Rischi per le minoranze nel “contratto” di governo

Un’intervista del presidente Ciccone a Evangelical Focus

Roma (evangelicalfocus.com; AEI), 19 maggio 2018 – Si profilano rischi per le minoranze religiose nel “contratto” di governo sottoscritto dalla Lega e dal M5S in vista della formazione del nuovo esecutivo. Il presidente dell’Alleanza Evangelica Italiana Giacomo Ciccone, in un’intervista rilasciata alla redazione di Evangelical Focus, ha spiegato quali aspetti del tanto atteso contratto di governo che il Movimento 5 stelle e la Lega hanno redatto potranno risultare pericolosi per la tutela della libertà delle minoranze religiose, e quindi anche delle chiese evangeliche. Le politiche anti-immigrazione, tema su cui molta parte della campagna elettorale si è spesa, rischiano di essere attuate anche con delle forti restrizioni e limitazioni alla libertà religiosa.

Il tema dell’islam radicale infatti, da queste forze politiche, viene direttamente collegato al tema immigrazione e non è un caso che, nelle prime bozze di contratto circolate fino ad ora, manchi completamente un riferimento alle confessioni religiose se non sotto la voce “politiche sull’immigrazione”.

E’ probabile che con l’insediamento di questo nuovo governo, tutte le confessioni senza intesa rischieranno di essere sottoposte a misure severe, così come emerge da alcuni punti del contratto che prevedono controlli rigidi prima dell’apertura di nuovi locali, controllo dei ministri religiosi, il divieto di luoghi di culto "irregolari" e la consultazione delle comunità locali prima dell'apertura di un luogo di incontro religioso. Questa tendenza risulta essere preoccupante soprattutto per le chiese che non hanno accordi o intese con lo Stato. Nonostante queste preoccupazioni, il presidente dell’AEI si augura che il popolo evangelico italiano continui a svolgere il suo ruolo di luce e sale nella società e che l’interesse per l’integrazione tra fede e politica possa crescere con delle solide fondamenta bibliche. (CL)