzione millenaria che può ancora dirsi veramente mondiale e che ha un progetto di lungo respiro, anche se, almeno in Occidente, cala il numero dei praticanti. D'altro lato, è stato il papa della conservazione dottrinale che non ha spostato di un millimetro le posizioni dogmatiche del cattolicesimo, nonostante le apparenti aperture ecumeniche che tendono ad inglobare gli altri cristiani, senza però modificare la dottrina cattolica. Il giudizio degli evangelici italiani rappresentati dall'AEI è quindi negativo, pur nel rispetto della persona e della sua funzione. Questo papa è molto cattolico e molto romano. Nel 1999 l’Alleanza Evangelica Italiana ha prodotto un documento sul cattolicesimo in cui ha ribadito il fatto che la fede evangelica è teologicamente alternativa a quella cattolica. Nel linguaggio dell’apostolo Paolo (2 Corinzi 1), il cattolicesimo è un “sì” e un “no” all’evangelo allo stesso tempo. La vocazione della fede evangelica è invece di confessare un “sì” pieno, senza riserve, a Gesù Cristo e alla sola gloria di Dio.

Roberto Mazzeschi
Presidente dell'Alleanza Evangelica Italiana

14/10/2003